Il Lechi ricostruisce con notevole chiarezza le vicende storiche di questo edificio riconducendo la sua appartenenza, tra Trecento e Seicento ai Federici, mentre dal XVII secolo in poi la casa venne ricostruita come sede per il console della Repubblica di Venezia. L'edificio venne adibito anche ad ufficio per la riscossione delle gabelle per tutta la zona, e funzionò anche come sede di Pretura e come scuola. Durante il secolo scorso il Comune di Berzo Inferiore pose all'asta la casa che venne acquistata da un certo dott. Morandini di Bienno e successivamente da un Pè de Solato. Da costui infine la casa veniva acquistata negli anni venti di questo secolo dalla famiglia Bontempi (Polòne) di Berzo, che è tuttora proprietaria. L'edificio prospetta sull'antica strada per Cividate Camuno ed è composto da tre corpi di fabbrica, dei quali solo quello sud conserva le caratteristiche originarie. Nella parte di edificio completamente ristrutturato sul lato ovest si ritrovano elementi lapidei del XV secolo, mentre la parte esposta a sud è ben conservata e mostra le caratteristiche settecentesche in diversi elementi architettonici e decorativi, come il portale e i balconcini della facciata principale nonché le decorazioni a stucco, il camino è gli infissi all'interno. Da notare anche che lo stemma sovrastante il portale attribuito alla Famiglia Bontempi. La facciata principale è a tre piani più il sottotetto, con scansioni di 4 aperture limitate da cornici modanate in arenaria, a piano terra le finestrelle hanno cornici sagomate in granito. Il portale principale è anch'esso in arenaria con ricche modanature nei piedritti e nella ghiera, questa è mistilinea con al centro un mascherone sormontato da quattro fioroni e dallo stemma della Famiglia Bontempi. Lo stemma è infatti partito ed ha nel primo campo un aquila e una testa d'uomo e nel secondo campo un leopardo illeonito rampante. Lo stemma è contenuto entro una cartella decorata ai lati da volute, frecce e pugnali e, nella parte alta, da un cimiero. Il portone ligneo a due battenti venne invece rifatto nel 1890 come documenta la data al centro della lunetta. Anche la porta laterale è in arenaria, a tutto sesto con motivo floreale nella serraglia. Il serramento a due battenti, è in legno definito da quattro specchiature sagomate, con due battacchi fissati da placche floreali e toppa lobata sormontata da una corona. Sul lato destro della facciata si apre, a livello inferiore rispetto alle due precedenti, una porta architravata che collega ad una cantina. Al piano primo si affacciano quattro balconcini, con aggetto costituito da una lastra di arenaria ad andamento mistilineo, protetti da ringhiere caratterizzate da motivi a volute contrapposte, decorate da elementi floreali. Al piano secondo il terrazzo è stato aggiunto negli anni venti di questo secolo. L'androne al piano terra, pavimentato con lastre di granito e arenaria, è coperto da un soffitto piano sorretto centralmente da due arcate a tutto sesto, che si sviluppano da un pilastro in granito, su base quadrangolare modanata, e si scaricano su due lesene laterali, anch'esse in granito con basi modanate. Le due arcate sono decorate da stucchi con voluta centrale e, in asse con il pilastro, troviamo una grande cartella con stemma, forse un tempo dipinto, sormontata da una corona. Sul lato nord dell'androne si affacciano tre porte in granito, architravate con sopraluce, che consentono l'accesso alle cantine. Le porte conservano ancora i serramenti originali, a due battenti con quattro specchiature sagomate, chiusi da catenacci in ferro battuto. Tra una porta e l'altra troviamo elementi decorativi in stucco. Altre cantine si trovano ad un livello inferiore e sono raggiungibili da una scala, che scende addossata al lato est, ma anche da una porta esterna che si apre sul lato destro della facciata. Sul lato ovest una scala sale al piano primo dove su un corridoio dal soffitto affrescato, si affacciano sei porte in arenaria che ammettono nei vari locali, cinque di esse sono architravate, mentre quella che ingressa nel salone ha una cornice sagomata. Gli infissi sono costituiti da due battenti, con quattro specchiature sagomate, chiusi da catenacci in ferro battuto. Il salone, con soffitto affrescato, ha le pareti decorate da stucchi e un camino in marmo occhialino con cornice mistilinea decorata da volute contrapposte con foglie d'acanto e al centro una cartella riccamente decorata da volute e foglie d'acanto con fiore e valva di conchiglia. Il salone è illuminato dalle due portefinestre che si aprono su due dei quattro balconcini della facciata principale. Sugli altri due si affacciano altrettanti locali affrescati nel soffitto e decorati da stucchi a volute con valve di conchiglia ed elementi floreali, che incorniciano le porte di collegamento al salone e al corridoio, su di esso si affacciano altri locali dove troviamo gli stessi elementi decorativi.