Sezioni WWF di Bisceglie e Molfetta
COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO
In difesa di Torre Calderina
Tutti all’assalto dell’Oasi di Protezione “Torre Calderina”. L’area faunistica del nord barese, famosa per i numerosi tentativi di cementificazione finora falliti, è di nuovo sotto i riflettori della cronaca. L’ultimo episodio riguarda il rilascio del permesso di costruire da parte Comune di Bisceglie.
Ma andiamo con ordine ripercorrendo l’intera vicenda.
La storia in sintesi
Il 25 maggio 2005, presso il Comune di Bisceglie, si teneva una Conferenza dei Servizi avente ad oggetto l’esame di un progetto, presentato dal sig. Papagni Paolo, per la realizzazione di un impianto di distribuzione di GPL con annesso motel su 3 particelle ricadenti in zona Pantano, zona a levante di Bisceglie, ricompresa nell’Oasi di Protezione “Torre Calderina”. Il progetto in questione interessava una zona agricola così come individuata dallo strumento urbanistico generale vigente. Alla medesima conferenza di servizi il delegato regionale, arch. Vito Gianfrate, forniva parere scritto favorevole con prescrizioni. Il WWF ricorreva con una missiva al Presidente Nichi Vendola e agli assessori Losappio e Barbanente, esprimendo i dubbi e le perplessità sul “parere favorevole con prescrizioni ed adeguamenti” concesso in sede di conferenza di servizi. Successivamente, con delibera consiliare n° 97 del 14/12/2005 avente come oggetto: ”Approvazione variante al PRG ex art. 5 DPR 447/98. Intervento proposto dal sig. Papagni Paolo”, il Comune di Bisceglie approvava il progetto in questione.
A questo punto il WWF si appellava all’Assessore regionale all’urbanistica Barbanente chiedendole di assumere provvedimenti immediati a salvaguardia dei beni paesaggistico - ambientali minacciati dal Motel, così come previsto dall’art. 6.04 delle N.T.A. del P.U.T.T./P (Piano Urbanistico Territoriale Tematico / Paesaggio) della Regione Puglia. Ogni tentativo è stato vano.
Il ricorso al TAR
Non avendo alcun riscontro, il 20 febbraio 2006 il WWF Italia, nella persona del Presidente nazionale Fulco Pratesi, difeso dall’avv. Michele Carnevale del Foro di Bari, decideva di ricorrere al TAR di Bari chiedendo l’annullamento della suddetta deliberazione del Consiglio Comunale di Bisceglie n° 97 del 14/12/2005 e di ogni atto connesso e/o conseguente, ivi compreso il parere scritto reso dal delegato regionale nel corso della conferenza di servizi in data 25/05/2005. Secondo il WWF Italia l’area di Torre Calderina, nota come Zona Pantano-Ripalta, è sottoposta ai vincoli paesaggistici e ambientali del Decreto Galassino del 1/8/1985 e del D.P.R.G. n° 1061/85 e pertanto alla tutela del P.U.T.T./P.. Nel ricorso contestava la violazione delle prescrizioni di base di cui al punto 3.13.4 dell’art. 3.13 delle N.T.A. del P.U.T.T./P. e dell’art. 5.03, punto 2, delle N.T.A. del P.U.T.T./P., nonché l’eccesso di potere per difetto di istruttoria, la disparità di trattamento e il travisamento dei presupposti in diritto.
Contro il permesso di costruire
Veniamo ai giorni nostri: il 6 marzo 2007 la Ripartizione Tecnica - Ufficio Edilizia Privata - del Comune di Bisceglie rilascia il “permesso di costruire per il trasferimento e potenziamento impianto distribuzione gas combustibile GPL per autotrazione, con annesso fabbricato destinato a market, bar, ristorante, albergo e relativi servizi, ex SS 16 – Contrada Pantano”.
Conseguentemente il WWF Italia, nella persona del vicepresidente pro tempore Stefano Leoni, difeso dagli avv.ti Michele Carnevale e Giuseppe Cozzi del Foro di Bari, impugna anche tale provvedimento, chiedendone l’annullamento, formulando motivi aggiunti al ricorso già pendente innanzi al TAR Puglia – Sede di Bari (ovvero il ricorso di cui sopra depositato il 20/2/2006), avente ad oggetto l’annullamento del provvedimento di approvazione della variante al PRG.
