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DIRITTO ALL'ALIMENTAZIONE

Introduzione
Diritti in gioco
Strumenti di protezione e promozione regionale ed internazionale
Assistenza, protezione e agenzie di servizi
Materiale per attivisti, per l'educazione e l'informazione
Altre risorse

 

Introduzione

Cibo e acqua sono elementi essenziali per la sopravvivenza dell'uomo e tutti devono essere in grado di poterli reperire. É un diritto dell'uomo, infatti, avere accesso a "cibo nutriente e sicuro sufficiente per soddisfare i bisogni nutrizionali di base" come anche a "il diritto di disporre di acqua pulita e di qualità accettabile in quantità sufficiente e a costi sostenibili". Nonostante ciò, la fame, la malnutrizione e la denutrizione continuano ad essere un problema mondiale. La fame, descrive una condizione in cui un individuo non ha accesso ad una quantità sufficiente di cibo; mentre la malnutrizione può essere causata anche dalla fame, dalla scarsa qualità degli alimenti e da malattie. La malnutrizione può causare ulteriori malattie e allo stesso tempo, alcune malattie sono causa di malnutrizione. Sebbene una persona assuma la giusta quantità giornaliera di calorie, nella dieta possono comunque mancare i nutrimenti essenziali. Solo realizzando seriamente l’importanza del diritto ad una alimentazione adeguata, di cui gli stessi governi dovranno essere responsabili,  si potranno debellare la fame, la malnutrizione la denutrizione.

Il diritto all’alimentazione viene chiaramente sancito nell’articolo 11 del Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali, in cui i governi

"riconoscono il diritto di ogni individuo ad un livello di vita adeguato per sé e per la loro famiglia, che includa un’alimentazione adeguata […] nonché il miglioramento continuo delle proprie condizioni di vita"

Un governo deve rendere cibo e acqua accessibili, disponibili e garantiti ai propri cittadini. Quando si parla di disponibilità ci si riferisce alla presenza stessa degli alimenti o dei mezzi per produrli all’interno di una comunità o a livello familiare, ciò comprende anche le risorse idriche; mentre l’accessibilità è la possibilità di ottenere  gli alimenti e le risorse disponibili, siccome in molti paesi le risorse disponibili non sono accessibili a tutti. Garantire cibo e acqua significa far sì questi ultimi siano sempre disponibili e accessibili sia per le generazioni presenti che per quelle future. 

Quali sono le cause principali dell’insufficienza di risorse alimentari e della malnutrizione?

Le persone che vivono in condizioni di povertà hanno accesso limitato alle risorse alimentari. Infatti, per un gran numero di persone, la malnutrizione è la conseguenza della mancanza di mezzi finanziari che permette loro comprare gli alimenti. Coloro che vivono in povertà potrebbero non disporre di terra coltivabile per il proprio sostentamento, e bisogna anche considerare che all’interno delle famiglie indigenti, donne e bambini sono coloro che hanno un accesso al cibo più limitato rispetto agli uomini.

Tra le cause principali della fame e della malnutrizione ci sono anche l’interruzione delle attività di produzione o di distribuzione degli alimenti. Questi possono a loro volta essere causati da disastri naturali, come ad esempio da siccità, inondazioni o tornado che possono interrompere o sospendere la produzione, il trasporto e il commercio degli alimenti, portando all’insufficienza delle risorse alimentari in un paese. Anche i disastri causati dall’uomo, tra cui i conflitti armati, possono alterare l’accessibilità alle risorse alimentari, in quanto distruggono il movimento e la distribuzione regolare di queste. Durante i conflitti, il cibo può essere persino usato come una arma, perché bloccando la fornitura di alimenti ad una popolazione si causa volontariamente la fame.

Chi sono le persone esposte ad un alto rischio di soffrire la fame e la malnutrizione?

I più vulnerabili alla malnutrizione sono i bambini sotto i cinque anni. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dichiara che dei 10 milioni di bambini che muoiono ogni anno, il 50% è da attribuire alla malnutrizione. Inoltre, i bambini più piccoli sono i più esposti alle malattie derivanti da nutrizione inadeguata e a danni fisici e mentali irreversibili che perdureranno per tutta la loro vita. La Convenzione sui Diritti dell’Infanzia (1989) tratta del bisogno di un’alimentazione adeguata in relazione alla salute e al benessere nutrizionale del bambino, sottolineando esplicitamente l’acqua potabile come un altro elemento da includere.

