La Rabbia e l'Orgoglio di Oriana Fallaci
Nella mia prima recensione, quella che ho scritto per Insciallah, ho scritto: "romanzo costruito anche, ma non solo, sul tema del conflitto tra mondo Occidentale e mondo Mussulmano, tema sul quale l'autrice tornerà con il discusso La Rabbia e l'Orgoglio."
Infatti, questo è il libro che ha aperto un infuocato
dibattito in tutti i paesi in cui è stato pubblicato. Addirittura in
Francia è stato citato in tribunale da più di un'associazione
contro il razzismo.
Certo, cinicamente si potrebbe dire che questo libro-sermone (come lo chiama
la Fallaci) certe alzate di scudi se le è andate a cercare: molti sono
infatti inorriditi di fronte agli attacchi contro i mussulmani, nei quali, come
ha scritto Tiziano Terzani nella stupenda Lettera da Firenze, in risposta
alla Lettera da New York (ovvero l'articolo pubblicato dal Corriere della
Sera diciotto giorni dopo l'11 Settembre): "nelle tue parole sembra morire
il meglio della testa umana, la ragione; il meglio del cuore, la compassione."
Ma La Rabbia e l'Orgoglio è anche la prova che esiste ancora un'anima
coraggiosa, libera, indomita. Anche se c'è ovviamente il rovescio della
medaglia: appunto, gli attacchi contro l'Islam, spesso "urlati" con
toni razzisti. (Parzialmente giustificati dal fatto che l'autrice stessa, nel
suo "mestiere da giramondo", sia stata trattata con poco rispetto
dai musulmani.)
Ma chi scrive è rimasto particolarmente impressionato dalle idee espresse
dalla Fallaci sul nostro Paese: perché l'autrice è riuscita a
fotografare (forse con brutalità) la reale situazione dell'Italia e degli
Italiani. (Lei che risiede per la maggior parte dell'anno a New York.) Molto
dura è con la Sinistra: "L'Italia, ad esempio, degli ex-comunisti
che per quarant'anni (ma dovrei dire cinquanta, visto che incominciarono quand'ero
giovanissima) hanno riempito di lividi la mia anima."
Meno dura è nei confronti di Silvio Berlusconi, il Presidente del Consiglio,
anche se le critiche che la Fallaci muove sono rivolte più al Berlusconi
"uomo", a quello che (culturalmente e socialmente) rappresenta, che
al Berlusconi "politico".
Nulla da dire sullo stile.
Il libro ha venduto più di un milione di copie in Italia, e vende centinaia
di copie negli altri paesi.
Dopo questo libro, Oriana Fallaci è stata presente presente nel dibattito
politico-culturale (in verità più politico che culturale) con
i due articoli Sull'Antisemitismo e sul Social Forum di Firenze.
Sempre coraggiosa e sempre aprendo discussioni. E questo non può essere
che un bene.