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Capitolo terzo : Dal villaggio alla comunità di valle
 
 

 

1- Dai Celti a Roma

Nella storia di una comunità si pongono dei cambiamenti che durano secoli. Così l'introduzione dell'economia dei metalli, e, in modo particolare, del ferro, agli inizi dell'ottavo secolo a.C., determinerà i tre millenni successivi. [...] La fusione dei metalli fu la principale attività economica e attirò l'attenzione dei nuovi conquistatori, prima i celti poi i romani. Nel considerare le invasioni, è necessario superare una visione romantica per cui esse sarebbero uno spostamento d'eserciti, possibilità piuttosto remota sui percorsi camuni. è- più opportuno pensare al muoversi sempre più massiccio di piccoli gruppi, portatori di nuove tecniche, di nuovi prodotti e, alla fine, di una nuova cultura. [...] Roma ebbe l'ambizione di richiedere ai propri sudditi solo un vago ossequio religioso, tollerando la presenza di culti anche molto lontani dai propri, per cui, nelle Alpi, si realizzò uno sviluppo relativamente autonomo, rispetto alla cultura ufficiale dei diversi dominatori.

 
 

 

2- Berzo e la Valgrigna nei secoli precedenti la conquista di Roma

Dopo la venuta dei primi artigiani dal Mediterraneo orientale, agli inizi del Calcolitico, l'evoluzione culturale dell'area alpina rimane relativamente misteriosa. […] Anticipando le scelte dei romani, i celti posero il centro del loro potere nella zona tra la Valgrigna e la piana di Cividate. Essi separarono l'attività quotidiana da quella delle incisioni e collocarono quest'ultima nel pendio occidentale della Valle, nella zona di Piancogno. Il centro politico si trovava invece sul crinale tra Cividate, Esine e Berzo. La località di Bardisone era realmente il centro delle attività politiche del periodo. Dalle notizie ricavabili dagli estimi, il nome della località è un plurale: alli Bardisoni, dosso alli Bardisoni. E' inoltre messo in evidenza il carattere pianeggiante: contrata de Bardisono, seu plaza. La zona aveva una funzione militare; essa era chiamata anche: dosso delle guardie. Presso d'essa v'era una pietra di confine chiamata signaculum, Cignacolo. Il nome viene dalla tradizione cristiana primitiva e designa la croce di confine, ma tale determinazione è preesistente all'arrivo del cristianesimo. Nella zona vi è una località chiamata Hircol, per esprimere la forma circulum, cerchio, in cui avveniva una riunione. […] Il luogo di Bardisone segna il punto d'incontro tra le diverse comunità da un periodo molto antico. Nell'area fu ritrovata una spada dell'epoca del bronzo. […] Bardisone era quindi il luogo dove un consiglio di giudici esercitava la giustizia. Nel diritto antico giudicare era prerogativa dei capi e il tribunale era il centro politico dell'entità celticocamuna. Per avere un'idea di quello che avveniva, basta leggere un testo della Iliade, in cui alcuni giudici trattano la questione del riscatto di un omicidio. […]Il collegamento tra sapere e potere è una caratteristica della sensibilità celtica, la quale affidava il comando a coloro che possedevano la sapienza, proveniente sia dalla conoscenza delle leggi sia dalla loro lunga esperienza. Con l'avvento di Roma, il potere giudiziario passerà a funzionari romani i quali eserciteranno il diritto in modo autonomo. La crisi dell'impero, dovuta alle invasioni barbariche, farà ritornare le antiche strutture giuridiche.

 
 

 

3- Berzo romana

L'influenza romana in Valcamonica comincia molto prima della conquista vera e propria, avvenuta nel 16 avanti Cristo. I commerci con la pianura, dove i romani si erano insediati da lungo tempo, erano continui. Era impensabile l'assenza di influenze reciproche. Le ricerche sulla romanizzazione della Valcamonica hanno finora dimostrato una presenza capillare, nella media Valle, di istituzioni romane, ma anche uno sviluppo di culti del tutto indipendenti dalla tradizione latina. In modo particolare l'affermazione di un fiorente culto delle acque. Il monumento di epoca romana, appartenente al territorio di Berzo, è un altare, in materiale calcareo, alto 80 cm. largo 47 cm. e profondo 27. […] La collocazione dell'ara, presso la chiesa di S. Michele, in una posizione preminente, di passaggio tra la Valgrigna e la Valcamonica, è giustificata dalla attività nell'area di altri santuari, ai quali furono dedicate altre lapidi, conservate presso il museo romano di Cividate. […] Il governo romano portò in Valcamonica, come in tutto l'impero, una struttura amministrativa ineccepibile, come non si sarebbe più presentata nella storia. Il medioevo visse sulle rovine della romanità e solo in epoca moderna si fecero tentativi di nazionalizzazione del territorio. Oltre ai templi, sul vertice della catena occidentale della Valgrigna, i singoli villaggi assunsero una struttura ordinata, secondo la classica croce viaria, chiamata cardo e decumano. Trattandosi di piccoli villaggi, il territorio abitativo era assai ristretto. Purtroppo le mutazioni, avvenute durante più di millecinquecento anni, non permettono di rendersi conto della struttura originaria del villaggio, ma gli assi stradali, ora non perfettamente retti, permettono di riconoscere l'incrocio del cardo e del decumano. La forte presenza romana in tutta l'area della media Valle ha prodotto una latinizzazione dei toponimi […] Il territorio boschivo fu sistemato. Il toponimo Gualo, chiamato negli estimi antichi anche Pagherolis, o Pagherola, deriva dal lat. equalis, uguale e denota o un tentativo di spianare il terreno o, più verosimilmente, una divisione in parti eguali del territorio stesso. […] Il periodo romano in valle, pur avendo introdotto elementi permanenti nella cultura camuna: la lingua latina, […] dovette convivere con una struttura sociale e religiosa, elaborata dagli artigiani, che continuò a funzionare in modo del tutto indipendente.

 
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