COMUNICATO STAMPA N° 9/2005

No al Motel nella Zona Pantano-Ripalta di Bisceglie (BA)

Il WWF Puglia esprime parere contrario e presenta un ricorso alla Regione Puglia

Dopo i tentativi di trasformazione del paesaggio del recente passato, si riaccende nuovamente la battaglia in difesa dell’Oasi di Protezione Torre Calderina, da tutti conosciuta come "Zona Pantano-Ripalta".

Questa volta a destare le preoccupazioni del WWF è una conferenza di servizi, tenutasi presso il Comune di Bisceglie, che ha dato il via libera ad un progetto per la realizzazione di un impianto di distribuzione di GPL con annesso motel su 3 particelle a pochi metri da "Cala del Pantano". Una vicenda che vede protagonista un’area di assoluta valenza ambientale (vedi scheda), considerata dall’opinione pubblica il polmone verde della città. Si teme che le opere in via di approvazione costituiscano un "cavallo di Troia" che aprirebbe la strada a successive richieste edificatorie assolutamente incompatibili con la tutela paesaggistica e ambientale dell’area.

Il paesaggio

La Zona Pantano-Ripalta è un ecosistema murgiano costiero, contraddistinto dalla presenza di una zona umida e della macchia mediterranea. In questi ambienti naturali attecchiscono numerose specie botaniche comuni e rare, tra cui il lentisco, il carrubo, il croco e numerose specie di orchidee spontanee selvatiche appartenenti ai generi Ophrys e Orchis. Si segnalano la Ophrys apulica, specie protetta presente in grandi colonie, e l’Orchis pyramidalis.

Recentemente sono state individuati numerosi esemplari della specie Arum Apulum, che prima d'ora si credeva fosse presente in Puglia solo nell'entroterra murgiano. Si tratta di una specie endemica delle Murge (Gioia del Colle e comuni limitrofi), gravemente minacciata di estinzione (classificazione Lista Rossa IUCN 94), con distribuzione estremamente frammentaria (Marchori et. al).

Il ritrovamento in un habitat costiero, non tipico della specie e al di fuori della distribuzione del fragno rende rilevante la scoperta e avvalora la tesi che l'Oasi "Torre Calderina" è da ritenersi un prezioso ecosistema murgiano costiero.

La qualità ambientale complessiva e la limitata dimensione degli ecosistemi non è tale da consentire, nel quadro attuale, la presenza di una pregevole fauna vertebrata stanziale e nidificante.

Si trovano infatti mammiferi diffusi nelle aree rurali di tutta la regione quali: volpi, donnole, moscardino, arvicola di Savi, riccio di campagna. Tra i rettili è stata rilevata la presenza solo della lucertola campestre e del biacco, tra gli anfibi la rana.

Sotto il profilo avifaunistico l’area è una stazione di sosta e riposo per numerosi migratori che, come più volte asserito dall’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, riguarda l’intero tratto costiero adriatico pugliese. A tal fine va ribadita l’importanza in particolare per le specie legate all’ambiente umido, in questo caso rappresentato dalla Cala Pantano..

Rilevamenti sistematici eseguiti da Nitti e Tedesco dal 1985 ad oggi hanno consentito la catalogazione di oltre 120 specie, delle quali 24 specie sono contemplate nella Direttiva 79/409/CEE. Gli uccelli stanziali sono ubiquitari sotto il profilo ambientale: passero d’Italia, passera mattugia, gazza, cornacchia grigia, tortora.

Parere contrario

In un’istanza indirizzata al Presidente Nichi Vendola e agli assessori Losappio e Barbanente, il WWF Puglia ha espresso dubbi e perplessità sul "parere favorevole con prescrizioni ed adeguamenti" concesso da un Assessorato della Regione Puglia che invece, così come prescrive il PUTT/P, deve essere rilasciato con deliberazione della Giunta Regionale. Esistono inoltre importantissimi precedenti su casi analoghi, come ad esempio un insediamento residenziale nella stessa zona bocciato dalla Sentenza T.A.R. III sezione N° 1860/04 ed un rimessaggio barche, intervento certamente molto meno pesante ed invasivo di un motel, bloccato recentemente dalla stessa Regione.