Secondo l'Organizzazione per l'Alimentazione e l'Agricoltura (FAO) delle Nazioni Unite al mondo ci sono circa 800 milioni di persone malnutrite.

 

 

 

Diritti in gioco

La Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo (Art 25, par 1) afferma che:

"Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all'alimentazione, al vestiario, all'abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari; ed ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità, vedovanza, vecchiaia o in altro caso di perdita di mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà."

Ogni essere umano ha:

Ci sono inoltre altri diritti che sono intrinsecamente correlati al diritto ad una alimentazione adeguata, e in molti casi sono inseparabili, e sono:

Il Commento Generale 12 delle Nazioni Unite stabilisce i diritti correlati all’alimentazione nel Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali:

“ Il diritto ad una alimentazione adeguata si realizza quando ogni uomo, donna e bambino, sia come singoli che in una collettività, ha accesso illimitato ad una alimentazione appropriata o ai mezzi per procurarsela.” (par 6)

Il diritto ad un alimentazione adeguata impone agli stati parti di assumersi tre tipi o gradi di responsabilità, ossia il dovere di rispettare, proteggere e realizzare quanto stabilito.

Rispettare: Lo stato deve riconoscere ad ogni essere umano il diritto ad una alimentazione adeguata e pertanto l’accesso ad essa. Nel rispetto di questo diritto, la classe dirigente di uno stato non deve in alcun modo impedire al cittadino di ottenere gli alimenti di cui necessita.

Proteggere:  La classe dirigente di uno stato non solo deve assicurarsi di non interferire o proibire l’accesso dei cittadini ad una alimentazione adeguata, ma ha anche l’obbligo di proteggere la popolazione da misure proibizioniste attuate da altri gruppi o partiti.

Realizzare: per soddisfare il fabbisogno alimentare della popolazione e risolvere il problema dell’insufficienza di risorse alimentari e della malnutrizione, uno Stato ha l’obbligo di prendere provvedimenti sia di breve che di lungo termine. Esso deve quindi agevolare e provvedere. Con agevolare ci si riferisce al dovere dello Stato di implementare  programmi per la sicurezza alimentare, fornendo agli individui i mezzi per essere autosufficienti. Ciò può comprendere l’educazione degli individui all’uso efficiente delle risorse, una riforma agricola,la ridistribuzione della terra arabile o anche favorire l’occupazione in modo che gli individui abbiano le possibilità economiche per acquistare gli alimenti. Così facendo, lo Stato assicura diverse modalità di accesso alle risorse alimentari che permettono l’indipendenza sia nei processi di selezione che di reperimento degli alimenti. L’obbligo dello Stato di provvedere direttamente ai bisogni alimentari dei propri cittadini è esclusivo delle situazioni di emergenza, nell’impossibilità delle altre opzioni e solo in questo caso, i governi forniranno i viveri in modo diretto.

In relazione al diritto per l’accesso all’acqua esistono obbligazioni simili sancite dal Commento Generale 15 all’interno del Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali in cui le nazioni concordano che:

Ciascuno degli Stati parti del presente Patto si impegna ad operare, sia individualmente sia attraverso l'assistenza e la cooperazione internazionale, specialmente nel campo economico e tecnico, con il massimo delle risorse di cui dispone al fine di assicurare progressivamente con tutti i mezzi appropriati, compresa in particolare l'adozione di misure legislative, la piena attuazione dei diritti riconosciuti nel presente Patto.” (art. 2, par 1)

Vi sono delle categorie particolarmente volubili che godono di diritti specifici in relazione ad una alimentazione adeguata e ad acqua sicura, e sono:

I detenuti, a cui lo stato ha il dovere di fornire alimenti con un adeguato valore nutrizionale e acqua in base alle necessità individuali.

Le donne, che hanno il diritto all’ allattamento oltre che a ricevere assistenza sanitaria prenatale e postnatale, e a loro volta anche i neonati hanno il diritto ad essere allattati.

I bambini, che hanno il diritto ad un’ alimentazione che sia sufficientemente nutrizionale e ad acqua potabile pulita, oltre ad avere il diritto a non essere afflitti da malattie e malnutrizione causate dalla mancanza di questi.

I rifugiati, che hanno diritto a godere degli stessi benefici di cui dispongono i cittadini della nazione in cui si rifugiano.

