Archivio comunale di Berzo - Un fulmine si abbatte sul campanile
"In questa terra di Berzo, sempre stata protetta distintamente da Maria Santissima, nel giorno 18 giugno 1754 alle ore 18, essendo tempo piovoso, e da per tutto circondato li monti di nebbie, si scatenò all'improvviso un vento gagliardissimo che minacciava fiera tempesta. Si udì un tuono strepitosissimo e cadde un fulmine sulla cuppola di questo campanile. Questa era di legno, quasi consonta per l'inerzia di quelli che dovevano compire la torre terminata sino dal 1700. Serpeggiò il fulmine dentro a tutto il campanile, atterrò come morto Pietro Landrino console, non offese quelli che suonavano, sebbene erano vicini. Altro, parimenti, come morto un tale maestro Pietro, muratore. Andò poi in chiesa; atterrò come morto un altro console Lodovico Cere che in coro voleva accendere il lume. Percosse l'architrave della cappella della Madonna nel comicione di qua e di là sotto la pala del coro, nella finestra, andò nella sagrestia, ruppe li muri e non fece danno di sorta, a segno che tanto nella cappella quanto nel coro e in sagrestia non ha rotto altro che il muro. Nella cappella suddetta ruppe un poco il velo che copre li cristalli dell'Immagine e non toccò il cristallo. Nel coro si vede sotto l'asse dell'ancona, e non si vede altro male. In sagristia, dietro ad un quadro di S.Pietro, sopra la stola e sotto la rottura del muro, e non altro. Nella sagristia piccola, o sia concessionario delli uomini, rottura e macchia nel muro. Era evidente il pericolo di abbruciare tutto il campanile, la chiesa e sagristia e ancora la terra, essendo che spirava un vento gagliardissimo. Ho notato io arciprete Pietro Alberti Bava il caso in ristretto, perchè mi pare tutto pieno di mille miracoli ed avvisi per questa gente".