GIORGIO GIANONCELLI

 

 

 

Concepito, nato e svezzato nella città di Sondrio tra la via Piazzi, Largo Sertoli e Via Stelvio (Ospedale civile), da madre retica e bottegaia e da padre camuno e macellaio.

Nato libero poche ore prima della calata del sole, il giorno appresso, ancòr prima dei bagliori dell’alba, santa romana chiesa con un atto non concordato gli ha subito tolto la prima libertà. Era il terzo mese dell’anno millenovecentotrentacinque, il giorno ventinove. Anno del roboante e rugliare nefasto regime nazionale.

Maturato nel pieno di quattro devastanti guerre, si affaccia alla vita con le angosce e le speranze di tutti i ragazzi.

Anima libera cerca di solcare le vie del mondo, in parte riesce, nella maggiore dei casi si perde nell’aspro cammino. Percorre la vita assorbendo giorno dopo giorno la goccia di veleno sparsa sull’umanità da una razza animale di piccoli e grandi ruffiani.

Fin da ragazzo ama scrivere versi, ma i tosa pecore del potere gli hanno tarpato le ali.

Ha ripreso a sguazzare in tarda età, quando è riuscito ad aprire uno spiraglio di luce e prendere un briciolo di libertà.

Allora, con i primi versi “giambici” di sapore casereccio ha pubblicato tre libretti e partecipato a diversi concorsi.

In prosa ha pubblicato Uomini e donne nella “Resistenza più lunga”; Il Cercasassi, saggio per un mineralista; Shakespeare Valtellinese, Siciliano o Inglese?; I Ragazzi di Tresivio nello sport nella seconda metà del XX secolo; alcuni racconti e altre pubblicazioni in collaborazione. Nell’anno 2012 il libro di memorie storiche dal titolo: Marinai delle Alpi Centrali – La lunga linea blu della provincia di Sondrio -.

Vive a Tresivio, ridente patria materna e, in attesa delle vie celesti continua a zampettare con il computer, amen.

 

 

 

“Libertà v’ò cercando ”

 

Ho vissuto a lungo

in cerca della libertà

non l’ho mai trovata

eppure

ho avuto fede

ma non sono mai riuscito

a mettere le mani

nel pozzo dei miei sogni.

Non mi serve la libertà

nel mondo dei morti!