INDIETRO

 

 

Movimento del Nuovo Tempo di Pace

Alla luce della risposta del governo USA all'attacco terrorista del 11/9, che ha stabilito la politica ufficiale della "guerra al terrorismo", è necessario comprendere le implicazioni della politica del nuovo tempo di guerra sulla libertà personale e rispondere con una strategia complessiva non-violenta che vada alla radice del problema.

Lo scopo del Movimento del Nuovo Tempo di Pace è di affrontare il problema della spirale della violenza ed il bisogno di una resistenza non-violenta a questo problema, nonché di fornire una soluzione complessiva che possa sradicare il male alla radice una volta per tutte. La soluzione proposta dal Movimento del Nuovo Tempo di Pace è semplice ed elementare: cambiamo il calendario, e cambierà il tempo. Grazie all'uso quotidiano e prolungato, un calendario programma e rafforza continuamente il sistema di credenze di un popolo, una cultura, una società, condizionandone profondamente la visione del mondo. La natura stessa della guerra e del terrorismo è funzione sia del calendario irregolare che dell'incapacità da parte della popolazione mondiale di unificare se stessa in base ad uno standard temporale comune ed armonico.

Per comprendere meglio perché il Movimento del Nuovo Tempo di Pace funzionerà, quali siano i suoi metodi di non-violenza attiva e quale sia l'oggetto della resistenza - che comprende un obiettivo e la scadenza fissata per la completa applicazione della sua soluzione - dobbiamo innanzitutto comprendere la teoria ed il metodo della non-violenza attiva.

Quando le Nazioni stesse sono Criminali

Violenza e Non-Violenza Attiva

In via di principio, la non-violenza attiva diviene una necessità per la sopravvivenza ogni qualvolta la sicurezza nazionale divenga il problema principale nella gestione della cosa pubblica di un popolo. Questa è precisamente la situazione che si è determinata in seguito agli attacchi del 11/9. Gli USA si sono accollati l'onere di dichiarare guerra al terrorismo, di approvare il 'Patriot Act', di creare un Ufficio per la Sicurezza Interna a livello ministeriale, di introdurre modifiche a lunga gittata nei sistemi di sicurezza aeroportuale, in sostanza di subordinare tutti gli altri problemi di politica nazionale ed internazionale a quello dominante della sicurezza nazionale. Una volta messa in riga una coalizione che riunisce la grande maggioranza delle nazioni mondiali ("o con noi o con i terroristi"), la scena è pronta per la successiva spirale di violenza - stavolta la violenza morale.

E' importante tenere a mente la fondamentale ingiustizia della posizione statunitense. In quanto nazione più potente militarmente ed economicamente, la sua politica domina completamente la società globale e la tiene sotto scacco. La popolazione degli USA rappresenta il 5% di quella mondiale, ma la società USA consuma il 40% delle risorse naturali del pianeta. I 400 statunitensi più ricchi detengono una ricchezza pari a quella posseduta da un terzo della popolazione mondiale, i 2 miliardi di esseri umani più poveri del pianeta. Solo quest'anno, il bilancio di previsione del Dipartimento della Difesa ammonta a 318 miliardi di dollari. Ciò che era segreto ed occulto prima del 11/9, ora è ufficiale e sotto gli occhi di tutti. Incassato il consenso del Segretario Generale delle Nazioni Unite e del Consiglio di Sicurezza ONU, gli USA hanno ora carta bianca per fare la guerra al resto del mondo - dovunque lo ritenga necessario. All'interno degli USA, non solo la maggioranza della gente si dimostra acquiescente a questo potere, ma esulta nell'affermazione di quello che sarebbe un suo diritto. Pertanto la stessa maggioranza accetta l'abrogazione delle sue libertà e non ha obiezioni ad essere trattata come un criminale. E tutto questo in nome della sicurezza nazionale.