La legislazione vigente

È importante sottolineare che sull’area in questione insistono importanti normative nazionali e regionali di tutela:

1. Decreto Ministeriale del 1/8/1985 (meglio conosciuto come Decreto Galassino), "Dichiarazione di notevole interesse pubblico di una zona costiera a sud di Bisceglie sita nei comuni di Bisceglie e di Molfetta".

2. D.P.R.G. n° 1061/85: istituzione dell’Oasi di Protezione "Torre Calderina" per l’estensione di 350 ettari. Tale Oasi di Protezione è stata riconfermata, interamente tabellata e ampliata dal legislatore di 335 ettari (per l’attuale estensione totale di 685 ha) nell’ambito dell’attuale Piano Faunistico Venatorio Regionale ai sensi della LR n° 27 del 13/08/1998 "Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma, per la tutela e la programmazione delle risorse faunistico-ambientali e per la regolamentazione dell’attività venatoria".

3. PUTT Puglia – NTA - Art. 3.13.4 – "Aree protette": nell’ Oasi di Protezione di Torre Calderina "non sono autorizzabili piani e/o progetti e interventi comportanti:

- grave turbamento alla fauna selvatica e modificazioni significative dell’ambiente ad eccezione di quelle conseguenti al ripristino/recupero di situazioni degradate;

- le arature profonde e i movimenti di terra che alterino in modo sostanziale e/o stabilmente la morfologia del sito, fatta eccezione per le opere strettamente connesse con la difesa idrogeologica e relativi interventi di mitigazione degli impatti ambientali da queste indotti (…)".

Indirizzo di tutela

L’area di Torre Calderina è caratterizzata da un regime di tutela che la classifica come "Oasi di Protezione" e la sottopone a precise norme di salvaguardia dettate nell’ambito del PUTT/P e di leggi nazionali. Dall’analisi botanico-faunistica emerge che la localizzazione costiera dell’area e la presenza di ambienti palustri, favorendo la crescita di specie botaniche di sicuro interesse scientifico, attira la presenza di una ricca e pregevole fauna migratoria.

La stessa Provincia di Bari, in una nota prot. 3748/C del 09/11/2001 asserisce che "L’area in questione è stata istituita come Oasi di Protezione dalla Regione Puglia a causa della presenza di una pozza d’acqua formatasi a seguito della confluenza di acque marine e di acque reflue, che determinano la formazione di una ridotta superficie di un ambiente paludoso particolarmente atto alla sosta di alcune specie di fauna migratrice".

Qualsiasi elemento architettonico estraneo a questo paesaggio, come il motel previsto dalla progettazione, contribuirebbe in maniera significativa ad alterarne gli equilibri, con grave danno al sistema faunistico e botanico - vegetazionale.

Risulta pertanto necessario non solo bloccare tutte le autorizzazioni tese alla cementificazione dell’area, ma promulgare immediatamente normative di tutela ambientale più rigorose, come l’istituzione dell’area naturale protetta voluta da 2500 cittadini, che consentano un maggiore regime di salvaguardia contro tutti i tentativi speculativi.

Il pasticcio

A questa situazione è chiamato a dare risposte convincenti il Sindaco Napoletano, già bocciato sonoramente in campo ambientale, che si è mostrato pubblicamente favorevole all’area naturale protetta, sino ad oggi solo a parole.

Un motel sarebbe l’ennesimo tassello che si aggiungerebbe ad una gestione disastrosa della Zona Pantano-Ripalta, ove abusivismo edilizio, discariche di ogni tipo, degrado dovuto all’incuria e assenza di una valida pianificazione eco-sostenibile consegneranno alle generazioni future soltanto il ricordo di quella che era un’isola ambientale felice.

Non nascondiamo, infine, il nostro stupore per la posizione assunta dalla Legambiente che, con atteggiamento incomprensibile, ha rifiutato di firmare con il WWF il ricorso alla Regione Puglia. A loro rivolgiamo l’appello a sostenere la nostra battaglia.

Il Gruppo Attivo WWF di Bisceglie

wwfbisceglie@libero.it