WWF di Bisceglie (BT)
COMUNICATO STAMPA N° 4/2009
Osservazioni e proposte del WWF di Bisceglie sul documento programmatico preliminare al Piano Urbanistico Generale (PUG)
Il nuovo WWF di Bisceglie non poteva esimersi dall’esprimere le sue osservazioni sul Documento Programmatico Preliminare (DPP) per quel che concerne gli aspetti ambientalisti. Come è nostro stile le note che abbiamo inviato all’attenzione del Primo Cittadino non si limitano solo ad una lista di considerazioni, ma sono anche ricche di spunti e proposte.
Note preliminari
Il WWF di Bisceglie ritiene valida la filosofia di base del DPP volta ad un uso parsimonioso e responsabile del territorio (laddove si dice che “l’urbanizzazione è stata rapida e poco sostenibile” e dove si afferma che “la necessità di contenere al massimo il suo utilizzo poiché si tratta di una ricchezza anch’essa esauribile”). Notevole, inoltre, è la critica rivolta al tipo di urbanizzazione già realizzata laddove si afferma che “è stata realizzata una sovrapproduzione edilizia a livello residenziale e stagionale che ha assunto caratteri decisamente patologici sostenute esclusivamente da interessi speculativi e finanziari con meno interventi di riqualificazione e soprattutto di riorganizzazione urbana del patrimonio edilizio esistente. Così pure siamo d’accordo quando si afferma che “risultano notevolmente carenti le aree pubbliche e di uso pubblico, nonché le relative attrezzature civili e sociali”. A riguardo occorrerà che nel nuovo DPP del PUG il rapporto tra aree verdi ed aree ad uso abitativo, previsto dalla legge, sia realizzato a mezzo di una distribuzione uniforme delle aree verdi nella città, soprattutto nella riorganizzazione dell’area di San Lorenzo e di via Matteotti, area comprendente gli edifici sul lato destro e sul lato sinistro di via Giovanni Bovio.
La Zona Pantano - Ripalta
Circa l’area costiera di levante ci preoccupa che si affermi che è una “ultima risorsa” i quanto il contingentamento della stessa alla realizzazione di seconde case ci sembra ambigua e non ci trova d’accordo. La proposta del DPP di contenere lo sviluppo residenziale stagionale non esclude infatti la presenza futura di villette, prospettiva che ci trova fermamente contrari. Ciò è, infatti, in contrasto con la giusta osservazione che si fa nel documento circa l’area di ponente “ormai totalmente occupata da ville residenziali stagionali che lasciano poco spazio ad una migliore utilizzazione della zona e che particolare attenzione deve essere posta ai valori ambientali la cui tutela deve essere assunta come una invariante dell’intero processo di pianificazione”. Così pure non riteniamo utile alla salvaguardia e alla fruizione naturalistica della Zona Pantano - Ripalta la localizzazione di residence. In linea di principio anche la localizzazione di alberghi entra in conflitto con la fruizione naturalistica a meno che essi siano rigidamente confinati lungo una ristrettissima fascia affacciantesi lungo la ex Strada Statale 16. Ma questa soluzione sarebbe per noi WWF di Bisceglie accettabile come soluzione ultima e sofferta di mediazione ad una sola condizione assolutamente imprescindibile: la previsione di destinare come uso nel nuovo PUG tutta (e diciamo tutta) la restante parte della Zona Pantano - Ripalta (Oasi protezione “Torre Calderina”) ad Area Naturale Protetta, perimetrandola sulla nuova cartografia comunale del PUG, per poi successivamente avviare l’iter procedurale per la costituzione giuridica della stessa ai sensi della legge regionale 19/97 o di altre leggi che assicurino uno status giuridico di Area Protetta.
Tra l’altro tale territorio presenta numerose affinità botaniche e faunistiche con il Parco Nazionale dell’Alta Murgia e quindi rappresenterebbe l’ideale sbocco a sulla costa di quel sistema naturalistico. Tale considerazione assume ancor più rilevanza e si rafforza ulteriormente se si considera che il Legislatore ha voluto istituire con due D.M. del 01-08-1985 le aree di “notevole interesse pubblico” dal punto di vista paesaggistico e naturalistico, individuandole nella Lama Patena e la Lama di Croce. Pertanto il PUG dovrà avere la capacità di valorizzare definitivamente questo insieme di grande pregio, prevedendo forma di tutela e di sviluppo turistico eco-compatibile.
Non si dimentichi, infine, che l’impetuosa espansione della zona industriale di Molfetta impone la scelta di individuare un’area rilevante ai fini naturalistici per compensare questa massiva infrastrutturazione.