Avendo permesso alla sicurezza nazionale di diventare il problema fondamentale della politica nazionale, gli USA sono diventati una nazione 'ipermorale'. Nell'ipermoralità, gli attributi del nemico divengono i metodi dello Stato. Per 'proteggere' i suoi cittadini, ognuno di loro è trattato come un potenziale terrorista nel momento in cui desideri entrare in un aeroporto. Vi è una totale abdicazione del buon senso a favore dell'ipermoralità, che si aggrega ad un patriottismo gonfiato, il cui unico simbolo è lo sventolare della bandiera nazionale. In realtà, questo comportamento in difesa della civiltà è la fine del comportamento civile. Non vi è civiltà nei controlli a caso su chicchessia - signore anziane, giovani tatuati o gli stessi assistenti di volo.

La violenza morale è il primo passo verso la violenza fisica. Tutti sanno che l'eventuale resistenza ad un controllo corporale a caso produrrà violenza fisica. La coercizione fisica sostiene l'ipermoralità di trattare chiunque come se fosse un terrorista - la Guardia Nazionale è a pochi passi di distanza, armi da fuoco imbracciate - per essere certi che ognuno si comporti bene.

Quando la società dominante della ricchezza e del potere usa la violenza - fisica e morale - per 'proteggere' se stessa, tale violenza è radicalmente diversa dalla violenza dei poveri e degli oppressi. Il ricorso alla violenza da parte della gente povera o 'disaffrancata' è a volte percepito come l'unico modo di attrarre un po' d'attenzione sulla propria causa. Qual è il messaggio che i terroristi hanno voluto inviare agli USA e al mondo quando hanno attaccato le Torri Gemelle ed il Pentagono? C'è qualcuno che ricorda la storia di Davide e Golia? C'è qualcuno in grado di comprendere il fascismo inerente alla globalizzazione come dottrina della "inesorabilità" da far accettare a tutti i popoli del mondo? Il governo USA pensa che le società musulmane debbano essere 'riformate', ma rifiuta di vedere o considerare come la stessa società globale abbia urgente bisogno di una riforma ancor più radicale. C'è qualcuno che comprende il motivo per il quale 300.000 persone sono scese in strada a Genova per manifestare contro il G-7, un paio di mesi prima del 11/9? O che ricorda che soltanto una settimana prima di quella data Israele e gli USA hanno abbandonato i lavori della Conferenza delle Nazioni Unite contro il razzismo? O qualcuno che ricordi il numero di vittime civili delle esplosioni atomiche di Hiroshima e Nagasaki nel 1945, a 3 giorni di distanza l'una dall'altra, per mano della macchina da guerra statunitense?

Quando la reazione degli oppressi assume forme violente, essa dà il via ad un ciclo di violenza, e lo Stato dominante risponde alla violenza/terrorismo in due modi: la condanna e la reazione. Non c'è spazio per il dialogo, o anche solo per domandarsi quale possa essere la causa della violenza.

Ma il terrorismo merita un discorso a parte. Cos'è il terrorismo, e soprattutto qual è il suo perché? Il terrorismo esiste nel mondo perché esiste un terrorismo di Stato. Il terrorismo di Stato esiste sotto forma del "club nucleare". Lo scopo di questo club, capeggiato dagli USA e formalizzato nei 5 membri permanenti del Consiglio di Sicurezza ONU, è di mantenere il predominio militare sul resto del mondo. L'acquisizione di armamenti nucleari da parte del Pakistan e dell'India, così come la guerra al terrorismo, ha alterato questa situazione. Il terrorismo stesso è l'unica reazione al terrore ufficiale del club nucleare - che, naturalmente, non cederà mai il suo potere. Usando le compagnie aeree commerciali come bombe, spazzando via il centro nevralgico infrastrutturale della globalizzazione, penetrando mortalmente la fortezza militare della più grande potenza della Storia, i terroristi hanno ottenuto una vittoria che è un segnale. Hanno messo in ginocchio la civiltà. Quando il terrorismo giunge a cooptare le procedure politiche 'normali', allora la civiltà è giunta al termine, e lo stesso Stato diventa criminale.

