STORIA DI PANNARANO

 

Giovan Battista Formichelli, presbitero della terra di "Panderano" in un manoscritto che porta in calce la data "die prima mensis september anno domini 1500"colloca nell'anno 295 a.C. la fondazione di Pannarano, quando tra gli anni 459 e 295 a.C., Fabio, capitano delle Legioni romane, sconfisse e riuscì a sottomettere i sanniti nella Valle Caudina. In occasione di questa grande vittoria Roma fece innalzare 7 altari: Ara Palladis ( Arpaia ), Ara Lovis (Airola), Ara Cereris (Cervinara), Ara Erculis (Montesarchio), Ara Martis (San Martino Valle Caudina), Ara Cibelis (Ceppaloni), Ara Panis (Pannarano) dove si formarono le rispettive Colonie abitate da cittadini romani e sanniti. Nell'anno 43 i coloni si convertirono a Fede Cristiana, e il luogo dove sorgeva il tempio del dio Pane venne trasformato nella Chiesa di San Giovanni Battista, Patrono del paese.

Nel 1279, sotto la dominazione Normanna, Casale Panderano (Pannarano) apparteneva alle proprietà di Bartolomeo da Montesarchio; solo nel 1300 il dominio del paese venne ceduto ai Della Leonessa che fecero erigere il Castello di Pannarano.

Nel 1498, sotto il dominio degli Aragonesi, Pannarano venne donata da Re Alfonso D'Aragona ai Caracciolo, che governarono con il titolo di Marchesi di Pannarano fino al 1776 sotto il Regno delle due Sicilie.

Il feudo venne venduto ad Eustachio Abate, che restaurò il Castello, e in seguito, regalò tutte le proprietà alla sua unica figlia che sposò il Marchese Carlo Cocozza Campanile.

Il marchesato di Pannarano fu governato dai Cocozza - Campanile e nel 1852 Ferdinando II° di Borbone nominò"Conciliatore di Pannarano"Antonio Genovese, per amministrarvi la giustizia.

I Marchesi Cocozza dominarono Pannarano, fino all'annessione del Regno di Napoli al Regno d'Italia.

Le zone di Pannarano sono state rifugio di briganti ed ex sostenitori borbonici che contrastavano la monarchia dei Savoia in Meridione; infatti, con la scusa che il sud era stato nemico del Piemonte ed era stato sconfitto, esso doveva pagare più tasse del dovuto; in tal modo si impoveriva soprattutto la classe contadina, e questo portava molti agricoltori o ad a emigrare o ad entrare nelle fila del brigantaggio, sostenendo il ritorno sul trono napoletano dell' ex Re Francesco di Borbone (Franceschiello). (per avere notizie più dettagliate visita il sito sul brigantaggio nel beneventano)

Pannarano seguì, così, le sorti d'Italia dalla prima guerra mondiale al fascismo e alla seconda guerra mondiale. Sia durante la 1^ e sia durante la II^ guerra mondiale molti furono i pannaranesi a perdere la vita sui vari fronti, specialmente quello russo. Dopo l' 8 Settembre 1943 il centro abitato di Pannarano venne interessato da un traffico militare massiccio che alimentava il fronte di guerra. L'esercito americano aveva in dotazione camion lenti e robustissimi che avevano l'inconveniente di una sterzata non troppo ampia per cui, specie nella curva a monte di casa Genovese ed in quella in contrada Croce, a valle del paese erano costretti a fare più di una manovra per superarle; nel frattempo i ragazzi del paese, allora impoverito dalle sorti belliche, ne approfittavano per razziare quello che potevano.

Solo nel dopo guerra Pannarano si riprese, e negli anni '50 molti pannaranesi emigrarono a Roma, Milano, Torino e in Germania per trovare lavoro, abbandonando così il mondo contadino dove erano nati e cresciuti.

Il terremoto che colpì l'Irpinia il 23 Novembre 1980, a Pannarano fece danni lievi, creando solo qualche crepa o lieve crollo.

Attualmente Pannarano segue una linea politico - culturale legata al Mezzogiorno e alle vicende italiane e europee.

Ferdinando IV° di Borbone

Stemma del Regno di Napoli

Fucilere e ufficiale borbonici del Reggimento "Real Sanniti" di presidio alla fortezza di Montesarchio e nel territorio di Pannarano (Principato Ultra) -1800.

Gendarmi borbonici 1860

Atto con il quale Ferdinando II° di Borbone nominava Antonio Genovseese Conciliatore di Pannarano. L'atto porta anche la firma del sindaco Lepore (1852)

Il Castello Cocozza - Campanile

Cartina geografica del Principato Ultra, provincia Regno di Napoli, dove era ubicato Pannarano "Pantarano"

     

 

 

 

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