Le inchieste del commissario Collura di Andrea Camilleri

 

 

Può l'opinione e la fede politica di un autore nascondersi (e neanche tanto…) fra le pieghe di un racconto giallo?
A giudicare dal primo dei racconti brevi pubblicati nell'ultima fatica editoriale di Andrea Camilleri, la risposta è sì. Cecè (ovvero Vincenzo) Collura, normale commissario della Mobile a riposo per motivi di salute e amico del collega, ormai notissimo, Salvo Montalbano, si imbatte suo malgrado in un finto cantante che, pur avendo raggiunto il successo a colpi di miliardi, politica, antenne ed emittenti, si traveste per un improbabile quanto patetico ritorno alle origini, gli anni della gioventù, in cui egli si era guadagnato da vivere allietando le serate di ricchi croceristi e marinai sconsolati.
Esordisce così, dalle pagine curate e sottili del libro omonimo, il nuovo personaggio poliziesco del Camilleri nazionale, per la verità nuovo soltanto per coloro che non leggono il quotidiano "la Stampa", committente di questi otto racconti, pubblicati settimanalmente nell'estate '98 a beneficio di appassionati lettori in costume e infradito.
Nella buona intervista/prefazione, a cura di Giovanni Capecchi, tante sono le domande a cui deve rispondere l'autore e che quasi sempre rimandano alle analogie e differenze tra questi due letterari tutori dell'ordine, operanti sì uno nella calda isola di Sicilia e l'altro a bordo di una nave da crociera, ma comunque entrambi definiti "più uomini di terra che di mare".
Le digressioni in dialetto siciliano non mancano e non manca neppure la fine caratterizzazione dei personaggi, tanto cara alle camilleresche descrizioni cui siamo abituati. Si sente però la mannaia del tempo e dello spazio che incombe su chi scrive per un quotidiano: la lieta fisarmonica della narrazione è ingabbiata dentro le colonnine d'inchiostro, anche se questa "gabbia" sembra andar molto d'accordo con quella stilistica imposta dallo stesso genere letterario del giallo, in cui sequenze temporali e svolgimento dei fatti camminano sempre su di una linea che non diverge.
Scorre la lettura, scorre e se ne vanno in fretta, forse troppo in fretta, i personaggi che animano i casi sempre brillantemente risolti dal nostro Cecè Collura, altrettanto sagace e brillante del vigatese Montalbano nel trovare un pronto rimedio ai casi ritenuti difficili. Una finta bimba che scompare e riappare, un finto cantante, un finto tradimento, un finto omicidio e così via, tutti spunti utili per concludere la narrazione nel medesimo modo: "ma questa crociera è vera o virtuale?".


Le inchieste del commissario Collura - Libreria dell'Orso, Roma settembre 2002 - pp. 88 € 8

Arthur