Il Bisogno di Una Visione e di Una Coscienza Morale

In questa situazione vi è un profondo bisogno morale di affermare la coscienza e la visione laddove esse mancano. Questo è lo scopo di una strategia di non-violenza attiva. In questo caso il tessuto stesso dell'ordine mondiale dominante ha bisogno di resistenza. Il Congresso USA non ha dato una briciola del suo potere alla gente, perché è di proprietà delle banche - e lo sarà sempre. E' il sistema stesso quello al quale bisogna resistere. La gente vuole giustizia, ma non la otterrà fino a che esisterà questo sistema. Ciò che occorre è una rivoluzione totale, pacifica, non-violenta, che vada alla radice del problema e sviluppi una strategia in grado di sfilare il tappeto da sotto ai piedi di coloro che sono responsabili del mantenimento dello stato ipermorale di violenza morale sotto l'egida della sicurezza nazionale.

Il ritorno in trincea dei valori americani dopo il 11/9 dimostra l'istituzionalizzazione delle tattiche terroristiche contro la popolazione. Ogni altro incidente terroristico che si verifichi viene ulteriormente istituzionalizzato in una risposta che distrugge ulteriormente i diritti fondamentali dell'individuo. Si noti che gli articoli 5 e 12 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo vengono regolarmente violati nel momento in cui si viene sottoposti ad un controllo corporale a caso dai servizi di sicurezza di un aeroporto. L'articolo 5 afferma: "Nessuno può essere sottoposto a tortura o ad un trattamento o punizione crudeli, inumani o mortificanti…" mentre l'art. 12 recita: "Nessuno può essere sottoposto ad interferenze arbitrarie alla propria privacy, corrispondenza o vita familiare, né ad attacchi al proprio onore. Ognuno ha il diritto di proteggersi da tali interferenze o attacchi". Le ispezioni sul corpo da parte dei servizi di sicurezza aeroportuali costituiscono precisamente un trattamento mortificante, ed un'interferenza con la propria privacy ed il proprio onore. Il punto è che l'istituzionalizzazione delle tattiche ipermorali di sicurezza - la violenza morale - rende necessaria una risposta che abbia una strategia complessiva di non-violenza morale attiva.

Per avere successo, una tale risposta non-violenta dev'essere motivata da un bisogno urgente creativo e costruttivo. Un tale movimento deve aprire un dialogo per mettere a fuoco il problema alla radice della civiltà, contagiata ed abbattuta dalla guerra e dalla violenza: il meta-programma del calendario, da cui la società dominante è programmata. Sradicate il calendario, ed avrete eliminato il problema fondamentale alla base della civiltà, che è oggi totalmente ed irreversibilmente corrotta. Per porre fine al tempo di guerra, occorre porre fine al calendario che programma la civiltà della guerra. Quando la civiltà è così corrotta, un autentico piano di pace deve portare la visione di una fondamentale riorganizzazione della società umana in base a linee direttrici che trascendano completamente il sistema, non più sostenibile, degli Stati nazionali che hanno essi stessi fomentato il colpo di coda terroristico. E se riconoscessimo che, per avere la pace, i diritti della Terra devono essere riconosciuti come essenziali? E se un'Assemblea Biosferica sostituisse le Nazioni Unite?

La violenza oggi è talmente onnipresente che si pensa alla pace solo in termini di "contingenti di pace" militari. Siamo dunque moralmente degradati fino al punto che non riusciamo a pensare alla pace senza far ricorso alle armi? La pace per mezzo della coercizione non è pace. L'ONU sta promuovendo questo decennio come quello della Cultura della Pace, ma una cultura della pace dev'essere basata sulla cultura e non sulle armi. A meno che la cultura sia elevata a valore supremo della società umana, non ci sarà fine alla violenza, non ci sarà mai pace.

