Gruppo Attivo WWF di Bisceglie (BA)
Ripalta sta crollando
Alla cortese attenzione di:
Ill.mo Sindaco di Bisceglie, Avv. Francesco Spina
Ill.mo Ass. all’Agricoltura, Pesca e Ambiente, Sig. Enzo Di Pierro
E p.c. Organi di stampa
Oggetto: Zona Pantano-Ripalta
Con la presente il Gruppo Attivo WWF ONLUS, associazione ambientalista ONG con sede a Bisceglie in via Montecucco n° 14, ripropone all’attenzione della comunità e delle autorità civili la questione della tutela e salvaguardia della Zona Pantano – Ripalta.
Siamo consci che durante questi anni, in realtà, è mancata la volontà di portare avanti l’iter istitutivo dell’Area naturale Protetta, sostenuto tra l’altro da 2500 cittadini, anzi nell’ultimo decennio si sono verificati ripetuti tentativi di trasformazione dell’oasi faunistica “Torre Calderina” con l’ausilio di diverse conferenze di servizio, nonché con opere abusive ed anche attraverso proposte infrastrutturali.
Già negli scorsi anni sventammo il tentativo di intervento sul costone roccioso che mirava a demolire e distruggere l’ultimo scenario naturale della costa biscegliese, posto che gran parte della litoranea è invasa da lastroni e/o sovrastata da imponenti muraglie di cemento.
Nel 2005 questo Gruppo intervenne con lettera indirizzata agli amministratori regionali riguardo il Piano Comunale Coste, asserendo che lo strumento della concertazione non era stato adottato e che il P. C. C. andava riscritto inserendo, tra gli altri punti, la classificazione e la zonizzazione dell’area litoranea di Torre Calderina quale area ad Ambito Vincolato, onde consentirne il recupero ambientale e paesaggistico.
Successivamente, con numerosi interventi e con lettere indirizzate ai tre Candidati alla carica di Sindaco della città, il WWF ha voluto rilanciare l’Area Naturale Protetta di Torre Calderina quale condizione prioritaria delle politiche ambientali e urbanistiche della città, in accordo con la sua “mission” ambientalista.
La sua posizione univoca e trasparente ha trovato espressione nelle iniziative coerenti e decise, tra le quali menzioniamo il ricorso al T.A.R. di Bari avverso un motel e il sequestro, in sinergia con il Corpo Forestale dello Stato, di un cantiere nell’alveo della Lama di Macina. Nei giorni scorsi infine abbiamo protocollato una importantissima istanza che chiede la riconferma dell’Oasi di Protezione di Torre Calderina nel redigendo nuovo Piano Faunistico Venatorio Provinciale.
Purtroppo lungo la costa di levante negli ultimi mesi abbiamo notato e registrato una considerevole erosione, causata dalla concomitanza di mareggiate, azione dei venti, eventi metereologici improvvisi e violenti, cementificazione selvaggia (ingressi al mare in cemento, muri in cemento), per cui allo stato attuale è realistico immaginare la possibilità di crollo della falesia. Senza voler alimentare facili allarmismi, ricordiamo che le Grotte di Ripalta sono di natura carsica e quindi vulnerabili nei confronti di vari attori climatici e, trovandosi nella fase ultima del loro ciclo geologico, potrebbero collassate. Questo è un fenomeno che si ripete naturalmente da millenni e non è necessario nessun intervento umano per contenerlo, in quanto su quel territorio, in gran parte demaniale, non insistono insediamenti umani o produttivi.
Tutto ciò premesso la scrivente
C H I E D E
1) che sia impedito l’accesso al camminamento sulla falesia lungo il tratto di costa a rischio di crollo in località grotte di Ripalta, ivi apponendo con grande evidenza la cartellonistica appropriata e disponendo gli opportuni servizi di sorveglianza;
2) che sia chiuso qualsiasi varco che conduca al tratto di costa a rischio di crollo sulla falesia;
3) che il progetto che prevede la costruzione di una pista ciclabile lungo il tratto di costa a rischio di crollo sia profondamente revisionato. Dalle carte in nostro possesso, infatti, il progetto definitivo è stato modificato nel suo complesso solo in minima parte, se non addirittura per nulla, sulla base alle osservazioni del WWF, per cui risulta sostanzialmente uguale all’originale e quindi urge variare sostanzialmente il percorso così come già indicato con nostra lettera PROT. 2006-37-U;
4) che si dia seguito all’apertura di un tavolo tecnico che possa discutere sul progetto della pista ciclabile;
5) che la Capitaneria di Porto sia attivi per gli adempimenti di sua competenza;
6) che l’Amministrazione comunale avvii un PIANO DI RECUPERO COSTIERO che disciplini le attività e gli interventi sul demanio marittimo e contenga gli studi sulle dinamiche naturali del sistema geomorfologico e meteomarino;
7) che il Sindaco dia seguito agli impegni assunti in campagna elettorale riguardo le nostre 10 proposte (in allegato).
In attesa di una risposta, si annuncia sin da ora che il WWF procederà sua sponte a sostenere l’iter burocratico dell’area naturale protetta così come è avvenuto nel recente passato per la riserva di Palude la Vela.
Leonardo Troilo
Gruppo Attivo WWF di Bisceglie