IL PERIODO BIZANTINO

 

            Dopo lunghi secoli di silenzio, Pantalica tornò ad essere abitata nel corso dell'VIII e IX secolo d. C. dai Bizantini, rifugiatisi nel luogo come estrema difesa di fronte all'invasione e alla conquista araba della Sicilia.

Sfruttando e ampliando le grotte delle necropoli preesistenti, essi costruirono abitazioni e luoghi di culto rupestri.

A questo periodo risalgono i resti di tre chiesette e tre villaggi.

Il primo si trova a ridosso della necropoli Cavetta e conta circa 70 abitazioni. Luogo di culto era l'oratorio del Crocifisso, con resti di affreschi raffiguranti la crocifissione e S. Nicola.

Il secondo villaggio si trova nelle balze sotto l'Anaktoron, nella necropoli Sud e ha come centro religioso l'oratorio di S. Nicolicchio, abbellito da affreschi e scritte di cui sono visibili, però solo frammenti di figure, identificabili in S. Elena e S. Stefano.

Il più grande di questi villaggi si trova fra la necropoli Sud e la sella di Filipporto ed è composto da più di 150 abitazioni a più stanze e da una chiesetta denominata di S. Micidiario, che presenta un affresco, dietro la nicchia centrale, raffigurante il Cristo pantocratore.