Chi parla di pace oggi? Chi comprende che la pace è ben più dell'essere protetti da armi da fuoco? Siamo in una situazione mondiale culminante, in cui il potenziale per la distruzione mondiale - per mano degli armamenti militari, o per via del galoppante degrado ambientale - è una realtà di fatto. O con Bush o con i terroristi - dov'è lo spazio per la pace? La pace dev'essere l'onda che fa seguito all'Evento Inevitabile. La pace è la costruzione dell'armonia. La pace è rottura definitiva con il vecchio tempo, e la splendida aurora di un tempo completamente nuovo. La pace sta alla guerra come il Calendario delle Tredici Lune sta al calendario gregoriano. Dobbiamo rompere la spirale di violenza che ci porta verso il fondo, grazie ad una radicale nuova visione del mondo - che inizia dal riprendersi il tempo.

Nella spirale di violenza, la civiltà 'cristiana' dominante - rafforzata dalla tecnosfera - fa la guerra alle società indigene marginalizzate e all'Islam, che oppongono la maggior resistenza alla globalizzazione. A questo proposito, l'attuale spirale di violenza è la contrapposizione tra una religione di scelta ed una religione di sottomissione; chi vincerà? Quando la società dominante entra in guerra contro il terrorismo, rinuncia di fatto a qualsiasi pretesa di leadership morale. Quando vi è mancanza di leadership morale da parte della società dominante, si accende il semaforo verde del tempo di guerra e dell'orizzonte mentale che lo accompagna - per tutti gli altri Paesi.

Dov'è il Maometto della Non-Violenza?

Per contrastare questa forza dobbiamo innanzitutto essere in pace dentro di noi, ed estendere questo stato alla nostra famiglia o comunità in uno spirito di perdono e dialogo. Persona integrale, famiglia integrale, Terra integrale. Una spirale ascendente di non-violenza moralmente attiva dev'essere generata per contrapporsi alla spirale discendente di violenza morale e fisica. C'è bisogno di un jihad morale per rompere il ciclo della violenza. La ragione morale personale va stimolata, e riconciliata con il comportamento spirituale privo di ego - il comportamento dell'amore. L'amore è la vera arma della pace, che disarma chiunque grazie all'abbraccio dell'amore. Pace è amore. "As-salaam alaikum!" è l'inizio della pace costruttiva. La vera pace nasce da basi sistemiche. La pace è un costrutto di logica creativa che affronta la visione del nemico o avversario e la induce alla logica evolutiva della pace costruttiva. Pace attraverso cultura è pace costruttiva, la base di una soluzione armonica non-violenta. Dov'è il Maometto della Non-Violenza?

Il Movimento di Pace del Nuovo Tempo considera come propria necessità morale la resistenza all'intero tessuto della società mondiale governata dal calendario gregoriano, erroneo ed irregolare. Non ci sarà mai accordo su nulla, finchè le nostre istituzioni e convinzioni saranno programmate dall'erroneo ed irregolare calendario gregoriano. Com'è possibile che una società così 'avanzata' come quella della civiltà globale non riesca a risolvere il problema del terrorismo? Come mai nessun movimento di pace è giunto ad analizzare il problema alla radice?

Il tempo non è denaro. Il tempo è arte. In un tempo di pace, l'arte fiorisce come principale attività umana. Per porre fine al tempo di guerra, bisogna eliminare il calendario di quel tempo. Per assicurare un tempo di pace, basta introdurre il calendario della perfetta armonia ed uniformarsi ad esso - il calendario perpetuo delle 13 Lune: 28 giorni ogni luna per tredici volte all'anno, più un giorno finale per il perdono e la trascendenza. Come può la società globale aspettarsi di risolvere i problemi della condizione umana, se non ha la spiritualità e l'armonia alla propria base?

Il Movimento del Nuovo Tempo di Pace riconosce che l'oggetto della sua resistenza civile è l'eliminazione del calendario gregoriano, e fa appello a tutti i gruppi pacifisti, ambientalisti e spirituali affinché essi esprimano il proprio consenso su questo punto. Il Movimento del Nuovo Tempo di Pace riconosce che i movimenti di pace che lo hanno preceduto non sono riusciti a liberare il mondo dal terrore nucleare; pertanto, nell'attuale situazione, l'unico modo rimasto per preservare la terra, l'umanità ed il futuro consiste nel delegittimare tutte le istituzioni esistenti, delegittimando il calendario in base al quale queste istituzioni sono state fondate e consolidate. Abolendo il calendario che ha fatto da fondamento per queste istituzioni, sostituendolo con un calendario nuovo e dichiarando il diritto di sovranità nel tempo, una nuova legittimità stabilirà i valori dell'armonia, della cultura, dell'arte e della pace come nuove istituzioni.

