Fri, 26
Apr 2002 17:11:03 +0200
Oggetto: risposta ai problemi di coscienza ambientalista
Bisogna proteggere l'uomo o la natura? E' questo il dilemma che l'amico
Ramondetta si pone con giusto spirito critico.
La risposta è che non bisogna difendere l'uno o l'altra, occorre difendere
entrambi. E l'azione di difesa non va necessariamente separata a vantaggio
dell'una o a scapito dell'altro.
Purtroppo una certa letteratura ha raffigurato gli ambientalisti come le cassandre
del ventesimo secolo, "visionari" di catastrofi e di tragedie
immense.
A mio avviso non è così. L'ambientalista genuino vuole costruire una società
più sana e più pulita, e non può guardare solo verso una direzione, ma deve
essere in grado di fornire risposte adeguate, graduate, diversificate a
seconda del contesto in cui si opera.
Questa considerazione preliminare, dunque, sottintende la mia personale
approvazione riguardo all'installazione dei pali ad elica. Non credo, come
ricorda Ramondetta, che il paesaggio risulterebbe più deturpato, o che
l'ambiente floro - faunistico risulterebbe alterato irrimediabilmente.
Nel Nord - Europa esperienze come questa si coniugano benissimo con la
salvaguardia dell'ambiente. La possibilità di ridurre le immissioni nell'aria
di agenti inquinanti è di gran lunga il più bel regalo che possiamo fare a
madre natura e a noi stessi.
Corrado
Gisarella
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