 


 

 

Strumenti di protezione e promozione regionale ed internazionale

Gli strumenti legali internazionali assumono la forma di trattato (chiamato anche negoziato, convenzione o protocollo) che vincola gli Stati contrattanti alle condizioni del negoziato. Al termine delle trattative, il testo del negoziato viene considerato come autentico e definitivo e sottoscritto dai rappresentati dei vari Stati. Uno Stato può decidere di essere vincolato ad un trattato in vari modi, i più comuni sono la ratifica e l’ accessione. Un nuovo trattato viene ratificato dagli Stati che hanno preso parte alle trattative, mentre uno Stato che non ha partecipato alle negoziazioni, può entrare a farne parte in un secondo momento per accessione. Il trattato entra in vigore o diviene valido quando un numero predeterminato di Stati ratificano o accedono ad esso.

Quando ciò avviene, gli Stati possono esprimere riserva su uno o più clausole del trattato,salvo proibizioni dello stesso, che possono essere ritratte successivamente. In alcuni Stati, le leggi internazionali hanno la precedenza su quelle nazionali, in altri invece, una determinata legge potrebbe richiedere che un trattato internazionale abbia lo stesso valore legale di una legge nazionale. In altre parole, tutti gli Stati che ratificano o accedono ad un trattato internazionale dovranno poi emettere decreti, modificare le leggi vigenti o introdurre nuove legislazioni in modo da rendere il trattato pienamente effettivo sul territorio nazionale.

I trattati vincolanti possono essere utilizzati per obbligare i governi a rispettare le condizioni del trattato riguardanti il diritto dell’uomo a cibo ed acqua, mentre i documenti non vincolanti, quali dichiarazioni e risoluzioni, possono essere impiegati in momenti strategici per esporre negativamente i governi, i quali, se preoccupati per la loro immagine a livello internazionale, adatteranno le proprie politiche di conseguenza. 

I seguenti sono trattati, dichiarazioni e impegni internazionali in relazione al diritto per ogni uomo ad un’alimentazione adeguata e all’acqua.


NAZIONI UNITE

La Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (1948) (art 3, 21, 23, 25)                              
Questa dichiarazione non solo afferma il diritto dell’uomo alla vita, ma anche ad un tenore di vita adeguato, ciò include il diritto all’alimentazione. Ogni persona, inoltre, ha diritto alla sicurezza sociale e ad usufruire dei servizi pubblici.

Regole minime standard per il trattamento dei detenuti (1955) (art 20)
Riconosce il diritto dei detenuti all’acqua e al cibo.

Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali (1966) (art 1, 3, 11, 12)
Il trattato riconosce che “ in nessun caso una persone può essere privata dei propri mezzi di sostentamento” e richiede ad ogni Stato di fare tutto ciò che in loro potere  per applicare concretamente i diritti stabiliti nel trattato. Il  negoziato afferma inoltre l’eguaglianza di diritti per l’uomo e la donna, stabilisce il diritto di ogni essere umano ad un adeguato tenore di vita, compresa l’alimentazione e il diritto di essere liberi dalla fame. Attraverso il trattato, gli Stati si impegnano a sviluppare delle misure e dei provvedimenti specifici per assicurare il rispetto dei diritti; oltre a lavorare per la riduzione della mortalità infantile e il controllo delle malattie.

Per delineare in modo più preciso le strategie per rendere effettivi i diritti stabiliti nel CESCR, il Comitato sui Diritti Economici, Sociali e Culturali, l’organo di vigilanza del Patto, ha stilato i Commenti Generali:

Commento Generale 12 (ventesima sessione, 1999)
Il CG12 sancisce il diritto ad una alimentazione appropriata e le misure per assicurarsi che i bisogni nutrizionali di ogni essere umano vengano rispettati, e a questo scopo articola una serie di obblighi statali per aiutare i cittadini a riconoscere questo diritto. Il CG12 è il documento più esaustivo e completo sul diritto all’alimentazione.

Commento Generale 15 (ventinovesima sessione, 2002)
Il CG15 sancisce il diritto dell’uomo all’acqua, riconoscendo l’acqua come una necessità indispensabile per il raggiungimento di un adeguato tenore di vita, siccome l’acqua è un elemento insostituibile ed essenziale per la sopravvivenza.

Il Protocollo aggiuntivo alle Convenzioni di Ginevra del 12 agosto 1949 relativo alla protezione delle vittime dei conflitti armati internazionali ( Protocollo II) (1977) (art 14)
Questo protocollo è parte della legge umanitaria che protegge le persone durante i conflitti armati e l’articolo 14 proibisce “la morte per mancanza di alimenti come strategia di guerra”.

