COMUNICATO STAMPA N° 10/2005

Bisceglie, avanti adagio

Avanti tutta con il freno a mano: questa è la fotografia della situazione ambientale di Bisceglie. Si intravedono timidi segnali di cambiamento che, purtroppo, sono del tutto insufficienti.

I rifiuti illegali

Da quando il WWF ha denunciato pubblicamente il gravissimo inquinamento dell’agro, rifiuti e discariche abusive sono una priorità nell’agenda politica. Questo ci inorgoglisce e ci fan ben sperare nel futuro prossimo. Come riferisce in un’intervista Paolo Papagni, Presidente del consorzio Vigiliae, a seguito delle segnalazioni del WWF sono state bonificate alcune microdiscariche con una spesa di 100.000 euro. Un timido segnale di cambiamento voluto dal Sindaco dopo le nostre ripetute sollecitazioni, che soddisfa solo in parte le richieste del WWF. Già un anno fa, consci della grave situazione, prevedemmo un notevole esborso di denaro pubblico per la bonifica delle nostre campagne, una pulizia che tuttavia è solo all’inizio ed è parziale. Al Vigiliae rivolgiamo l’invito a proseguire con questi interventi di bonifica, del tutto legittimi e necessari, ringraziandola per la documentazione e la collaborazione offerta.

Sottolineiamo che in questi anni è mancata un’opera di prevenzione e repressione del fenomeno, che ha condotto all’enorme accumulo illegale di tonnellate di rifiuti sul territorio biscegliese. Il nostro convincimento dell’inefficacia delle politiche ambientali messe in atto dall’amministrazione Napoletano nasce dalla constatazione che il fenomeno non si è mai attenuato né è stato eradicato (recentemente sono state scoperte altre due discariche abusive dai VVUU), senza tener conto delle tonnellate di immondizie abbandonate soprattutto in zona S. Felice e lungo le complanari della SS 16 bis. Le soluzioni le abbiamo già indicate in altri comunicati, ma riteniamo che la pulizia dell’agro debba essere ordinariamente eseguita e non certo effettuata occasionalmente con spese notevoli per la collettività.

Verde pubblico

Il Regolamento per il Verde Pubblico, più volte richiesto dal WWF, non è stato ancora redatto, cosicché sono centinaia le aiuole vuote, orfane del loro albero, le querce (Quercus ilex) di Piazza Vittorio Emanuele continuano a seccare (forse sarebbe il caso di richiedere la consulenza dell’Università di Bari), i platani di via Di Vittorio e i cipressi sono preda di afidi, cocciniglie e coleotteri che, oltre a danneggiare direttamente le piante, sono vettori di infezioni fungine aggressive.

Ci auguriamo che venga stilato un piano di azione che preveda l’osservazione degli esemplari arborei per individuare l'eventuale presenza di parassiti ed avviare un piano di controllo fitosanitario teso alla salvaguardia della salute delle piante.

Insetti molesti

Finalmente è stata emessa l’ordinanza sindacale per prevenire la diffusione della “zanzara tigre” (Aedes Albopictus) che, grazie alle sue caratteristiche biologiche ed alla capacità di superare l'inverno, si è insediata stabilmente nei nostri ambienti urbani e periurbani.

La zanzara tigre è molto aggressiva nei confronti dell'uomo, punge in pieno giorno e lascia un ponfo irritante ben più grande e persistente di quello provocato dalle solite zanzare. La diffusione passiva di questa specie sembra si possa addebitare ad oggetti di qualsiasi natura lasciati all’aperto ed in grado di formare pozze stagnanti e persistenti per una decina di giorni: tra questi gli indiziati maggiori sono i pneumatici che notoriamente raccolgono acqua e non la lasciano più cadere, in qualsiasi posizione li si voglia mettere. E qui ritorna il problema delle discariche abusive: basta farsi un giro per le campagne per rendersi conto di quanti rifiuti abbandonati possano costituire l’habitat ideale per la riproduzione degli insetti.

Piuttosto ci si è dimenticati della processionaria, un lepidottero le cui larve si sviluppano sulle conifere, pini in particolare, arrecando danni alle piante e causando reazioni epidermiche ed allergiche a persone ed animali. Per prevenire le infestazioni si dovrebbe eseguire un trattamento proprio durante questo periodo e, rispettando opportunamente i tempi di intervento, si otterrebbe il duplice scopo di porre fine all'attività trofica dell'insetto, salvaguardando la salute dei pini, ed eliminare la possibilità che le larve mature - con i loro peli urticanti - possano minare la salute pubblica.

A tal fine suggeriamo di avvalersi dei mezzi meccanici, come l’asportazione e bruciatura dei prenidi, e di trattare le piante con bioinsetticidi innocui per l’uomo a base di Bacillus thuringiensis.

