2- La caccia in epoca storica
[...] la presenza della caccia e della raccolta rimane viva per tutta l'epoca storica. Sebbene siano intervenute altre forme di produzione, nei periodi di crisi economica il ricorso alla caccia e alla raccolta rimase spesso l'unica possibilità di sopravvivenza. [...] La caccia, anche in epoca storica, era un impegno di tutto il gruppo sociale. La cattura dell'orso, nella pieve di Cividate, comportava la partecipazione dei diversi villaggi, la preda era equamente divisa tra le diverse componenti. Nel 1299 il vescovo Berardo Maggi tratta della cazia ursi, della caccia dell'orso: la curia ne ha diritto a metà, e in più la schiena, le interiora, le gambe, mentre ai manentes di Cividate un piede, a quelli di Malegno e Prestine l'altro piede. Se quelli di Cividate cacciano da soli, rimane a loro un solo piede, mentre alla curia tutto il resto. Questa divisione è caratteristica del potere medioevale che si accaparrava pressoché la totalità del prodotto. L'orso rimase un animale da una parte cacciato continuamente, sia per i prodotti che offriva, sia per il pericolo constante che creava ai greggi della montagna. Nelle deliberazioni della vicinia di Berzo vi sono indicazioni ben precise riguardo alla caccia all'orso: 4 giugno 1747: Fu posta parte di dar L. 8 a quelli di Esine, che hanno uccisi due orsi e fu presa con voti affermativi 10, e negative 5. [...] Un aspetto decisamente più cupo assumeva la caccia al lupo. [...] La modalità della cattura dell'animale, risale molto indietro nel tempo, quando si facevano trappole con arbusti che scattavano appena l'animale si posava su di essi. Assistiamo anche ad una differenziazione nel modo di considerare la caccia. Fino al 1660 si paga un dazio: [...] La presenza dei Federici nella gestione della caccia, attesta un ultimo retaggio medioevale, quando erano solo i signori ad avere il diritto di uccellagione. [...] L'esperienza della caccia ha obbligato la persona umana, già agli inizi della sua storia, ma anche in seguito, alla necessità di osservare la natura e le creature che vi abitano, ad organizzarsi per raggiungere un fine comune, a inventare primitive attrezzature per poter catturare gli animali. La ricchezza della selvaggina nelle Alpi ha reso il territorio subito ricercato dai cacciatori che da essa traevano praticamente tutto per la loro vita. La concezione del territorio per queste popolazioni era molto più ampia dell'attuale e comprendeva intere valli. I percorsi costanti degli animali, nei loro spostamenti stagionali, permettevano di individuare delle zone che spesso assumevano il nome dell'animale più cacciato.