BREVE STORIA DEL PANE

 

FARINA E FUOCO:

 

Il primo passo verso la”scoperta” del pane si registro’quando l’uomo,cominciando a triturare il grano e gli altri cereali tra due pietre,ottenne una farina alquanto grossolana con cui inizio’ a prepararsi delle “pappe” mescolandola con l’acqua.

Con la scoperta del fuoco imparo’a “tostare”i chicchi,rendendoli piu’ gustosi e digeribili,e a cuocere l’impasto di farina e acqua su una pietra rovente.

Per evitare la dispersione del calore,provvide poi a ricoprire la piastra caldissima con un vaso di terracotta a cilindro o a campana:nacque in tal modo il primo rudimentale fornello.

La tappa successiva fu una buca di pietre arroventate in cui l’uomo poneva l’impasto per la cottura;da questo sistema passo’,in seguito,all’ edificazione di un forno(gia’ in uso fra gli Egiziani)a due ripiani:uno per l’impasto e l’altro per il focolare.

 

LA SCOPERTA DEL LIEVITO:

 

Il passo piu’ rivoluzionario nell’arte della panificazione si registro’ pero’ nel momento in cui l’uomo scopri’ e rese piu’ utilizzabile il processo di fermentazione

naturale dell’ impasto.

Scienziati e archeologi non sono assolutamente in grado di fissare la data in cui fu scoperto il lievito naturale,ne’ tantomeno di stabilire quando cio’ avvenne.

Probabilmente la scoperta fu del tutto casuale:un impasto di farina e acqua,dimenticato per qualche tempo dimenticato in un angolo caldo e buio,fermento’, diventando gonfio e acquistando un sapore acido.

Nonostante queste visibili trasformazioni,fu ugualmente messo a cuocere e quel che ne risulto’ fu un pane piu’ soffice,leggero e appetibile.

Gli Egizi furono i primi a perfezionare la lavorazione del pane attraverso la lievitazione,portandola a livelli artigianali  con la definizione della figura professionale del fornaio.

Durante il periodo ellenico l’arte della panificazione compi’ notevoli progressi.

Basti pensare  che i Greci erano talmente esperti da essere in grado di confezionare ben 72 tipi di pane i cui nomi prendevano origine dalle forme,dal tipo di cereali usati,

dagli ingredienti e dal modo di cottura. Alla base di questa grande diversificazione panaria vi era la necessita’ di saper distinguere le varie forme da destinarsi ai voti

e ai riti delle diverse divinita’.

Per i Romani l’incontro con il pane avvenne nel periodo in cui conquistarono la grande civilta’ Greca.

Da allora sorsero numerosi forni pubblici e i Fornai arrivarono a costituirsi in una prima forma di associazione, detta  corporazione dei pistores(termine presente tutt’oggi in alcuni dialetti per indicare in senso piu’ ampio il lavoro del pane).

 

 

DAL PANE NERO AL PANE BIANCO

 

Per quasi quaranta secoli la tecnica della panificazione non subi’ sostanziali mutamenti.in seguito nel 18 secolo intervenne una prima profonda modificazione con la sostituzione pressoche’ totale dei vecchi e validi  mulini a palmenti(macine)con quelli a cilindri d’acciaio.

Questi ultimi permisero di ottenere farine super raffinate,bianchissime,composte quasi esclusivamente dalla parte centrale amidacea(mandorla) del chicco e,quindi, prive del ricco bagaglio di sostanze nutrienti contenute negli strati della cariosside,quali l’embrione(germe),lo stato proteico(aleurone)e gli strati pericarpi(crusca).Il risultato finale fu,e rimane,da una parte l’abbandono del consumo del pane “nero” a favore di quello”bianco”,nutrizionalmente povero e sbilanciato,e dall’ altra la vendita dei preziosi “scarti” come mangime per il bestiame e sottoforma

di costosissimi prodotti dietetici.