Convenzione sui Diritti dell’Infanzia (1989) (art 24)
Il trattato è stato stilato mirando all’identificazione e alla protezione degli interessi del minore. E’di fondamentale importanza che l’articolo 24 riconosca “il diritto del minore di godere del miglior stato di salute”. Gli Stati parti alla convenzione si impegnano per porre fine alla mortalità infantile e ad eliminarne le cause, comprendendo così le malattie e la malnutrizione. I Governi devono assicurare al minore la fornitura di acqua potabile ed alimenti. Il trattato inoltre associa il diritto della madre al benessere del bambino, riconoscendo nell’articolo 24 il diritto ad adeguate cure prenatali e postnatali, accesso ad informazioni e educazione sulla salute e sulla nutrizione del minore, sui vantaggi dell’allattamento al seno e sull’igiene e la salubrità dell’ambiente.

Dichiarazione degli Innocenti per la Protezione, la Promozione e il Sostegno dell’Allattamento al Seno (1990)
Questa dichiarazione sancisce il diritto delle donne ad allattare i propri bambini al seno e il diritto degli infanti dai 4-6 mesi di età ad essere allattati al seno.

Dichiarazione Mondiale e Piano d’Azione sulla Nutrizione (1992)
Questa dichiarazione promuove la sicurezza alimentare e la prevenzione delle malattie per i minori attraverso il sostegno dell’allattamento al seno.

Dichiarazione di Roma sulla sicurezza alimentare mondiale (1996)
La suddetta dichiarazione riconosce il bisogno di istituire la sicurezza alimentare a livello mondiale. Gli Stati parti hanno riaffermato “il diritto di ogni essere umano all’accesso al cibo sicuro e nutriente, in linea con il diritto ad una alimentazione appropriata e il fondamentale diritto ad essere liberi dalla fame.” Seguendo questa affermazione gli Stati parti  si impegnano “a ridurre a metà il numero attuale delle persone malnutrite entro il 2015.”

Il Piano d'Azione del Vertice Mondiale sull'Alimentazione
Il Piano d’Azione comprende sette obblighi per gli Stati atti a ridurre il numero  di persone sottonutrite al mondo. L’Obbiettivo 7.4 richiama l’attenzione sul bisogno di chiarificazione sul diritto ad un’alimentazione appropriata sancito nel CESCR e sui metodi per renderlo effettivo.

Relatore speciale sul diritto all’alimentazione
Questa carica è stata designata nel 2000 dall’ Alto Commissario per i Diritti Umani delle Nazioni Unite per i diritti umani e questa carica consiste nel ricevere tutte le informazioni riguardanti violazioni del diritto all’alimentazione e identifica le problematiche emergenti sullo stesso, compreso quelle sul diritto ad acqua potabile pulita. Il Relatore Speciale, affiancato dall’Unità di Ricerca sul Diritto all’Alimentazione che si occupa di stilare ricerche e rapporti, ha il compito di visitare le diverse nazioni e scrivere rapporti all’Alto Commissario ogni anno.

 

 

 

L’UNIONE AFRICANA (ex  OUA -ORGANIZZAZIONE DELL’UNITA’ AFRICANA)

Carta africana sui diritti e il benessere del bambino (1990) (art 14)
Con questo trattato gli Stati parti si impegno nel fare tutto ciò che è nelle proprie possibilità, utilizzando tutte le risorse disponibili per adempiere al diritto dei bambini alla salute, all’alimentazione e ad acqua sicura.


CONSIGLIO D’EUROPA

Codice europeo di sicurezza sociale (1964) (art 42)

 Questo articolo tratta dell’ approvvigionamento di cibo per i bambini, nell’Addendo1(Divisione 5) si richiede agli Stati di provvedere  all’acqua e ai servizi sanitari.

ORGANIZZAZIONE DEGLI STATI AMERICANI (OSA)

Carta dell'Organizzazione degli Stati Americani (1948) (art 34)

Questo articolo garantisce l’accesso ad un’alimentazione appropriata attraverso l’aumento della produttività, della disponibilità e della diversificazione della produzione.

Il protocollo aggiuntivo alla Convenzione Americana sui Diritti dell’Uomo nell’area dei diritti economici, sociali e culturali ( Protocollo di San Salvador) (1988) (art 12)

Nel suddetto protocollo si riconosce il diritto umano ad una nutrizione adeguata e il dovere degli Stati ad aumentare la disponibilità di risorse alimentari attraverso il miglioramento della produzione e della distribuzione.

