GORDIANO LUPI

 

Sei il capo redattore della rivista letteraria "Il Foglio Letterario". Che cosa si può trovare all'interno della rivista?

Si tratta di una rivista dal taglio giovanile e sbilanciata verso la narrativa di genere. Curiamo molto il noir (c'è Fabio Giovannini per questo), l'horror (Luigi Boccia e il sito www.macabroshow.com), la buona narrativa tradizionale con il gusto per il racconto vero, letterario, che lasci qualcosa in chi lo legge ma che al tempo stesso sia di facile consumo. Poi facciamo poesia e pubblichiamo consigli di lettura. Siamo aperti a collaborazioni di autori ma c'è un comitato di lettura che seleziona il materiale.

Dirigi anche la casa editrice "Il Foglio". Che genere di opere pubblicate?

Io sono il direttore editoriale e gestisco la collana Autori Contemporanei che pubblica cose dal taglio moderno, ben scritte, storie che coinvolgono… tutto secondo il nostro gusto personale, è ovvio. Abbiamo la collana Esperimenti letterari che invece fa un servizio di stampa a prezzi contenuti, ma non viene promossa e l'autore lo sa. Poi Andrea Panerini dirige la collana di Poesia che sceglie opere non sperimentali ma nel solco della tradizione (ricerca della parola, studio del verso, musicalità). Infine Luigi Boccia dirige "Il cerchio della paura" la collana Horror (tre titoli in catalogo), il nostro successo editoriale, un fiore all'occhiello. Siamo gli unici in Italia ad avere una collana horror che pubblica antologie di autori come Nerozzi, Teodorani, Giovannini, Boccia,Lombardi…

Che caratteristiche deve avere il vostro autore ideale?

Parlo per la narrativa. A oggi il nostro autore ideale ha un nome: Alberto Ghiraldo. Se leggete "luna2.doc" e "grigioviola" ve ne accorgete. "luna2.doc" è in omaggio per gli abbonati con il numero fuori del Foglio. Ghiraldo unisce modernità a gusto per la parola, sa sperimentare ma non dimentica di costruire le storie, ci mette del sentimento in quel che scrive… http://members.xoom.it/grigioviola è il suo sito, visitatelo…

Organizzate alcuni concorsi letterari, sia di narrativa sia di poesia. Che finalità hanno?

La ricerca di nuovi autori e spesso ne abbiamo trovati di buoni. La redazione della rivista è composta da gente selezionata dal Premio Cappelletti che ha avuto fior di vincitori. Poi spesso facciamo antologie e diamo la possibilità di pubblicare a molti autori che senza piccoli editori come noi non pubblicherebbero.

Fai parte dell'Associazione Aldo Zelli, scrittore a cui hai dedicato un saggio. Di che cosa si occupa l'Associazione?

Di valorizzare l'opera di un grande scrittore per ragazzi come Aldo Zelli che io considero un maestro. A Piombino a Zelli hanno dedicato una via della città grazie a noi e adesso (con mia soddisfazione) il saggio "Per conoscere Aldo Zelli" è il libro più venduto in città. I ragazzini delle scuole rileggono la sua opera grazie a noi e il prossimo anno faremo pubblicare un inedito che ho scoperto tra le sue carte. Poi ristamperemo racconti e romanzi per ragazzi. Sul Foglio non manca mai un racconto di Zelli (che fu tra i fondatori di Pagine Giovani, de Il Vittorioso, de La Setimana Incom…).

Tra le tue pubblicazioni spicca un marcato interesse per Cuba. Che cosa ti attira di quel luogo?

Tutto. Sono rimasto innamorato di Cuba cinque anni fa e ancora il mio amore non si è stemperato. Certo, adesso è un amore più ragionevole e vedo pure i difetti di Cuba e dei cubani. Ma non fa niente…
Mia moglie è cubana e all'Avana ho molti amici. Adesso traduco le cose di un ragazzo dell'Avana (Alejandro Torreguitart) che pubblicherà in Italia e scrivo saggi su Cuba, sulla sua fantastica religione e romanzi, racconti del mistero …a proposito pare che Dylan Dog parlerà di questi romanzi nell'Almanacco della Paura del 2003!

Hai pubblicato le tue opere con piccole case editrici (Prospettiva, Tracce, Effedue, Il Foglio, Terzo Millennio, Stampa Alternativa…). Hai mai pensato di avvicinare e proporti a qualche grande casa editrice?

Stampa Alternativa non è così piccola ed è indipendente. Non dimentichiamo che l'indipendenza è importante per un editore e per uno scrittore. Peccato che per Stampa Alternativa sia solo il traduttore dell'amico Alejandro, un cubano di 23 anni che ha scritto un romanzo notevole: "Machi cubani di carta". Spero che se ne parlerà perché può fare un po' di rumore.
Il grande editore resta un sogno in un cassetto.

Queste piccole realtà editoriali devono fare sforzi enormi per sopravvivere, ma sono culturalmente vivaci e intraprendenti. Queste ultime caratteristiche, molte volte, mancano alle grandi concentrazioni editoriali che cercano la quantità più della qualità. Sei d'accordo?

Come non esserlo? Pare un discorso scritto da me.

Queste piccole realtà danno voce ai nuovi autori che, altrimenti, avrebbero poche possibilità di essere notati. Come mai il pubblico è così restio a comprare un libro di un autore italiano esordiente?

Questo me lo chiedo anch'io e lo dico a chiare note nella motivazione del concorso "Un racconto per il Foglio". Tutti volete pubblicare ma nessuno si sogna di compare uno sconosciuto, comprate tutti Baricco. Allora chi credete che vi pubblichi se comprate tutti Baricco? Se gli esordienti non hanno mercato nessuno li pubblica…

Qual è, secondo te, lo stato attuale della narrativa italiana?

Ci sono ottimi autori come Sandro Veronesi, Paolo Nori, Andrea Pinketts, Giulio Mozzi, Giuseppe Culicchia e altri (mi scuso per chi ho dimenticato). Ci sono molti mediocri gonfiati perché magari fanno i recensori nella rivista importante ed è utile pubblicarli perché fanno comodo… fateci caso

Il proliferare dei concorsi letterari. Possono essere realmente utili ad un autore esordiente?

Credo di no, anche se partecipo pure io. Consiglio di fare solo quelli che meritano, dove ci sono premi in denaro e si sa che la selezione è severa ma seria. Servono a misurarsi con le proprie possibilità, a far credere in se stessi. Poi se si vince un assegno di tre milioni, come mi è capitato a Pescara lo scorso anno, non ti cambia la vita ma almeno ti fa pensare che ci puoi provare…

Contemporaneamente alla tua attività di scrittore, sarai anche un lettore. Per te sono inscindibili le due cose?

Scherziamo? Se si vuole scrivere si deve leggere molto, almeno il doppio di quanto si scrive. Le scuole di scrittura sono inutili. I libri sono la migliore scuola di scrittura.

I tuoi miti letterari…

Tantissimi: Kundera, Pasolini, Sepulveda, Hesse, Bukovski, Carver, Gutierrez, Lima …

Internet: che cosa ne pensi di questo strumento? Può aiutare la divulgazione della cultura?

Certo che sì. Collega con il mondo. Fa sentire vicine persone unite da uno stesso interesse.

E-book o libro tradizionale?

Libro tradizionale. Mai letto un e-book senza prima stamparlo tutto.