Appunti sulle letterature sommerse
Prima parte
S'intenda per letteratura 'sommersa' quella produzione letteraria semi sconosciuta
al lettore medio abituale, che per svariati motivi poco conosce il panorama
internazionale del settore. Una delle cause può essere attribuita ad
una particolare politica editoriale di gruppi di grosso dominio e concentrazione.
Un'altra ancora può essere ricercata per l'estrazione etnica degli
autori, che faticano non poco ad incontrare il grosso pubblico troppo concentrato
sui nomi di punta della narrativa mondiale.
Se ancora dovessimo entrare nel campo puramente statistico, magari con l'ausilio
delle cifre suffragate dagli indici di vendita, ci accorgeremo che lo spazio
occupato da autori, di diversa provenienza, che non sia quella americana o
inglese, per dirne un paio, è praticamente irrisorio.
Con ciò non voglio entrare in una spinosa polemica, che non ci porterebbe
da nessuna parte, oppure sul fatto che autori di grossa diffusione e spiccatamente
commerciali non producano opere letterarie d'ottima fattura. Abbiamo validi
esempi che ci inducono a riflettere che autori come Le Carre', King, Easton
Ellis, per citarne alcuni, catturando molta attenzione intorno a sé
al tempo stesso sono latori di romanzi e raccolte di grande livello sia espressivo
che di contenuti. Al tempo stesso dobbiamo altresì notare molti scrittori,
che puntualmente sfornando titoli a cadenza annuale, spiccano negli indici
di vendita con mediocri risultati dal punto di vista di un apprezzabile valore
letterario. Nonostante ciò questi autori sono sorretti da una forte
eco pubblicitaria a danno di libri ed autori, diciamo, meno fortunati.
Questo è un fenomeno diffuso in ogni attività artistica ed espressiva,
come ad esempio per l'industria cinematografica dominata in larga misura dalla
produzione statunitense supportata dalla grande capacità economica
di imporsi sul mercato internazionale della distribuzione.
Qualche cosa però da alcuni anni a questa parte sta cambiando; ciò
si deve a coraggiosi editori che hanno preferito avventurarsi verso diverse
voci narrative, cercando di proporsi con prodotti ugualmente validi e non
di nicchia.
Grazie a questi operatori culturali abbiamo assistito ad una rivoluzione in
tal senso ed abbiamo potuto conoscere molti scrittori, narratori, poeti latino
americani come Marquez, Borges, Puig, Scorza, Amado che hanno aperto la strada
a culture fino allora sconosciute e che ancora porta nelle nostre librerie
gente come Sepulveda, Skarmeta, Chavarria e via dicendo. Questi scrittori
hanno per molti significato qualcosa e ci hanno fatto conoscere non solo le
loro storie narrate, ma anche la storia specifica dei paesi di provenienza.
Nonostante il grande sforzo di questi editori ancora si fatica non poco a
porre una giusta attenzione sui molti provenienti da mondi a noi lontani come
l'Asia, L'Africa o su altri addirittura europei che non siano originari di
Paesi come Francia, Inghilterra, Italia o Germania.
Quali sono dunque le cause per questi artisti che impediscono di raggiungere
agevolmente i banchi delle nostre librerie?
Si sa che l'industria culturale oggi più che mai, con uno sguardo alle
cifre di vendite, preferisce investire nei successi consolidati evitando cosi
ardite avventure. Concentrando il loro sforzo su autori commerciali, che avendo
in comune una miscela stilistica collaudata, riescono ad imporsi sul mercato
costringendo editori con una politica diversa ad una produzione limitata e
quasi 'clandestina'.
Forse in questi tristi risvolti o pratici calcoli commerciali possiamo trovare
risposte ai nostri perché sull'esclusione dai cataloghi d'autori di
diversa estrazione e forse non di sicuro successo e vendita.
Vorrei però evitare facili polemiche o atteggiamenti accademici ed
entrare magari nello specifico dell'argomento. Lo vorrei fare saltando qua
e là da un autore e l'altro e da un continente all'altro per dare un
panorama generale di queste letterature vissute, per troppi anni, all'ombra
delle specifiche esigenze commerciali.