 

 

 

Assistenza, protezione e agenzie di servizi

Agenzie nazionali

Nonostante i negoziati internazionali che trattano dei diritti dell’ uomo all’accesso a cibo e acqua sono ampiamente ratificati, solo alcuni paesi li armonizzano all’interno della propria costituzione, siccome l’attenzione a questo problema come ad un diritto è un fenomeno piuttosto attuale ed è quindi più comune ritrovarli in costituzioni  nate più di recente, come quella del Sud Africa, ratificata nel 1996.

Molti paesi possiedono legislazioni e programmi nazionali che riguardano l’alimentazione, ma pochi stabiliscono apertamente il diritto ad una alimentazione adeguata; così per controllare che gli alimenti consumati dai cittadini siano sicuri, i governi si affidano a delle agenzie responsabili del controllo dell’adozione dei necessari standard di salubrità degli alimenti e il controllo qualità. Negli Stati Uniti, ad esempio, lo Stato richiede che le persone ricevano un rapporto informativo annuale su tutte le sostanze contenute nell’acqua corrente, insieme ai livelli di consumazione sicuri stabiliti dall’Agenzia per la Protezione dell'Ambiente.

I governi  adempiono ai loro obblighi garantendo assistenza sociale e programmi di approvvigionamento, come ad esempio buoni pasto, assistenza alimentare d’emergenza e mense scolastiche. Programmi di questo genere esistono per garantire la sicurezza alimentare, e nel caso delle mense scolastiche, per assicurare ai minori una nutrizione adeguata e salutare. L’ accessibilità a questi programmi dipende dal reddito delle famiglie; in alcuni casi i fondi vengono assegnati alle agenzie pubbliche, private, non-profit e anche organizzazioni comunitarie che combattono la fame sia a livello statale che comunitario. Per ricevere i fondi, le agenzie  devono dimostrare un forte impegno e un valido programma di assistenza.  

Foodfirst Information and Action Network (FIAN). La FIAN è un’organizzazione non governativa (ONG) che lavora a stretto contatto con l’Alto Commissariato per i Diritti Umani dell'ONU e interviene nei casi di violazione del diritto all’alimentazione, ricevendo denunce sulle infrazioni a questo diritto e investiga su di esse. Nello svolgimento di queste funzioni, la FIAN ritiene che sia responsabilità del governo assicurare che l’infrazione venga rettificata e rende pubblica la violazione del diritto. L’organizzazione ha anche redatto un Codice di Condotta sul Diritto all’Alimentazione, proponendolo all’ONU.


Agenzie di assistenza internazionale

Le organizzazioni sottoelencate sono le prime nel settore dei diritti umani, in particolar modo in relazione alla problematica sull’accesso a cibo e acqua.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è stata fondata nel 1948 come agenzia delle Nazioni Unite specializzata per la promozione della salute. All’interno della sua Costituzione l’OMS, che rappresenta 192 Stati,  ha espresso il proprio scopo come “il raggiungimento del più alto livello di salute per la popolazione mondiale”. Siccome una buona nutrizione è indispensabile per il raggiungimento di uno stato di salute ottimale, l’OMS si impegna particolarmente nel risolvere le problematiche che riguardano la fame, l’acqua e gli alimenti.

Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (FAO) istituita nel 1945 per elevare i livelli di nutrizione e gli standard di vita a livello globale. L’organizzazione conta circa 183 Stati membri che si impegnano per provvedere alle progettazioni di assistenza tecnica; ad educare sulla nutrizione, gli alimenti, l’agricoltura, la silvicoltura e la pesca e alla pianificazione dell’agricoltura e lo sviluppo. Il Comitato per la Sicurezza Alimentare con il Piano d'Azione del Vertice Mondiale sull'Alimentazione (1996) è responsabile di verificare l'attuazione di questi accordi.

Il Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia (UNICEF) è un’agenzia ONU dedicata alla protezione dei diritti dell’infanzia che ha realizzato dei programmi specifici per migliorare  la qualità della nutrizione, delll’acqua, della salubrità dell’ambiente. L’ UNICEF lavora per il miglioramento degli standard dell’alimentazione attraverso la realizzazione di programmi da attuare all’interno delle comunità per informare, educare e offrire assistenza d’emergenza a donne e bambini.

Il Programma Alimentare Mondiale (PAM) è stato istituito nel 1963 ed è l’organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa di fornire alimenti e assistenza alle vittime di disastri naturali o causati dall’uomo.

Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD) è un’agenzia ONU fondata nel 1977 in risposta alla Conferenza Mondiale sull’Alimentazione del 1974. L’ IFAD si occupa di fornire i mezzi per la realizzazione dei progetti di sviluppo agricolo rurale, offrendo prestiti o sussidi onde favorire la crescita e la stabilità dei piccoli agricoltori.

Il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) è un’organizzazione umanitaria indipendente e neutrale che ha il compito di fornire protezione e assistenza alle vittime dei conflitti armati.  Il CICR provvede alle cure mediche per le vittime, organizza lo scambio di notizie tra le famiglie e le persone coinvolte nei conflitti e che vuole visitare i detenuti, si occupa della protezione e dell’assistenza dei civili, assistenza medica, provviste alimentari e permette la comunicazione con le persone separate a causa di un conflitto.

Care International è un’organizzazione non governativa con il compito di ridurre la povertà nel mondo.  Tra i vari programmi, la CARE affronta quei problemi che contribuicono all’aggravarsi della povertà cercando delle soluzioni sostenibili, infatti aiuta le famiglie ad aumentare la produzione degli alimenti e la corretta gestione delle risorse, insegna tecniche e pratiche per aiutare a prevenire la malnutrizione, provvede alla fornitura di alimenti in situazioni d’emergenza e si occupa della costruzione e del mantenimento delle condutture idriche e dei sistemi sanitari.

Save the Children (Salvare i Bambini) è un’organizzazione non governativa che mira a risolvere il problema dell’insicurezza alimentare alle radici, in modo da prevenire i problemi della fame e della malnutrizione attraverso l’aumento della produttività agricola, l’educazione e la distribuzione degli alimenti in casi di emergenza.

 

 

 

Materiale per attivisti, per l'educazione e l'informazione

Materiale per la sensibilizzazione

Diritto alla nutrizione: il diritto dell’uomo ad  una nutrizione e degli alimenti adeguati (a cura di Gorge Kent, professore di scienze politiche all’Università delle Hawaii, Alleanza Mondiale per la Nutrizione ed i Diritti Umani)
Lo scopo di questo testo è quello di aiutare i lettori a comprendere il significato dei diritti economici sociali e culturali attraverso lo studio del diritto umano alla nutrizione e al cibo. Il testo può essere utilizzato per lo studio autonomo, per corsi di formazione o per l’insegnamento.

Diritto a degli alimenti adeguati ( tratto da: Circle of Rights. Economic, Social and Cultural Activism.  A Training Resource, Programma di formazione dell’International Human Rights / Forum- Asia)
Questo capitolo offre una panoramica sulle tematiche del diritto all’alimentazione, identifica gli standard internazionali legati a tale diritto, discute del diritto a degli alimenti appropriati, analizza i collegamenti tra il diritto al cibo e gli altri diritti, osserva le obbligazioni degli stati rispetto alle leggi nazionali e internazionali e discute dei meccanismi di realizzazione e attuazione di queste.

Per gli insegnanti

Mignonette” ( tratto da: A Manual For Starting Human Rights Education, Amnesty International - Segretariato internazionale)
Mignonette è un manuale educativo per coloro che muovono i primi passi nell’ambito dei diritti umani. E’ un’ora di lezione basata su una storia sul diritto alla vita che all’interno presenta principi morali molto articolati per stimolare lo studente a riflettere sul come questi diritti vengono messi in pratica ed è anche un ottimo manuale per le attività che riguardano i conflitti.

La giornata mondiale dell'alimentazione (di Richard Pierre Claude, tratto da Popular Education for Human Rights: 24 Participatory Exercises for Facilitators and Teachers, HREA)
Popular Education for Human Rights ( Educazione ai diritti umani) è un manuale che comprende esercizi per delle attività pratiche attinenti alla Giornata mondiale dell’alimentazione ( 16 ottobre). L’obiettivo è quello di insegnare ai partecipanti  a distinguere tra bisogni necessari e quelli superflui; riconoscere la differenza che c’è tra la fame, la malnutrizione e la denutrizione, a conoscere le dimensioni del problema della fame a livello globale e le graduatorie dei diversi paesi, a sviluppare capacità comparative nell’analisi delle cause della fame nei rispettivi paesi e a  ideare delle politiche che rispondano al problema della fame, tenendo in considerazione la globalizzazione.

 

http://www.hrea.org/index.php?doc_id=405

 

herea.org





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