IL BACIO DI GIUDA
di Leonardo Autera
Il Corriere della Sera 7 Settembre 1988

 

        Il rigore del discorso non è solo merito da assegnare al regista. Nonostante i pochi mezzi a disposizione e gli interpreti "presi da strada" (ma di convincente aderenza non soltanto fisica ai personaggi), di grande suggestione sono le forme adottate. I toni sono quelli di una Sacra Rappresentazione popolare, ma vivificati ed esaltati da uno smalto figurativo che attinge a modelli pittorici dal Masaccio al Caravaggio. Con particolare riferimento a quest'ultimo, oltre che per le fasce di luce e per i colori giallognoli, anche per i costumi e gli elementi architettonici riportati al Seicento. Inoltre, ogni componente dell'inquadratura ed ogni movimento al suo interno si risolvono in perfetta geometria (soprattutto mirabili le scene dell'unzione di Cristo da parte della Maddalena, della lavanda dei piedi, dell'ultima cena), secondo uno stile ieratico e rarefatto che assolve pienamente la funzione di lasciare alla parola il massimo risalto.