Tale permesso, tuttavia, non è stato mai fornito al WWF (nonostante domanda ufficiale di accesso agli atti), tant’è che l’Associazione, pur limitandosi alla impugnativa, preannuncia la proposizione di un’istanza cautelare per la sospensione degli effetti dei provvedimenti impugnati, non appena il Comune di Bisceglie avrà provveduto al rilascio di copia del titolo abilitativo alla edificazione ed al riscontro circa l’avvenuto inizio dei lavori di costruzione.
La lama violata
Altro sviluppo importante riguarda il sequestro di un cantiere edile, in pieno alveo della Lama di Macina, effettuato un anno fa dal Comando del Corpo Forestale dello Stato di Corato in collaborazione con le Guardie del WWF. Come si ricorderà l’area sequestrata di 3500 metri quadri, ubicata all’interno di “Torre Calderina”, presentava scavi profondi realizzati trasversalmente all’alveo della Lama, nonché tronchi di ulivo sradicati, un’estesa movimentazione di terreno ammassato in grandi cumuli ed infine colate di cemento con tondini di ferro emergenti.
Orbene, la Magistratura tranese ha recentemente ordinato il ripristino dei luoghi, avvallando le tesi che hanno condotto all’importante operazione di polizia giudiziaria e scongiurando tutti quei disastri ambientali che la costruzione di un manufatto abusivo in luoghi a rischio idrogeologico avrebbe potuto causare. Con grande soddisfazione vi annunciamo che tale ripristino è stato realizzato.
Se vogliamo leggerla diversamente diremmo: la tutela ambientale ha bisogno di fatti, non di chiacchiere !
Grotte di Ripalta, tutti in pista !
Infrastrutturare: la parola d’ordine è quasi ossessiva. Li chiamano progetti di recupero ambientale ma hanno tutta l’aria di interventi che modificheranno il paesaggio.
Sono due le proposte in procinto di realizzazione: un progetto è della Provincia di Bari, al quale è stato impossibile accedere nonostante le nostre ripetute richieste (a proposito, che fine ha fatto la tanto sbandierata trasparenza e la Democrazia partecipata?), l’altro è una pista ciclabile voluta dal comune di Bisceglie, anch’esso blindato a tal punto che sulle nostre osservazioni (passa sulla falesia, ci sarebbe rischio di crollo ed il percorso sarebbe pericoloso per i ciclisti) l’Amministrazione Spina ha preferito glissare.
Il nuovo Piano Faunistico Venatorio provinciale
Lo abbiamo atteso per anni, ma così come è stato pensato e scritto accontenta solo la stretta elite di cacciatori.
Il WWF di Bisceglie, in perfetto accordo e in collaborazione con la Sezione di Molfetta, è stata una delle poche associazioni ambientaliste a livello regionale ad avanzare istanza di riconferma di importanti aree faunistiche: tale richiesta ha riguardato proprio l’Oasi Torre Calderina e la ZRC Lama di Croce, zone importanti per l’avifauna. Inoltre i volontari delle Guardie Ambientali WWF svolgono una forte azione di contrasto al bracconaggio con notevoli risultati in termini di sanzioni e sequestri, confermando, laddove non fosse ancora chiaro il concetto, il forte impegno della nostra associazione contro gli illeciti in materia ambientale.
Le nostre considerazioni
Morale: se tutti vorranno costruire la casa nel bosco, quando tutti avranno costruito la loro casetta, il bosco non esisterà più. È forse questa la triste sorte della Zona Pantano-Ripalta ?
Le Sezioni di Bisceglie e Molfetta, sostenute dal WWF Italia, lotteranno per la sua tutela così come accade ormai da quindici anni, opponendo alle ragioni interventiste e cementificatorie le sue proposte di valorizzazione paesaggistica, rispetto dei luoghi e salvaguardia ambientale, che devono condurre ad un unico traguardo: l’istituzione dell’Area Naturale Protetta.
Documenti collegati
WWF Italia, Sezioni di Bisceglie e Molfetta