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FORMAZIONE

Formazione dei terapeuti

Non esistendo in italia una legislazione chiara sui requisiti dei terapeuti che si occupano di medicine non convenzionali, il Consiglio Nazionale della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici e degli Odontoiatri ha approvato il 18 maggio 2002 a Terni un documento (“Linee guida della FNOMCeO sulle medicine pratiche non convenzionali”) nel quale, con riferimento ad alcune pratiche che definisce “Medicine non convenzionali”, dichiara che le stesse sono “da ritenersi a tutti gli effetti atto medico” e pertanto sono “esercitabili esclusivamente da parte del medico chirurgo ed odontoiatra”. Le pratiche indicate sono le seguenti: Agopuntura, Fototerapia, Medicina Ayurvedica, Medicina Antroposofica, Medicina Omeopatica, Medicina Tradizionale Cinese, Omotossicologia, Osteopatia, Chiropratica.

Ma quali requisiti devono avere i medici o gli odontoiatri che vogliano esercitare tali forma di medicine? In che modo possono prepararsi, visto che la maggior parte delle facolatà di medicina non ha corsi su queste pratiche?

 

Su tale problematica si è espresso il Comitato nazionale di Bioetica  (2005):

... E’ auspicabile che le Università e più in generale tutti gli enti di ricerca nella loro autonomia sviluppino programmi di ricerca sulle medicine alternative, sulla loro storia, sulla loro diffusione, sulla loro plausibilità epistemologica, sui risvolti sociologici del loro impiego e su qualsiasi altro loro aspetto che sia rilevante ai fini della diffusione e dell’incremento del sapere. L’insegnamento o gli insegnamenti che abbiano per oggetto tali aspetti della medicina devono essere mirati a far conoscere agli studenti una problematica di grande rilievo nell’ambito della sanità contemporanea, ma non a veicolare in essi l’idea, epistemologicamente non giustificabile e non coerente col prestigioso valore legale dell’unitario titolo di studio rilasciato dall’Università, che il pluralismo nella scienza equivalga a un pluralismo delle scienze. Né è accettabile che l’insegnamento di tali aspetti della medicina possa avere una valenza professionalizzante particolare, spendibile sul mercato diversamente da quella di cui professionalizzante particolare, spendibile sul mercato diversamente da quella di cui ordinariamente gode ogni medico.

19. E’ infine essenziale che l’insegnamento relativo alle medicine alternative venga affidato a studiosi individuati secondo le ordinarie modalità di reclutamento dei docenti universitari, senza concedere poteri decisionali (che acquisterebbero il carattere di indebiti privilegi) alle associazioni di riferimento delle medicine alternative (e questo in piena analogia con quanto avviene per le società medico-scientifiche, che, per quanto grande possa essere il loro prestigio, non hanno e non devono avere il potere di individuare formalmente i docenti universitari delle loro discipline di riferimento). Ogni medico (e non un medico ad hoc) deve ottenere negli anni della sua formazione una conoscenza adeguata delle ragioni che militano a favore e di quelle che militano contro le pretese delle medicine alternative. Il CNB su questo punto conferma l’avviso a suo tempo manifestato con la Mozione su medicine e pratiche non convenzionali, approvata il 23 aprile 2004.

Al momento presente la situazione è piuttosto eterogenea. Alcuni ordini provinciali dei medici specificano quali corsi (indicandone durata ed ente che lo riconosce) deve aver frequentato un medico per poter essere autorizzato alla pubblicità sanitaria nelle medicine non convenzionali.
 

Formazione dei tecnici addetti alla produzione e alla vendita dei prodotti utilizzati nelle medicine alternative

Anche nel caso della produzione dei prodotti utilizzati nelle terapie non convenzionali non sempre esiste la possibilità di una preparazione certificata e di buon livello. I farmacisti e idiplomati in tecniche erboristiche posseggono nozioni di botanica e farmacognosia, ma raramente le università propongono corsi di omeopatia. La possibilità inoltre di commercializzare tali prodotti sotto forma di integratori, cosmetici  o dispositivi medici, non rende obbligatori controlli severi durante la produzione e per motivi economici si cerca di non ricorrere a personale specializzato nella produzione e nel controllo di tali prodotti.

Per quanto riguarda la vendita, come si può leggere nel capitolo dedicato alla commercializzazione, pur esistendo tecnici preparati a livello universitario (farmacisti o erboristi), non sempre è richiesta al loro presenza nei punti vendita.

In questi ultimi anni comunqe la severa normativa sulla produzione dei farmaci, anche tradizionali, può essere facilmente aggirata producendo farmaci in stati in cui al normativa sia meno rigorosa e vendendo gli stessi via internet tramite società con sede in nazioni estere.

 

 

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