"Back
to the rock", come dicono a Los Angeles, bentornato a Vasco, uscito il 6 aprile
con un album di brani tutti inediti.
"Stupido
Hotel", un
viaggio tra fuga e realtà. Emozioni, energia, molto rock e una nuova
consapevolezza.
Il suo atteso diario di bordo, raccontato
attraverso 10 nuove canzoni: vissute, giocate e sofferte in due interi e lunghi
anni, questi ultimi due, dopo "Canzoni per
me". E mai uguale a se stesso, mai come la volta prima.
Un album carico di atmosfere diverse, dove il rock è rappresentato in tutte le
sue espressioni; un racconto serrato, dal linguaggio essenziale, a volte crudo,
spesso duro ma, come sempre, sincero, diretto e toccante, dove non mancano le
provocazioni e l'autoironia. Si parte con "Siamo
soli", il primo singolo, immancabile e disincantata ballad, in
cui spiccano le chitarre di Michael Landau e Stef
Burns a sottolineare le parole.
In puro stile "vaschiano" ecco un mondo di emozioni e sensazioni in un
flash: "Siamo soli" e ce ne dobbiamo rendere conto, ma "ora
qui / siamo vivi" e "tutto può
succedere".
Subito dopo arriva come un fulmine "Ti prendo e ti
porto via", evasione tutta ballare, il cui titolo è un´affettuosa
citazione del romanzo di Niccolò Ammaniti. Chi conosce bene i ritratti
femminili di Vasco, riconoscerà "La Strega"
in versione moderna: "chiedi amore così"
e "sei gelosa di te / ti guardi intorno se c´è
/ una vestita uguale / è che sedurre per te / è più importante / che
respirare", "ma tu li baci tutti/
e lasci tutto com´è".
Una chicca è rappresentata dall´innesto rap
nel hard-rock di "Io ti accontento".
Per la prima volta compaiono "ospiti" (non è un duetto!) di un brano
di Vasco, due rapper: l´emergente californiano Black
Diamond e la grintosa Monyka "Mo"
Johnigan protagonisti di un vero e proprio divertente "litigio"
a sfondo sessuale. C´è poi l´ammiccante "Standing
ovation", che si può leggere in diversi modi (ognuno sceglierà
il proprio!), contrapposta al rock´n roll di "Stendimi",
in perfetto arrangiamento anni ´80.
Ma ci sono anche l'ironia pungente di "Perché non
piangi per me ?" e quella più soft di
"Quel vestito semplice" ("è
un giorno che si scivola / tra noia e umidità / nel buio resto immobile / lo
sai che cosa fa / la noia e l´umidità..." ). Poche e
essenziali parole per "Tu vuoi da me
qualcosa", in cui la base ritmica sottolinea l´intensità del
brano.
L'ultima trasgressione di Vasco arriva con le immagini simboliche e provocatorie
di "Stupido Hotel", il brano che dà
il titolo all'album, in cui violoncello, archi e chitarra acustica fanno da
contrappunto alla chitarra elettrica:
" Ora che sono
qui
ora che sono qui
in questo stupido stupido hotel
tutto mi sembra inutile
tutto mi sembra com´è
farmi la barba o uccidere
che differenza c´è? "
La ribellione è annidata dentro di noi, chi non ha mai pensato di rintanarsi in uno "stupido hotel" per fuggire dalle proprie responsabilità? E ancora:
" credi che sia
facile
credi che sia semplice.
.una storia semplice
cielo senza nuvole
un amore utile
sempre alla ricerca
Dov´è?
Dov´è? Questa felicità! "
"E
poi ci troveremo tutti" in uno Stupido Hotel.
Il viaggio termina con "Canzone
generale" una digressione d´autore, sconsacrante e sarcastica,
dove ogni riferimento a persone o fatti realmente esistenti è puramente
casuale. Con:
" una canzone
senza il cantautore
una canzone dove le parole
tutti se le possono inventare "
Vasco chiude sdrammatizzando ma in realtà si pone la domanda: ma è proprio necessario dare definizioni alle canzoni? "popolare", "commerciale" o "di quel tale". Non sarebbe meglio parlare di "musica": buona o cattiva?
"E dopo la
canzone popolare
dopo la canzone commerciale
e dopo la canzone di quel tale
alzati che si sta alzando la
CANZONE GENERALE ".
Anche questo è rock. Naturalmente il 2001 è un anno di attività musicale piena e Vasco sarà in concerto quest'estate. "Stupido Hotel" nasce tra Bologna (Chorus e Fonoprint) e Los Angeles (Hanson studios) ed è stato mixato tra Capri (Capri digital studios) e Londra (Townhouse). Il disco è prodotto da Vasco con Guido Elmi, lo storico collaboratore che figura anche come arrangiatore di alcuni pezzi, così come Celso Valli. Eccoli di nuovo insieme, il "diavolo e l'acqua santa", che hanno sfoderato le loro armi migliori. Acceleratore spinto su chitarre arrabbiate e batterie dal ritmo incalzante il primo; impiego di tastiere e di un'intera orchestra d'archi il secondo. Lo staff dei "soliti" compagni di viaggio si completa con Tullio Ferro (autore di "La noia" e di "Vita spericolata") che ha scritto le musiche di "Siamo soli", di "Stupido Hotel" e di "Stendimi" e con Gaetano Curreri (leader degli Stadio), autore di "Ti prendo e ti porto via" e di "Quel vestito semplice". Non manca all´appello Massimo Riva, autore di "Perché non piangi per me" che ci restituisce la sua scanzonata ironia. Oltre ai due rapper Black Diamond e Monyka "Mo" Johnigan, ospiti del rock-rap "Io ti accontento", nel disco suonano: Michael Landau, chitarra elettrica e acustica (suo era il mitico assolo di "Gli angeli", se non la conoscete, accenedete le casse: è in sottofondo !!!); Stef Burns, chitarra elettrica (fa parte della band di Vasco); Dean Parks, chitarra acustica; Paolo Gianolio, chitarra acustica; Randy Jackson al basso e Vinnie Colaiuta alla batteria.
Il calendario di
"STUPIDO
HOTEL" LIVE
Per chi non ha avuto la possibilità di andare ad
una di queste date (e tra questi, purtroppo, ci sono anch'io...) vi consiglio di
consolarvi con l'ascolto del disco...
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Stupido
Hotel (2001)
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