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IL WWF IN PRIMA LINEA

A gennaio 2004 la Guardia di Finanza di Molfetta su segnalazione delle Guardie Ambientali volontarie del WWF sequestrarono a Bisceglie (BA) discarica a cielo aperto (contenente amianto) tra palazzine di recente costruzione. Oggi abbiamo il piacere di informarvi che dopo l'intervento della Procura della Repubblica di Trani (BA) la discarica è stata bonificata. Un importantissimo successo che esalta la funzione di vigilanza del WWF sul territorio e conferma il concetto fondamentale del Decreto Ronchi: chi inquina paga.

Di seguito un articolo pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno del 30 settembre riguardante l'attività antibracconaggio del WWF.

Queste azioni sul campo dimostrano che i sequestri di discariche abusive e di richiami illegali per gli uccelli non sono fini a se stessi ma producono ottimi risultati. 

Il Gruppo Attivo WWF di Bisceglie

wwfbisceglie@libero.it

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO – GIOVEDì 30 SETTEMBRE 2004

Una notte con le guardie venatorie volontarie di Wwf e Lipu tra i campi della Murgia
La caccia dei fuorilegge
Richiami elettromagnetici per attirare le quaglie

Corrado è laureato in fisica. Nel tempo libero si dedica alla difesa dell'ambiente facendo fruttare insegnamenti e nozioni apprese in aula. Estrae dalla tasca un aggeggio elettronico faidate e lo punta in una direzione imprecisata. Si tratta di un sofisticato amplificatore acchiapparumori.
Lo sparuto gruppo di guardie venatorie volontarie del Wwf e della Lipu trattiene il respiro. Tutt'intorno il buio e il silenzio della campagna murgiana. È questione di attimi. Poi Corrado sentenzia: «Da quella parte».
La piccola carovana si muove a bordo di due mezzi. Cinquecento metri di pista sterrata ed altro stop. Stavolta tocca a Maurizio, barbiere, paladino della natura. Ha un udito strabiliante. Riesce ad ascoltare quello che i comuni mortali non avvertono. Il safari continua. Si lasciano le auto, si avanza tra campi incolti, vigneti, distese di ulivi accompagnati dalla litania mortale del richiamo elettromagnetico lasciato dai cacciatori di quaglie. Uno strumento vietato per legge, in grado di imitare il verso del maschio e della femmina e di calamitare l'attenzione degli uccelli.
Un timer lo fa entrare in azione dalla sera inoltrata fino alle prime luci dell'alba. Al resto ci pensa l'esercito delle doppiette, settemila quelle censite solo in provincia di Bari, una parte della quali so comporta da fuorilegge. Perché la quaglia è un animale ingenuo. Non vola di fronte ad un pericolo. Preferisce mimetizzarsi, immobile. In questo modo si consegna praticamente al cacciatore: basta battere il piede sul terreno o seguire il cane e premere il grilletto. Una strage non tanto silenziosa che dal primo settembre andrà avanti fino a quando la temperatura non scenderà e le quaglie cercheranno posti più caldi.
Ma il cerchio non si spezzerà. Arriveranno anatre, tortore e beccacce. E la mattanza continuerà. Una lotta impari, perché si usano i richiami (vietati), gli stampi (proibiti), si sparano cartucce con i pallini per creare una rosa che sia la più grande possibile.
Fino ad oggi le guardie del Wwf (hanno la qualifica di agente di polizia giudiziaria) hanno effettuato 12 denunce all'autorità giudiziaria, sequestrato 10 fucili, recuperato 13 richiami. Operano su tutto il territorio provinciale, da Barletta a Conversano. Le zone a rischio? I limiti del parco della Murgia e la foce dell'Ofanto. Ai volontari bisogna aggiungere le guardie provinciali, il personale della forestale, i vigilanti della associazioni venatorie. Quattrocento persone pronte a sfidare 7mila doppiette.
Dice il coordinatore regionale del Wwf, Pasquale Salvemini: «Il nostro obiettivo è creare un coordinamento tra le associazioni animaliste, in modo da ottenere più risultati. A breve terremo un corso per guardie volontarie. C'è bisogno di personale. Anche perché non tutti vigilano come dovrebbero».
I pericoli sono sempre in agguato. C'è chi arriva dalla Campania e dalla Lombardia per cacciare senza scrupoli. L'importante è sparare. Lo fanno anche personaggi eccellenti, come il giudice antimafia napoletano sorpreso, con tanto di scorta e di richiamo, a caccia di quaglie.
L'Italia è il Belpaese delle contraddizioni. I richiami elettromagnetici sono proibiti ma si trovano regolarmente in vendita. Ci sono quelli sofisticati (200 euro) che vengono letteralmente blindati con vere e proprie casseforti chiuse da lucchetti a prova di scasso e quelli artigianali con nastro registrato e vecchio lettore alimentato d auna batteria.
«Recuperiamo di tutto», sottolinea Salvemini. Che annuncia entro fine anno un campo antibracconaggio sulla Murgia: «Il parco di nuova istituzione fa gola a troppe persone».

Gaetano Campione