Atti pubblici

Ci siamo sempre domandati per quale motivo l’accesso alla documentazione ambientale sia così difficoltosa se non addirittura impossibile: perché i documenti non ci vengono esibiti ovvero ci vengono rilasciati a distanza di mesi dalle nostre istanze, dopo continui reiteri? L’ultimo episodio riguarda la nostra richiesta del progetto esecutivo “Consolidamento della litoranea di ponente intervento n. 1”, del quale attendiamo da mesi la copia. Ricordiamo che con il recepimento da parte dell’Italia della Direttiva 2003/4/CE sui termini e le modalità per il libero accesso all'informazione ambientale, tale diritto deve essere tutelato e deve essere garantita, anche a livello locale, la partecipazione ai processi decisionali.

Il nuovo Piano Regionale Coste

Dopo il ricorso presentato dal WWF contro il Piano Comunale Coste (PCC) di Bisceglie, l’Assessorato competente della Regione Puglia ha emanato la bozza del regolamento recante la “disciplina dell’attività sul demanio marittimo”, ossia le prime direttive del nuovo Piano Regionale Coste (PRC). Ai principi e alle disposizioni del PRC dovranno essere conformati i PCC pur approvati e/o adottati per effetto di norme regionali previgenti come il PCC di Bisceglie. Nelle more è vietato il rilascio o il rinnovo di concessioni demaniali per interventi che comportano modificazione del territorio e per qualsiasi opera edilizia, anche in precario e/o di facile rimozione, che non assicurano la più ampia visibilità dei luoghi accessibili al pubblico, del mare, dell'orizzonte marino e, in particolare, nelle lame (spiaggia Ponte Lama).

Al fine di garantire il corretto utilizzo delle aree demaniali marittime per le finalità turistico ricreative, una quota non inferiore al 60% del territorio demaniale marittimo di ogni singolo Comune costiero sarà riservato ad uso pubblico e alla libera balneazione. Tale valore percentuale va calcolato in metri lineari, con riferimento alla linea di costa, ed è al netto della porzione di costa inutilizzabile e non fruibile ai fini della balneazione, di quella portuale (interdetta alla balneazione) e quella riveniente dall’applicazione dei limiti e divieti (ossia il tratto del Ponte Lama), nonché al lordo dei servizi (parcheggi, igienico – sanitari).

Infine possono essere realizzate strutture classificate “spiaggia libera con servizi” (SLS) nella misura non superiore al 40% della zona destinata ad uso pubblico e alla libera balneazione. Con il beneficio dell’approssimazione, se il 52% della costa biscegliese è balneabile e la sua lunghezza è circa 7500 metri, posto che il litorale del Ponte Lama è circa 500 m, non meno di 1800 metri di spiaggia devono essere liberi, dei quali non oltre 500 m lineari possono essere SLS. Gli altri 1200 metri potrebbero essere “privatizzati”. Risulta evidente che si dovranno rifare i calcoli per conformare il PCC di Bisceglie a queste nuove disposizioni.

Assetto del territorio

Con Deliberazione della Giunta Regionale 1437/05 è stata promulgata la Circolare n. 1/2005 “Linee interpretative per l’attuazione delle LL. RR. n. 20/2001 e n. 24/2004”. L’Amministrazione Regionale ha fornito alcune prime essenziali indicazioni in merito all’Assetto e utilizzazione del territorio, in attesa dell’approvazione del Documento Regionale di Assetto Generale (DRAG). Tra gli altri articoli, con questo documento la Regione invita i Comuni ad attenersi ad una puntuale interpretazione della L.R. n. 20/2001, in ordine alla procedure di variante degli strumenti urbanistici in vigore e chiarisce che la procedura di variante “parziale” per gli strumenti urbanistici “datati” (ad es. P.R.G. di Bisceglie) deve necessariamente essere desunta dalla “vecchia” L.R. n. 56/80 e non dalla “nuova” L.R. n. 20/2001. Siccome circolano voci insistenti sulla idea di realizzare una “variante” nella Zona Pantano-Ripalta (attualmente zona agricola), ipotesi non condivisa dal WWF, essa dovrà seguire le regole della L.R. n. 56/80. torneremo su questo aspetto con un analisi approfondita.

Conclusioni

Chi ha governato Bisceglie nell’ultimo decennio ha assunto decisioni che hanno trasformato il territorio, dalla costa all’entroterra, senza ascoltare i suggerimenti e le istanze che il WWF ha legittimamente avanzato. Una decisione quantomeno opinabile ed indipendente dalla nostra volontà. Per questo proporremo a tutti i futuri candidati alla carica di Sindaco dieci punti su cui lavorare, per cambiare questa incresciosa situazione.

Il Gruppo Attivo WWF di Bisceglie

wwfbisceglie@libero.it