Gruppo Attivo WWF di Bisceglie (BA)

 

RANDAGISMO: LETTERA DEL WWF AGLI AMMINISTRATORI

Alla cortese attenzione di:

Ill.mo Sindaco di Bisceglie - Avv. Francesco Spina

Ill.mo Ass. all’Agricoltura, Pesca e Ambiente - Sig. Enzo Di Pierro           

Ill.mo Ass. alla Sanità - Sig. Alfonso Russo

E p.c. Ill.mo Dirigente Ripartizione Ambiente - Dott. Pompeo Camero

Organi di stampa

 

Oggetto: problema randagismo

Egregi amministratori,

a giugno 2006 l’associazione scrivente diramò un comunicato stampa che suggeriva alcune soluzioni per il problema del randagismo: canile comunale o randagismo controllato. A distanza di sette mesi da quel comunicato riteniamo che la situazione non sia migliorata, ed infatti per le strade cittadine è frequente imbattersi in cani denutriti e alla ricerca di cibo, sbandati e alla mercé dei pirati della strada.

Recentemente l’Assessore alla Sanità Russo, nel rispondere ad una interrogazione consiliare, ha riferito circa la posizione dell’Amministrazione comunale sul problema, ma nella sua risposta purtroppo le nostre proposte non sono state citate.

Tuttavia riteniamo che la questione non sia solo di natura sanitaria, ma riguardi anche la sfera di tutela e salvaguardia dei diritti degli animali. Giova ricordare che l’art. 1 della L. R. 3 aprile 1995, n. 12 “Interventi per la tutela degli animali d'affezione e prevenzione del randagismo” afferma che “La Regione Puglia, al fine di realizzare sul proprio territorio un corretto rapporto uomo-animale-ambiente e in attuazione di quanto disposto dalla legge 14 agosto 1991, n. 281, promuove, disciplina e coordina la tutela degli animali di affezione, persegue gli atti di crudeltà e i maltrattamenti nei loro confronti nonché il loro abbandono”. L’Ordinamento giuridico altresì ha fatto notevoli progressi nella tutela dei diritti degli animali e con la modifica apportata dalla legge 22 novembre 1993, n. 473, l’art. 727 del Codice Penale prevede più casi e pene più severe.

Ribadiamo che il problema del randagismo deve essere affrontato serenamente e senza allarmismi, per cui non ci esimiamo dal criticare quei manifesti affissi in città che criminalizzano inopinatamente i poveri cani (foto riportata di seguito).

Per questo invitiamo l’Amministrazione a porre in essere tutte quelle misure che contribuiscano sì a tutelare la incolumità dei cittadini, ma che tengano anche in debita considerazione che non si tratta di animali feroci, bensì di esseri viventi bisognosi di cure.

In questo senso proponiamo di avviare un progetto pilota per l’assistenza ai gatti randagi, che successivamente dovrà essere esteso ai cani randagi, dal costo di 3.650 euro (Allegato 2 – scheda calcolo costi). L’iniziativa vuole promuovere l’istituzione del cane e del gatto di quartiere, quale forma di rispetto, civiltà e convivenza tra uomini e animali.

In attesa di un cortese riscontro, porgo distinti saluti.

Per il Gruppo Attivo WWF di Bisceglie

Il Responsabile

Dott. Mauro Sasso

Documenti collegati

Comunicato stampa

Allegato 2 - scheda calcolo costi

 

RANDAGI

 

 

RANDAGI

 

Il problema del randagismo può essere affrontato serenamente e senza facili allarmismi. Non nascondiamo le difficoltà che possono sussistere (soprattutto a Bisceglie il problema è molto sentito), ma preferiamo affrontare la situazione sforzandoci di capire e aiutare il randagio.

Quasi tutte le grandi città italiane sono provviste almeno di un canile comunale o sanitario. Se si trova un cane randagio e si riesce a prenderlo è possibile portarlo, in orario di ufficio, al canile municipale o sanitario, a meno che non vi sia la certezza che si tratta di un vero e proprio "lager". È proprio al canile municipale che il proprietario che ha smarrito il proprio cane lo andrà a cercare, ed è, ancora, al canile più noto in città (generalmente quello comunale) che si adotta uno sfortunato quattrozampe. In linea di principio, dunque, non è sbagliato portare il cane abbandonato o perso al canile più vicino al luogo del ritrovamento.

SE SMARRIAMO IL CANE: È bene aver cura di affiggere nella zona del ritrovamento dei manifesti che riportino le caratteristiche del cane e il numero telefonico al quale l'eventuale proprietario può far riferimento. Tra le prime cose da fare è anche necessario contattare le associazioni protezioniste della zona o della città per comunicare l'avvenuto ritrovamento. Il proprietario del cane si rivolgerà sicuramente anche a loro.

