LA
NASCITA DI PANTALICA
Nella
prima metà del XIII secolo a.C., avviene un altro profondo mutamento
nell'economia e nella geografia antropica della Sicilia orientale. Tutti gli
insediamenti costieri che fiorivano nell'età di Thapsos scompaiono quasi all'improvviso;
la popolazione abbandona la fascia costiera e cerca rifugio in impervie e
disagevoli zone montane, scelte perché rispondenti ad esigenze di difesa, e si
riunisce in grossi agglomerati. Fra essi il più importante è Pantalica.
Questo fenomeno
è databile con notevole precisione attraverso le importazioni micenee.
L'improvvisa cessazione delle importazioni delle ceramiche dipinte ha luogo
all'inizio della diffusione dello stile III B, e cioè nei primi decenni del
XIII secolo a. C. Questa data coincide con quella della tradizione storica
risalente ad Ellanico che colloca il passaggio dei Siculi dalla penisola
italiana in Sicilia intorno al 1270 a. C. La formazione di un grosso abitato in
una delle zone più aspre e più impervie della Sicilia, lontano dai campi
coltivabili e da qualsiasi via di comunicazione e di traffico appare come la
conseguenza di uno stato di guerra e di estremo pericolo per la sopravvivenza.
L'età
di Pantalica segna quindi non una evoluzione, ma piuttosto una involuzione delle
condizioni sociali ed economiche della Sicilia.