Un angelo alla mia tavola di Janet Frame
La copertina
di questo libro, nella tipica presentazione dei tascabili Einaudi,
presenta una fotografia tratta da un film: una ragazzina con degli incredibili
capelli rossi crespi, calzettoni su gambe bianche come il latte, una strada
che si intuisce lunghissima su un panorama aperto e desolato, simbolo perfetto
degli spazi della Nuova Zelanda.
Già dalla copertina si presentano quindi due opere: la biografia
della grande poetessa Neozelandese Janet Frame, e il film che è stato
tratto dal suo racconto, per la regia di Jane Campion, colosso della
cinematografia di quelle terre. La grandezza della Campion, per quanto
riguarda questo film, è stata quella di non aver snaturato nulla
del racconto, di aver saputo cogliere in modo esatto la sensibilità
della Frame, di averla rappresentata così come lei stessa si descrive
per noi nel libro. E questo si coglie già dalla scelta perfetta
di questa bambina per impersonare la Frame nell'infanzia.
Nel libro, la Frame si descrive ai lettori, e ciò che emerge è
il ritratto profondo di una persona particolare, di una sensibilità
come poche, di un senso della poesia estremo, per niente slegato dalla vita
contingente.
Quello che l'autrice ci presenta, in senso narrativo, è un viaggio
all'interno di se stessa: nata in un luogo forse poco adatto alla sua sensibilità
particolare, provata dalla vita, ha tentato per tutta l'infanzia e la giovinezza
di trovare un luogo dove stare, un luogo più psicologico che reale.
In quest'ottica si spiegano le fantasie della bambina, i sogni dell'adolescente,
l'estremo tentativo di dare ragione dell'etichetta di "pazzia"
(ingiustamente attribuitole) come un segno distinguente dell'artista, i
viaggi alla ricerca delle esperienze negate nell'adolescenza, le letture
avide e la poesia come rifugio, mondo creato e sovrapposto a quello reale.
Alla fine il ritorno. Il ritorno in patria e il ritorno dentro se stessa.
Lo stile della
Frame colpisce in quanto l'autrice non si racconta mai con una descrizione
globale. Ci dà se stessa a frammenti, un po' come ci tornano alla
mente le caratteristiche di persone conosciute molti anni fa, sperdute nella
memoria. I ricordi tornano con ordine non razionale, non sempre completo,
ma alla fine il quadro ha sempre una sua logica.
Questo libro, è ricco di pagine memorabili, sia per quanto riguarda
i contenuti che per lo stile della narrazione.
E' colmo di esperienze di sofferenza e nello stesso tempo è colmo
di gioia per la vita e per le cose che compongono il mondo. È colmo
di riflessioni acute, complesse e mai banali, di parole allineate in modo
mirabile, con il gusto di un poeta e l'intelligenza di un artista.
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