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Che cosa offre alla narrativa di oggi l'archeologia?
Quali storie si possono trovare negli scavi di Pompei?
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Dalla raccolta del materiale narrativo nella più famosa tra le città
sepolte dal Vesuvio alla composizione e all'editing di un racconto. Per
gli aspiranti narratori, ma anche per gli operatori culturali e gli
insegnanti interessati alle tecniche narrative e alle possibili
intersezioni fra i saperi scientifici e la letteratura.

Le lezioni teoriche e il lavoro pratico si svolgeranno in una gradevole
località balneare della costiera sorrentina, con un'escursione di una
giornata nella vicina Pompei per visitare gli scavi e raccogliere il
materiale narrativo. La docente assisterà i corsisti nell'elaborazione di
ogni racconto, che sfrutti il vecchio fascino delle rovine per inscenare
drammi di nevrosi attuali o che faccia rivivere il passato attraverso una
corretta ricostruzione del dato archeologico, che si ambienti nel caos
multilinguistico di un'orda di turisti o che segua il filone del poliziesco
storico.
Alla fine del corso, i racconti migliori verranno pubblicati in un e-book
curato da Carmen Covito. La rivista "Addictions" pubblicherà i migliori tra
quelli che tratteranno il tema collegandolo, stilisticamente o
strutturalmente, alle nuove tecnologie.

Il numero di posti è limitato ai primi 30 candidati che formalizzeranno
l'iscrizione entro il 16 aprile 2003

Tutte le informazioni sono disponibili nel sito www.carmencovito.com

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Alcune domande e risposte:

- Perché l'archeologia?
- Nell'immaginario di massa, l'archeologo è ancora troppo spesso un
cacciatore di tesori o un avventuriero alle prese con misteri esoterici. In
realtà l'archeologia scientifica moderna, con i suoi metodi rigorosi e il
suo alto tasso di tecnologia, è molto più romanzesca di qualunque
fantasticheria avventata. E si può anche assumere come una metafora
letteraria, molto adatta alla situazione culturale di oggi: non siamo più
capaci di riconoscere le stratificazioni che formano il passato? la nostra
percezione è appiattita su un presente televisivo che non ci piace nemmeno?
stiamo toccando il fondo? Dunque è proprio il momento di mettersi a scavare.

- Perché Pompei?
- Il primo motivo è che la conosco molto bene e posso facilmente
trasformarmi in una guida per i corsisti che mi seguiranno. Il secondo è
che questa straordinaria capsula del tempo ha già ispirato molti
scrittori, dal romanticismo fantastico di Gauthier al Kitsch avventuroso
di Edward Bulwer-Lytton, dalla "Gradiva" di Jensen alle ironie di Mark
Twain: vorrei dimostrare che può essere raccontata anche nei modi più
moderni. Se questa iniziativa avrà successo, mi piacerebbe in seguito
ripeterla scegliendo siti diversi (sicuramente Ercolano e la
mia Stabia, ma anche altre località fuori dalla Campania).

- Perché un laboratorio sul racconto?
- I corsi di scrittura creativa in Italia sono ormai innumerevoli e molto
frequentati. Un corso estivo residenziale ha la doppia attrattiva di essere
intensivo e di svolgersi in una località di solito molto piacevole. Ma se
lo si imposta in termini generici può rivelarsi inconcludente. Credo che
un corso incentrato su una forma narrativa specifica e focalizzato su un
tema unico per tutti i corsisti permetta invece di misurarsi su un
progetto di lavoro e di portarlo a termine.

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Carmen Covito ha pubblicato i romanzi " La bruttina stagionata" (1992), "
Del perché i porcospini attraversano la strada" (1995), "Benvenuti in
questo ambiente" (1997) e "La rossa e il nero" (Mondadori 2002).
Quest'ultimo libro ha come protagonisti un gruppo di archeologi italiani
nel Vicino Oriente e una giovane donna che attraverso
il lavoro sul campo riscopre l'importanza di indagare il passato.
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"Addictions" è un semestrale di approfondimento letterario a tema: ogni
numero monografico ospita autori noti insieme a nuove promesse della
narrativa, sollecitandoli a trattare alcuni aspetti dell'epoca
contemporanea attraverso racconti e contributi critici.
(http://www.addictions.it)
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