Giuseppe Ravelli

 

Nasce nel 1947 ad Albaredo per San Marco, piccolo paesino arroccato sulle Prealpi Orobie, in provincia di Sondrio. “ Villaggio della memoria” che non dimentica mai.

Ultimamente associa le sue composizioni anche alla terra di Calabria, che conosce dall'aprile 1972, esattamente alla “Piana di Sibari “dove passa le sue estati compreso

tra il mare Ionio e La Sila greca nella contrada di Fabrizio Piccolo proprio al confine tra il comune di Corigliano Calabro e Rossano.

Pur avendo una formazione scientifica è da sempre appassionato di poesia e materie umanistiche.

-Fondatore con altri e collaboratore di “ Flash “ periodico ciclostilato in proprio ad Albaredo per San Marco (So) anni '70.

-Collaboratore : Ordine, Eco delle valli, Corriere della Valtellina, Centro Valle, anni '60-'70-'80.

-Autore di numerosi articoli apparsi su riviste locali e nazionali.

Autore; finalista;premiato; con le seguenti poesie :

Valtellina”-”Dimensione”- Ed. Dell'Ippocampo Milano 1969

L'uomo del Sud”-Ed. Aletti 2009

Ottobre sul Golfo di Corigliano”- Ed. Aletti 2010

Dalla finestra”- Ed. GDS 2010

La Priula”- Ed. Montedit 2011

Evoluzione”- Ed. UARR Venezia 2011

Piana di Sibari”- Cerchiara di Calabria 2011

La nuda scimmia”- “A quando”- Ed. UARR Venezia 2012

Sogno”-”Tram”-”Incertezze”- Tindari- Patti 2012

Dopo il temporale”- Tropea 2012

Mezzavia lungo la Priula”- Ed. Circolo culturale Numismatico Filatelico Morbegno 2012

La notte porta consiglio”- Ed. Marco del Bucchia 2012

Getsemani”- Ed. Akkuaria 2012

Passerai inverno”- Premio “ Groane 98”- XIV edizione-Garbagnate Milanese 2012

Mille facce”- Ed. N. Calabria- Agenda poetica 2013


 

GERMANI REALI

Quando ballettano

i germani reali  a coppia

lasciano scie lievi

sull'acqua non più verde, cupa.

Dileguano come risacca, inerti,

tuffandosi per ritornare  asciutti.

Attorno si riflettono

gattici e amenti

isole di cespugli

come scialuppe

in mezzo al guado, lento.

 

CALYCANTHUS

 

Il  profumo in inverno

dei calycanthus glabri

scorre floema al cuore

lasciando nei ricordi

spazi interrotti

 un tempo lontano

come quei fiori

 già spenti a primavera.