Criticato da europei ed ambientalisti per l'insensibilità
ai gusti dell'effetto - serra
e attaccato dall'industria americana, per il motivo opposto,
cioè per l'eccessiva solerzia sui temi dell'inquinamento, Bill Clinton
ha tirato fuori dal cappello un'auto magica, alimentata con elettricità
prodotta dalla benzina, e capace di dimezzare i consumi di carburante e minimizzare i danni
all'atmosfera.
<<Quest'auto consentirà all'economia americana di prosperare e di mantenere intatto l'ambiente per le generazioni future >> ha insistito Al Gore.
Messa a punto negli ultimi cinque anni della società Arthur D. Little di Boston, assieme ai laboratori nucleari del governo e quelli della Nasa, la nuova tecnologia si basa su un processo elettrochimico che converte l'idrogeno e l'ossigeno della benzina in energia.
Nonostante i toni enfatici del governo americano, l'annuncio del nuovo motore a "cellule di benzina" non è servito, all'estero, a mitigare l'irritazione per il voltafaccia di Washington sulle emissioni di diossido di carbonio.
Proprio nei giorni precedenti, infatti, in un discorso molto atteso, Clinton ha preso le difese dei grandi inquinatori industriali e dei loro portaborse sindacali, dichiarando che entro il 2010 gli Stati Uniti avrebbero riportato l'emissione dei gas tossici a livello del 1990.
Il presidente americano ha anche proposto incentivi economici per le aziende che accelereranno gli sforzi ambientali, ha ipotizzato lo stanziamento di 5 miliardi di dollari per lo studio di nuove tecnologie e ha chiesto che anche i paesi in via di sviluppo, come l'India, la Cina e il Messico, riducano le emissioni tossiche.
La posizione della Casa Bianca è stata accolta con delusine dagli esperti europei. A parole, tutti i paesi vogliono salvare l'ambiente, ma solo gli europei sono pronti a fare sacrifici, con la promessa di ridurre del 15 per cento entro il 2010 i livelli di contaminazione del 1990.
In questo quadro l'auto magica di Clinton sembra quasi una iniziativa propagandistica: anche se, assicura il ministro dell'energia Federico Pena, si tratta di una vera e propria rivoluzione tecnologica.
Le macchine elettriche messe a punto fino ad ora erano improponibili: alimentate con immense batterie, che occupavano gran parte del veicolo, dove
vano essere ricaricate per ore e ore, e avevano scarsa autonomia.
Dopo un certo numero di chilometri l'utente era costretto a tornare alla base per mettere la batteria sotto carica.
Il nuovo sistema, invece, permette di far leva sulla rete di pompe di benzina presente sul territorio nazionale.
Il carburante non alimenterà direttamente il motore
a scoppio, ma sarà sottoposto a un procedimento elettrochimico,
con la separazione dell'idrogeno dal carbonio, e la produzione di energia
attraverso piccole cellule prodotte dalla società Plug Power.
E l'elettricità farà poi muovere le ruote.
Naturalmente c'è ancora molto lavoro da fare.
<<Solo verso il 2005>>
ha messo in guardia il ministro Pena <<potremo
vedere in circolazione i primi prototipi>>.
E i costi si preannunciano molto elevati.
Secondo un portavoce della Chrysler, una delle tre grandi
di Detroit che è stata coinvolta nel progetto dell'auto magica,
le macchine dovrebbero costare 30mila dollari l'una, circa 50 milioni di
lire.