COSTE, SITUAZIONE PREOCCUPANTE

I bianchi ciottoli di Bisceglie (BA) sono oramai una caratteristica di tratti ristretti del litorale. Alla fine di maggio l’ultimo intervento delle ruspe sulla spiaggia della "Torretta", litorale di ponente, ha eliminato altri 200 metri di spiaggia a ciottoli per realizzare un progetto nell’ambito dei lavori di consolidamento della litoranea di ponente, che avrebbe lo scopo di difendere la suddetta litoranea dal processo d’erosione della falesia (un fenomeno che a Bisceglie si cerca di fronteggiare ormai da molti anni, senza che si sia ancora giunti, a quanto pare, a una soluzione definitiva). Esso prevede la realizzazione di "dighe di protezione" (barriere frangiflutti).

Ormai da anni la costa biscegliese è un cantiere che sforna a colpi di ruspa spiagge nuove di zecca, ricchi stabilimenti balneari e imponenti muraglioni. Questo è solo l’epilogo di una serie di interventi puntuali che hanno modificato l’aspetto paesaggistico, morfologico e ambientale della nostra litoranea.

Molfetta, nuovi sequestri

La situazione di allarme riguarda anche la limitrofa Molfetta (BA). La Capitaneria di porto di Molfetta su disposizione della Procura di Trani ha recentemente posto i sigilli al Lido Balneare "Scoglio D’Inghilterra". Il tutto è nato da un esposto del WWF a firma di Pasquale Salvemini, responsabile della locale sezione, datato marzo 2005, che evidenziava una serie di lavori che si stavano realizzando all’interno del lido presumibilmente in assenza di autorizzazioni del demanio marittimo. Il PM dott. Antonio Savasta della Procura di trani apriva un fascicolo e delegava la Capitaneria di Porto di Molfetta alle indagini di rito. Da una serie di verifiche effettuate venivano evidenziati alcuni lavori quali pavimentazioni e livellamenti fatti con cemento in assenza di autorizzazioni, nonché la modifica della morfologia dello scoglio naturale, il tutto per garantire e migliorare la fruibilità dei propri clienti. Notevoli i capi di imputazione che vanno dal codice della navigazione all’articolo 734 C.P. per distruzione di bellezze naturali ed altro ancora. Questo sequestro – afferma Salvemini – giunge a poca distanza dal sequestro di Marina Piccola ed è una goccia in mezzo all’oceano. La maggior parte dei lidi pugliesi dovrebbero essere sequestrati per le violazioni alle elementari norme di tutela paesaggistica, non solo, l’assenza di controlli specifici e il contributo di qualche dirigente scellerato non fanno altro che far dilagare il fenomeno di criminalità ambientale. Paradossalmente nel 2005 - continua - non si fa ancora uso di elementi decorativi e di fruibilità alternativi al cemento per evitare che si danneggi irrimediabilmente la costa patrimonio che va invece tutelato. Esprimo piena soddisfazione – conclude - per il lavoro svolto dalla Procura di Trani.

Bisceglie, spiaggia distrutta

Alla Torretta in pochi giorni il tratto di costa a ciottoli è stato recentemente sepolto sotto massi, terra, calcinacci, mattoni ed è diventato una strada per camion e ruspe. È stato l’ennesimo insulto al litorale, che segue la scomparsa dei lidi a ciottoli di Macello, Pantano e Trullo Verde. Alla Torretta si è costruito una pista che partendo dalla costa finisce in mare per la costruzione dei frangiflutti. Il cartello dei lavori, inizialmente assente, è comparso solo dopo la denuncia pubblica del Gruppo Attivo WWF, che non ha esitato a contestare l’ennesimo intervento sulla costa.

La vicenda ha avuto ampie ripercussioni sulla stampa nazionale (Avvenire) e locale (Corriere del Mezzogiorno, Gazzetta del Mezzogiorno, La Voce di Bisceglie) e sulle TV regionali (reti del gruppo Telenorba), nonché sull’editoria on-line, con largo spazio alle argomentazioni del WWF che contesta l’intervento. Interviene anche la Magistratura e la Capitaneria di Porto.

L’ambiente costiero

Nulla si fa per contrastare l’impoverimento delle risorse marine: sono stati venduti ricci in pubblico durante il fermo biologico, si spaccano i fondali per la pesca illecita del dattero di mare e si distrugge il fondale roccioso, un freno naturale per la forza delle mareggiate che ora senza ostacoli erodono inesorabilmente le nostre coste. Anche il posidoneto "S. Vito", che contribuisce a stabilizzare i fondali, ridurre l’intensità del moto ondoso, proteggere i litorali e produrre ossigeno e sostanza organica per la vita marina è in serio pericolo a causa delle modificazioni della linea di costa, da tempo insistenti sull’area marina.

Scarsità di parcheggi, l’insostenibilità del traffico autoveicolare estivo, sporcizia e discariche abusive sulla costa, gli scarichi fognari inquinanti, nonché l'azione deleteria di alcune attività di pesca sottocosta (strascico) accrescono le nostre preoccupazioni.

Tra passato e futuro

Senza entrare nel merito dei progetti che in questi anni hanno sconvolto il paesaggio naturale, ci chiediamo perché a Bisceglie non si è optato per interventi meno invasivi che evitassero la costruzione di spiagge artificiali a lastroni del tutto estranee al paesaggio naturale costiero.

Ma il futuro prossimo si chiama "Piano per lo sviluppo ecosostenibile dei distretti balneari e delle spiagge cittadine", presentato dal Comune di Bisceglie al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio per ottenere il finanziamento CIPE. Si traduce con "opere infrastrutturali di riqualificazione e di ampliamento di quelle esistenti" (al Pantano), "previsione di ulteriori strutture ricettive ed ampliamento di quelle esistenti" (zona Nettuno), "creazione di un nuovo polo turistico ricettivo con annesse infrastrutture per il tempo libero" (al promontorio di Ripalta). Riteniamo che gli interventi previsti siano incompatibili con le disposizioni della Legge Melandri (D. Lgs. 490/99) e del PUTT/P, così come sentenziato recentemente dal TAR di Bari.

Altra questione è il Piano Comunale Coste (PCC) di Bisceglie contestato duramente dal WWF in sede regionale con un ricorso.

Conclusioni

La scarsità del verde pubblico costiero, l’impoverimento delle risorse del mare, la costa negata, la modifica dell’aspetto geomorfologico e geologico della costa, l’inquinamento e le scelte future giustificano il nostro giudizio negativo e di severa critica sulle scelte di gestione ambientale del litorale: riteniamo che sin dai prossimi giorni si debba cambiare indirizzo per consegnare alle generazioni future una costa dignitosa e fruibile.

Il Gruppo Attivo WWF di Bisceglie

wwfbisceglie@libero.it