Se questo è un nuovo millennio, abbiamo bisogno di un nuovo tempo e di un nuovo calendario. Il vecchio calendario del vecchio millennio ci ha portato soltanto guerra su guerra. Non funziona più. Ogni tempo è buono o cattivo nella misura in cui lo è il suo calendario. Se la guerra è uno stato mentale, allora la pace è la mente quando non è in nessuno stato. Ricominciamo tutto daccapo.

Il Movimento del Nuovo Tempo di Pace userà l'arte e la cultura come i suoi mezzi per manifestare contro la società gregoriana, e per resistere ad essa. Il Movimento del Nuovo Tempo di Pace si mobiliterà sotto l'egida della Bandiera della Pace, riconosciuta dal Diritto Internazionale nel 1935 come simbolo legittimo da sventolare per proteggere la società, i monumenti, gli edifici culturali e la natura stessa dagli effetti distruttivi della guerra. Dovunque essa sventoli, la Bandiera della Pace rappresenta la pace costruttiva e lo sforzo creativo per creare una nuova società nel suo proprio tempo. Il Movimento del Nuovo Tempo di Pace promuoverà e promulgherà il calendario del nuovo tempo - 13 Lune di pace - ovunque, offrendo educazione sulla natura del tempo e sul nuovo piano di pace per la riorganizzazione sociale umana nel tempo. Il Movimento del Nuovo Tempo di Pace ha fissato il suo obiettivo nel giorno 25 Luglio 2004, per completare la sua marcia verso il nuovo tempo; nel giorno seguente, il 26 Luglio del vecchio calendario, avrà inizio una nuova società mondiale basata sulla sovranità nel tempo naturale, che pertanto sarà immune dagli effetti moralmente deformanti della società gregoriana. Riconosciamo che Martin Luther King e - prima di lui - il Mahatma Gandhi hanno sviluppato tecniche e metodi per manifestare la resistenza pacifica all'oppressione e all'ingiustizia. Il Movimento del Nuovo Tempo di Pace farà lo stesso e seguirà la stessa tradizione.

Il lancio ufficiale del Movimento del Nuovo Tempo di Pace è per il giorno dell'Equinozio di Primavera del 2002. Basato sul Movimento Mondiale di Pace per il Calendario delle 13 Lune, attualmente attivo in più di 30 Paesi di tutto il mondo, il Movimento del Nuovo Tempo di Pace fa appello per un'onda avvolgente di atti creativi di resistenza contro la società dominante. Tali atti di celebrazione creativa saranno coordinati a livello mondiale con le date dei Solstizi e degli Equinozi, per dimostrare che la Terra ed il tempo della Terra sono superiori a qualunque ordine sociale.

Per promuovere i propri obiettivi, il Movimento del Nuovo Tempo di Pace chiama al dialogo tutti gli altri movimenti di pace, ambientalisti e spirituali, nonché tutti i leader comunitari, affinché si pronuncino sui problemi della violenza morale e fisica, e sul progetto di eliminare il male alla radice, sradicando il calendario irregolare a favore del nuovo calendario, per entrare in un tempo di autentica pace.

 

A nome del Movimento del Nuovo Tempo di Pace

Testo elaborato dal Consiglio Operativo della Fondazione per la Legge del Tempo

 

Fondazione per la Legge del Tempo

P.O. Box 513 - Brightwood, Oregon 97011 (USA)

Tel (01) 503 6221976

Fax (01) 503 6220198

www.tortuga.com

************

Tradotto e diffuso dall'Equipe Traduttori del PAN Italia

 
 

INDIETRO