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Giovedì 24 agosto 2006

Frantumati, in contrada Abazia, un’ara megalitica, una statua menhir e un monolite con «coppelle»

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Scempio in campagna

Distrutti preziosi reperti dell’età del bronzo

  

La storia ed il paesaggio naturale vanno in frantumi, sotto i colpi dei macinapietre. Lo sconsideratofenomeno dello "spietramento", che finora ha riguardato la Murgia e che ne ha modificato negativamente l’assetto idrogeologico, sembra essere diventato una pratica agricola anche nell’agro biscegliese. Questa volta però di mezzo non sono finite solo pietre insignificanti ma sono stati triturati o danneggiati importanti pezzi archeologici, di interesse internazionale e purtroppo non sottoposti a vincolo. Si tratta di u n’ara megalitica, una statua menhir antropomorfa, un monolite con "coppelle" risalenti al periodo Eneolitico (Età del Bronzo Antico locale circa 4000-5000 anni fa) che erano rimasti indenni per secoli nel loro posto in contrada Abazia, a circa 6 chilometri dalla città. Il grave scempio si è verificato nella zona di ripopolamento e cattura (Z.R.C.) della "Lama di Santa Croce", considerata dalle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Urbanistico Territoriale Tematico della Regione Puglia alla stregua di un’area protetta e pertanto assoggettata alle norme di tutela. A scoprire lo scempio ambientale ed archeologico, dopo una segnalazione giunta al Wwf Puglia, sono stati le guardie del Corpo forestale dello Stato di Corato, coordinate dall’i s p e t t o re capo Giuliano Palomba ed in collaborazione con le guardie volontarie del Wwf, che ieri mattina hanno sottoposto a sequestro il terreno agricolo in questione,dov'era iniziata una consistente operazione abusiva di spietramento. Il proprietario del fondo è stato denunciato. L’ordinanza di sequestro è stata emessa dal sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trani, Luigi Scimè. Del caso è stato informato il sindaco Francesco Spina che deplorando l’ accaduto, ha assicurato l’immediato interessamento dell’amministrazione comunale che inviterà la Soprintendenza a prevenire la distruzione di altre importantitestimonianze presenti nella campagna biscegliese. «Questo sequestro, che rientranell’attività di collaborazione con il Corpo forestale con cui il Wwf ha stipulato una convenzione pur essendo stato eseguito applicando leggi a tutela dell’ambiente ha consentito la salvaguardia di altro patrimonio storico altrimenti non vincolato - sostengono Pasquale Salvemini e Mauro Sasso, rispettivamente coordinatore regionale e responsabile del gruppo locale del Wwf - ed essendo il regime di tutela della Z.R.C. di Lama di Croce identico a quello dell’Oasi di Torre Calderina, qualsiasi progetto che preveda la modifica dell’assetto paesaggistico dell’area costiera di Bisceglie dovrà essere accantonato".

Luca De Ceglia

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Martedì 19 aprile 2005 AMBIENTE / I volatili rientrano nella «Lista rossa» degli animali in pericolo d’estinzione. Il Wwf sollecita l’adozione del Regolamento del verde

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Il porto dei cormorani

Pronta a ripartire la colonia di undici esemplari

I cormorani «dominano» il porto.

La curiosa presenza di una colonia di undici cormorani (scientificamente noti come Phalacrocorax carbo) che hanno svernato nel porto di Bisceglie, svolazzando a pelo d’acqua e rifocillandosi di pesce, viene segnalata dai volontari del locale gruppo attivo del Wwf. Si tratta di un volatile che compare nella «Lista Rossa» degli animali in pericolo d’estinzione. Ma non è la prima volta che il cormorano sceglie la città come rifugio. Anche nel ’95, altri esemplari furono fotografati sull’isolotto «la cassa», quando le televisioni di tutto il mondo ritraevano i cormorani iracheni in agonia e cosparsi di petrolio. Il Wwf ne approfitta quindi per porre sotto la lente di ingrandimento gli interventi dell’uomo che stanno sconvolgendo la vita e la stessa sopravvivenza di numerose altre specie di uccelli. «L’ambiente naturale di cala del Pantano, che un tempo era rifugio per circa 120 specie censite tra migratori e stanziali, sta progressivamente diventando inospitale per l’avifauna, a seguito degli interventi di sbancamento a colpi di ruspa effettuati dal Comune sulla spiaggia, che hanno alterato lo stato dei luoghi», sostiene in una nota il Wwf, che fu promotore di una petizione popolare per chiedere l’istituzione di un’area protetta in località Pantano e Ripalta ed anche di una segnalazione alla magistratura. Un’altra situazione preoccupante per l’avifauna riguarda la drastica potatura degli alberi in città in corso in questi giorni, ai quali è stato risparmiato solo un pennacchio apicale, quasi fossero scope rovesciate - aggiunge il Wwf - il verde urbano costituisce il principale habitat di passero, tortora, gazza, verzellino, cardellino, fringuello e pettirosso, che hanno scelto di nidificare e vivere tra i nostri palazzi dopo essere fuggiti dalle campagne invase da cacciatori, diserbanti e fitofarmaci ma la potatura degli alberi in piena stagione riproduttiva comporta di conseguenza la distruzione di nidi, uova e pulcini e i più colpiti sono i passeriformi canori tipici di parchi e giardini, come il cardellino e il verzellino». Gli uccelli divorano gli insetti, in loro assenza mosche e zanzare si moltiplicano. Come si ricorderà il Wwf ha chiesto al Comune di redigere ed approvare un «Regolamento del verde».

Luca De Ceglia

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