EDITORIALE
. ............ Camilleri, un habitué
della classifica, vive anche in funzione del telefilm che ha ridato forza
e smalto all'autore. Il terzo, la Mazzantini, è il cosiddetto caso
letterario assieme a Faletti (16°). Il premio Strega ha avuto un grande
peso. Sono sicuro che anche la presenza in televisione come conduttrice,
la visibilità del marito hanno suscitato interesse.
Gli altri italiani? 49 fra i primi 100. Un successone, ma solo 13 si possono
considerare scrittori (oltre i primi tre, Faletti, Baricco, De Carlo,
Ammaniti, Pontiggia, Manfredi, Simonetta Agnello Hornby, Ferrante, Benni,
Rea, Tamaro). I soliti noti, insomma, tranne le belle sorprese Ammaniti,
Manfredi (18°), Ferrante, Hornby.
Tutti gli altri fanno altri mestieri: Bocca, Oreglio, Strada, Littizzetto,
Covatta, Pansa, Stella, Vespa, De Crescenzo, Deaglio, Montanelli, Guzzanti,
Alberoni, Luttazzi, Severgnini, Chiesa, Citati, Biagi, Cugia, Veneziani,
Serra, Proietti, Romano.
Politici, giornalisti, comici, attori e quant'altro fra i primi cento.
Significa migliaia di copie vendute, non roba da poco. Questo dimostra
come l'italiano legga per informarsi, per farsi un'opinione, per ridere
e meno per evadere o per il semplice gusto di leggere una buona storia.
Tra gli stranieri, tolta la Rowling (Harry Potter) e Tolkien (senza film,
il libro non avrebbe raggiunto il 5° posto), tiene molto bene la Allende
che si dimostra una delle poche scrittrici che riescono a coniugare critica
e pubblico. Grida vendetta il 15° posto di Marquez a confronto con
il 13° di Oreglio, con tutto il rispetto del caso per quest'ultimo.
Ci sono da fare anche alcune considerazioni per quanto riguarda le case
editrici che pubblicano questi successi. La concentrazione editoriale
si accentua, i casi di piccole case editrici sono sempre più rari.
25 libri su 100 sono firmati Mondadori, ma salgono vertiginosamente se
si sommano tutte le altre case editrici che fanno capo alla Mondadori.
L'Einaudi ha solo 4 libri e la spiegazione potrebbe essere data dal fatto
che, una volta assorbita dalla Mondadori, ha perso quella tradizione,
quel fascino, quello sperimentalismo che gli aveva permesso di essere
una fra le tre case editrici più importanti. La Feltrinelli (17
libri) e la Rizzoli (12) rimangono presenze significative. 54 libri su
100 quindi sono stati pubblicati da sole tre aziende editoriali. L'Adelphi
ha solo tre libri pur avendo in catalogo premi nobel, scrittori come Marai,
Richler eccetera.
La Salani è competitiva grazie alla trovata di Harry Potter.
Fazi, Neri Pozza, Guanda, E/O sono le nuove entrate. Magari con un libro
solo, ma questo dimostra il grande fiuto di bravi editori che seppur con
mezzi minori riescono comunque a pubblicare libri di qualità e
aritagliarsi uno spazio.
Come dice anche Marcello Tucci nel suo articolo quello che salta agli
occhi è la poca presenza della narrativa a confronto della saggistica,
dei libri di opinione, o di attualità.
Altre riflessioni le lascia a voi, io mi sono limitato, per quanto ho
potuto, a fotografare una situazione.
Un saluto
Mumi
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