Alla luce di queste considerazioni va esclusa categoricamente l'apertura di una nuova litoranea di levante.
Il paesaggio
Per quanto riguarda la tutela archeologica, storica e monumentale, concordiamo con “l’evitare di eseguire interventi di ristrutturazione comprendenti la demolizione e la ricostruzione, privilegiando la pratica del restauro. Suggeriamo di effettuare i restauri conservativi rifacendosi alla carta del restauro”, evitando interventi a “macchia di leopardo” ma integrandoli a sistema con la “rete naturalistica” territoriale cittadina. A riguardo va sviluppato un programma di valorizzazione e fruizione del circuito culturale – paesaggistico - naturalistico. Occorre aggiornare la cartografia comunale e del PUTT con l’inserimento dei nuovi siti archeologici considerati negli elenchi della sovraintendenza archeologica.
Va bene il recupero delle cave dismesse purché finalizzata ad attività di tipi ambientale - culturale (esempi: fattoria didattica di educazione ambientale, parchi, attività ludiche all’aperto, contenitore culturale).
Agricoltura e ambiente
Sul “Piano di zona agricola” lanciamo la proposta di destinare una definita ed opportuna area dell’agro per coltivazioni biologiche. Occorre un programma di informazione tecnica finalizzata alla responsabilizzazione degli agricoltori nell’uso di sostanze chimiche e pesticidi.
Il riuso delle acque reflue non può prescindere dalla costruzione di un valido impianto di affinamento a valle dei depuratori di Corato e Bisceglie, ovvero ricorrere ad un sistema integrato di lagunaggio con fitodepurazione per l'affinamento a scopo irriguo delle acque provenienti dagli impianti di depurazione di Bisceglie e Corato.
Incentivi economici all’impianto di coltivazioni autoctone sarebbero opportuni (vitigni, corbezzoli, more, lamponi, carrubo, melograno, ghiande).
Industria e artigianato
Sul settore secondario va evitato in futuro il ricorso a varianti urbanistiche che portino a localizzazioni di aziende sparpagliate nel territorio: occorre sfruttare a pieno le zone artigianali, industriali ed ASI. La rumorosità delle attività va disciplinata coerentemente ad un piano di insonorizzazione acustica.
Aspetti urbanistici
Circa la residenza, le norme tecniche di attuazione dovendo come giustamente affermato dal DPP “garantire soddisfacenti livelli di qualità urbana”, dovranno prevedere il rispetto del Regolamento del Verde Urbano e garantire spazi all’aperto in ogni rione per la socializzazione, l’attività fisica, il gioco e per il tempo libero, integrati da una qualificata presenza di verde pubblico. La previsione di nuove aree di espansione, oltre a quelle esistenti nel Piano Regolatore Generale (PRG) vigente, è giustificabile solo nel caso che le proiezioni sul fabbisogno residenziale che emergeranno dai calcoli dei censimenti e sulle abitazioni esistenti ed il loro stato di vetustà con verifica per il recupero, superino il tetto di 70.000 abitanti (come previsto dall’attuale PRG). Concordiamo con l’incentivare la bioarchitettura, il risparmio energetico, la certificazione degli edifici. Occorre un progetto di sensibilizzazione rivolto agli imprenditori edili per l’utilizzo di nuovi materiali e sistemi per l’isolamento termico ed acustico degli edifici.
Le aree vincolate a destinazione e realizzazione pubblica ovvero per uso collettivo (per es. area di Via Ricasoli, di Via Giuliani, Via Fragata - Via Pio X ed altre) vanno utilizzate prima della decadenza dei vincoli al più presto. Vanno comunque mantenute tutte le destinazioni già previste per giardini pubblici. Nell'attuazione del piano regolatore del porto massima attenzione va posta alla stabilizzazione dei ciottoli delle spiagge di Macello e Pretore.
L'ubicazione del nuovo cimitero non deve confliggere con il rispetto del paesaggio circostante.
Circa la mobilità vanno inserite nel Piano Urbano del Traffico sistemi di monitoraggio continui della qualità dell'aria e del flusso del traffico; va perseguito il rafforzamento della rete viaria con l'apertura di opportune bretelle e di quelle già previste dal PRG. Il piano del traffico va implementato con nuove isole pedonali ed un potenziamento del trasporto pubblico, prevedendo corsie preferenziali per i mezzi pubblici e di soccorso. Vanno bene le aree a ridosso della ferrovia quali parcheggi; sarebbe opportuno creare un parcheggio di scambio gomma-rotaia nella zona ASI.
Il WWF di Bisceglie