GIACOMO AGOSTI

Zancan1.jpg (86987 byte)Arte antica anche quella di Mino Agosti, che ha a che fare con la pittura e con la scultura in una sintesi felicissima: l’arte dell’intarsio, il vecchio mestiere dell’ebanista che dava vita alle superfici dei mobili innestando con sapienza e pazienza legno su legno, colore su colore. Legno come carta, legno come collage, in una singolare fusione che unisce assieme le arti del disegno, dell’intaglio, del mosaico. E’ così che l’impiallacciatura, quella sorta di tradimento del legno massiccio, quell’inganno che nasconde il truciolato nelle lavorazioni industriali, diventa per magia arte, preziosità. E’ un’arte fatta di materiali poveri, dei cascami di legno, ma al tempo stesso vi è una sapiente e lunga ricerca di materiali, di tinte, di essenze procurate da lontano, attraverso le maglie avare di un sistema industriale che ignora la piccola e raffinata manualità.. Vi è il disegno dei soggetti, innanzitutto, l’infinita varietà di temi, a fatica organizzabili in gruppi: dai quadri naturalistici, con tutta la sensibilità e l’attenzione calligrafica per il dettaglio di una piuma o di una foglia, ai soggetti astratti di una modernità straordinaria, alle farfalle, alle composizioni celebrative, alle architetture che coprono pareti e pareti della sua casa e partono da anni per mostre che si tengono in tutto il mondo, quasi un pezzo di Zancan.jpg (179484 byte)Friuli che ci rappresenta degnamente dal Venezuela a Sydney, da New York a Roma. E' un incontro sottile e intimo con la materia, la sensazione ai polpastrelli dei caratteri diversi delle essenze, più ruvido, meno ruvido, a cercare un’alchimia perfetta di accostamenti cromatici e geometrici; la sensazione agli occhi delle diverse tessiture sfruttate al massimo in certi quadri astratti. Vi è una magia, quasi, là dove si incontrano nel profondo il disegno sulla carta e il disegno nascosto nel tronco, là dove la venatura contorta della radica diventa mare, bosco, o le fibre allineate e sottili rendono la trama di un muro, di un cielo. Vi è la magia dell’intaglio poi, della lama affilata che segue fedele la forma, sostituisce pieni e vuoti con una perfezione assoluta, senza sbavature, a chiudere un piccolo miracolo in cui noce, frassino, ebano, tagliati in stati sottili, diventano casa, viso, prato.