I colori del mio buio

tempo...
Ormai sono passati diversi giorni ma ancora non riesco a sentirmi bene... Anzi... il tempo non sembra ancora riuscire a portarmi sollievo. Forse perché ho rivisto ancora una volta quei colori... i colori del mio buio. Quei colori che hanno iniziato ad accompagnarmi tanto tempo fa e che sembrano non volermi ancora abbandonare.
Forse basterebbe poco... semplicemente sapere che l'amico c'è anche quando non sei tu a cercarlo... forse basterebbe a farti guardare agli altri con occhi diversi.
Dietro quella corteccia che sembra forte si cela invece la fragilità di chi ha sempre dovuto cercare in sé stesso la forza di guardare avanti... di non aver mai voluto accettare di arrivare a casa dal lavoro e di sedersi ad aspettare che arrivasse il giorno successivo. Solo che ho sempre dovuto farlo da solo.
I compagni di scuola che una volta finito l'anno scolastico sembravano scomparire nel nulla... Le stesse sensazioni negli anni dell'università... Gli "amici" per i quali Paolo andava bene per una camminata in montagna ma non per andare a vedere un film o andare ad ascoltare un concerto... E poi, forse, il ricordo che fa più male, quello più controverso, quel blocco di ghiaccio capace soltanto di chiedermi come stava andando il mio ginocchio, l'ultima volta che l'avevo vista, e le parole che aveva detto l'anno prima... parole che non si possono dimenticare... che forse sono state le prime a rimanere incise sulla mia corteccia.
Forse sono queste le amicizie che non hanno saputo crescere... che si sono lentamente "spente" nel silenzio e nell'indifferenza di chi stava dall'altra parte.
E in quel momento tornavo a vedere i colori del mio buio. Sapevo che se avessi provato a chiedere qualcosa in più per non vedere spegnersi quell'amicizia quelle persone se ne sarebbero andate. Ed è quello che poi è sempre successo... quando vedevo quelle amicizie spegnersi lentamente... quando avevo provato a chiedere un aiuto per cercare di tenere ancora in piedi qualcosa che forse aveva ormai esaurito il suo scopo...
Forse è quello che è successo anche con te... quello che non sono mai riuscito a dirti... per quella grande paura di vederti andare via.
Dentro di me sento ancora la confusione del grido di quelle due voci sempre in conflitto tra di loro... la voce dell'istinto e quella della ragione... Quella che sembra sapere le risposte e quella che invece, nonostante tutto, non vuole ancora rassegnarsi.
In questi giorni vorrei ancora immaginarti a passare qui silenziosamente... a cercare ancora qualche mia parola... quelle parole che ti facevano stare bene...
Non voglio più chiedere nulla... mi basterebbe solo continuare ad esserci... con le mie paure, i miei difetti e le mie debolezze... Perché, ormai, potrei esserci soltanto così...

Kraguojnca, 5 ottobre 2013

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