LEGGE DI GRAVITAZIONE UNIVERSALE
Osservando
il moto dei pianeti, Newton intuì che doveva esistere una forza che
"incurvava" la loro traiettoria e per azione della medesima i pianeti
non si muovono in linea retta a velocità costante. Questa forza, sempre secondo
Newton, doveva essere la solita che attrae gli oggetti verso la superficie
terrestre e che quindi è una forza di natura attrattiva che si esercita tra i
corpi dotati di massa.
Quindi conoscendo la distanza "r" fra la Terra e la Luna ed il periodo di rivoluzione "T" della luna, si può ricavare l'accelerazione centripeta "a" della Luna nella sua orbita attorno alla Terra (considerando l'orbita lunare circolare e non ellittica):
(1)
Sostituendo alla (1) il valore del quadrato del periodo di rivoluzione della Luna (vedi IIIa Legge di Keplero):
(2)
si ottiene:
(3)
A questo punto supponiamo che la IIa Legge di Newton sia valida anche al di fuori della terra; possiamo ricavare così la forza di attrazione fra la Terra e la Luna "F":
(4)
Dato che la costante k della IIIa Legge di Keplero è identica per tutti i pianeti, possiamo asserire che la forza di di attrazione del sole su un pianeta generico è direttamente proporzionale alla massa del pianeta ed inversamente proporzionale al quadrato della distanza fra i due.
Estendendo la legge dell'attrazione tra due corpi celesti Newton formulò l'ormai nota LEGGE DELLA GRAVITAZIONE UNIVERSALE che recita:
Due corpi qualsiasi sono soggetti ad una forza di attrazione che è proporzionale alle loro masse ed inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza. |
che tradotto in equazione matematica risulta essere:
G= costante di gravitazione universale G = 6,67 x 10-11