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Giovedì 26 maggio 2005 BISCEGLIE / il fatto Scoperto dagli uomini del Corpo forestale a «Lama di Macina»

 

   

Bisceglie, sequestrato cantiere edile realizzato all'interno dell'area faunistica

Sottoposto a sequestro un cantiere edile nel pieno alveo naturale della Lama di Macina in territorio di Bisceglie che sarebbe stato trovato non in regola con le autorizzazioni. L'operazione di contrasto alle violazioni in materia di leggi ambientali è stata condotta dal Corpo Forestale dello Stato di Corato, coordinato dal comandante Giuliano Palomba, in collaborazione con le guardie volontarie del Wwf. L'area sequestrata si estende per 3500 metri quadri all'interno dell'area faunistica denominata Oasi di Protezione «Torre Calderina» nella zona Pantano-Ripalta ed è classificata come zona agricola dal vigente Piano regolatore generale e tutelata dal decreto ministeriale del 1 agosto 1985 (meglio conosciuto come Decreto Galassino), dal Piano Urbanistico Tematico Territoriale della Puglia, Norme Tecniche di Attuazione e da vincoli idrogeologici. L'ordinanza di sequestro è stata emessa dal sostituto procuratore della Repubblica di Trani, dott. Achille Bianchi. L'operazione ha avuto origine durante la attività di controllo del territorio delle guardie del Wwf Puglia che hanno notato scavi profondi (una trincea) realizzati trasversalmente all'alveo della Lama di Macina, nonché tronchi di ulivo sradicati, un'estesa movimentazione di terreno ammassato in grandi cumuli ed infine colate di cemento con tondini di ferro emergenti. L'indagine ha accertato che il cantiere era privo delle autorizzazioni necessarie e che il responsabile dei lavori era in possesso solo di un certificato rilasciato dall'Assessorato alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, che consentiva paradossalmente di svellere delle piante di ulivo per opere di miglioramento fondiario e lo stesso riportava che tutta l'area non era vincolata. Inoltre secondo gli inquirenti sarebbero stati commessi anche altri reati in corso di ulteriori accertamenti. Il titolare del frantoio di pietre e proprietario del terreno sequestrato è stato denunciato all'autorità giudiziaria. «Auspichiamo che la magistratura accerti tutte le responsabilità, ad ogni livello, affinché si possano scongiurare in futuro tutti quei disastri ambientali causati dalla costruzione di manufatti abusivi in luoghi a rischio idrogeologico e tutelati - dice Pasquale Salvemini, coordinatore regionale del Wwf - queste operazioni rientrano in una notevole attività di controllo del territorio in collaborazione con il Corpo forestale dello Stato con cui il Wwf ha stipulato una convenzione nazionale».

Luca De Ceglia

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- Bari

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Sabato 21 febbraio 2004 - pag. II

BISCEGLIE

     

Il Wwf: rifiuti a Cala del Pantano

NEL porticciolo naturale di Cala Pantano a Bisceglie ci sarebbe un cumulo di  rifiuti inerti, terreno, sassi e immondizia a pochi passi dal mare. La denuncia è dei volontari del Wwf di Bisceglie che hanno presentato alla procura di Trani un esposto chiedendo che <<venga fatta piena luce sulla vicenda e i che responsabili siano individuati nonché si ripristini lo stato dei luoghi>>. Nella stessa Zona infatti a gennaio il comune era intervenuto a proprie spese con le ruspe per rimuovere i detriti che avevano completamente ostruito l'ingresso del porticciolo naturale. <<Incuriositi dall'evento abbiamo eseguito un sopralluogo>>, scrivono nell'esposto le guardie campestri, <<e abbiamo constatato che lungo un tratto litoraneo di oltre cento metri erano stati ammassati rifiuti. E' stato così alterato lo stato dei luoghi in una zona oasi di protezione, per lo più sottoposta a vincolo ambientale>>. Sempre il Wwf di Bisceglie ha segnalato a Sindaco e Vigili urbani lo stato di degrado della zona Carrara le Difese, dove sono stati rilevati rifiuti di ogni genere, cartelli comunali caduti e botole e grate in ferro pericolose per l'incolumità dei cittadini).

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