SE TROVIAMO UN CANE SMARRITO: Se il cane è docile è opportuno controllare l'eventuale medaglietta, nella speranza che sia riportato l'indirizzo del proprietario, o il tatuaggio situato all'interno di una coscia posteriore o di un orecchio per decifrare la sigla iniziale della provincia di registrazione all'anagrafe canina e il numero di identificazione dell'Asl. Se il cane è impaurito o aggressivo è indispensabile l'aiuto delaccalappiatore o dei vigili urbani. Si cerchi di limitare l'area di movimento dell'animale a una zona ben definita (è utile portare sempre in auto una scatoletta di mangime e un guinzaglio). Il cane non deve essere terrorizzato: occorre tranquillizzarlo, parlargli, offrirgli del cibo e tentare di avvicinarlo e di accarezzarlo. Il cane inseguito, come è noto, scappa. Mentre "si fa amicizia" con il cane bisognerà telefonare al canile, all'Asl o alla vigilanza urbana. Se è orario di chiusura degli uffici o festivo, nelle grandi città, si troveranno solo i vigili urbani. Solo loro sono autorizzati a chiamare i "reperibili", ovvero gli addetti all'accalappiamento che devono essere sempre a disposizione. Sarà quindi indispensabile far uscire la vigilanza, cosa non facile. Chiederanno se il cane è pericoloso, se morde. Sarà utile rispondere che si è visto un cane attraversare più volte la strada e che può rischiare di causare un grave incidente automobilistico, chiedendo ai Vigili se desiderano aspettare l'incidente o se preferiscono uscire subito, con l'accalappiacani, per catturare la bestiola.

COME COMUNICA IL CANE: La varietà di vocalizzi prodotti da un cane sorprende perchè normalmente si pensa che il cane si limiti ad abbaiare o a ringhiare o a guaire e si ignora che ci sono invece diversi tipi di ringhio, diversi tipi di abbaio e diversi tipi di guaiti. Vediamoli nei particolari.

RINGHIO: il cucciolo comincia a ringhiare già a due settimane di vita. Il significato più noto del ringhio è quello di minaccia, un avvertimento: *attento stai facendo una cosa che non va bene, se continui sarò costretto a morderti* e solitamente è accompagnato da una retrazione delle labbra per mettere in mostra i denti ed essere così più minaccioso.

Solitamente si pensa che il cane ringhi solo per minacciare, mentre spesso lo fa per giocare: ovviamente è un ringhio diverso, mai con i denti in mostra, che solo con un po' di esperienza si impara a distinguere da quello di minaccia. Certo il contesto e le posture del cane aiutano anche i neofiliti a distinguere rapidamente un ringhio di minaccia da uno giocoso.

ABBAIO: è sicuramente il primo verso che viene in mente pensando ad un cane. Può avere moltissimi significati: può servire per richiamare l'attenzione del branco (famiglia) e avvisarlo di una presenza inquietante, per tenersi in contatto con gli altri membri del branco (cani da muta), per invitare al gioco,... ognuno di questi abbai ha sfumature diverse che con l'esperienza imparerete a distinguere.

Ci sono inoltre cani più predisposti all'abbaio di altri: i segugi, per esempio, sono cani che sono stati selezionati per lavorare in muta e quindi, per tenersi in continuo contatto con tutti i membri, abbaiano con forza ed insistenza; i terrier e gli spitz sono notoriamente cani allarmisti con una soglia di reazione piuttosto bassa, cioè è sufficiente un minimo stimolo perchè inneschino il comportamento di risposta, l'abbaio.

Diversamente da ciò che si potrebbe pensare i cani da guardia e da difesa spesso non sono degli abbaioni: abbaiano solo quando sentono davvero minacciati, i primi, il loro territorio e, i secondi, il loro branco (famiglia) e non scattano per ogni piccolo rumore come i cani allarmisti.

Sono molto silenziosi i levrieri. Un caso a parte e unico tra i cani è il Basenji: l'unico cane che non sa abbaiare, ma che si limita ad emettere dei versi caratteristici e che comunque ha una soglia di reazione molto alta.

ULULATO: verso tipico del lupo è invece abbastanza raro nei cani, più comune tra i cani nordici. Nei lupi ha significato di coesione sociale, ma nei cani è solitamente associato a stress: di norma un cane ulula quando si sente solo e vuole attirare l'attenzione.

GUAITO: è la tipica espressione di dolore. Questi sono solo i principali versi di un cane, ma in realtà il loro vocabolario è decisamente più ampio: ci sono anche uggiolii, brontolii, sbuffi, solo per citarne qualcuno.

Il Gruppo Attivo WWF di Bisceglie

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