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Malfornita Teatro
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Teatro Out Off, dal 12 al 24 marzo 2002
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Malfornita teatro in collaborazione con il
Teatro Out Off presenta:
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- in prima persona
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Vulcano, Caio Giulio Cesare, Acqua Porca
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Tre specchi per guardarsi fuori
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- tre monologhi, tre narrazioni, tre storie. la
storia del passaggio dall'infanzia all'età adulta, la storia
dell'imperatore romano Caio Giulio Cesare, la storia dell'ACNA, una
fabbrica chimica. è difficile trovare un legame tra queste storie. forse
non esiste. ma esiste un forte legame tra chi racconta e le storie stesse.
- fino ad un certo punto della vita si vive con
uno specchio davanti agli occhi: "I bambini si sentono al centro del
mondo". poi arriva un momento in cui si ha l'ardire di infrangere
quello specchio, per vedere cosa c'è dietro, intorno, altrove. Infine
arriva un momento in cui ci si rende conto che si è in stretto rapporto
con tutto quello che ci sta attorno: con la propria storia, con la storia
in senso stretto, con la memoria, con una fabbrica chimica, con il futuro,
con i dubbi, i desideri e i sogni di molte altre persone. ci si accorge
che il limite tra se stessi e l'esterno è labile. quando questo accade si
può scegliere di fuggire, di ignorare, di farsi trasportare, oppure di
restare su quel filo sottile che segna il confine tra noi e tutto il
resto.
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"Il resto è silenzio"?
- no, in questo caso sono parole, storie,
racconti, tentativi di maggior comprensione, ricerca di passaggi delicati
che si è rischiato di saltare a piè pari.
- la cosa da fare, la cosa che noi abbiamo
fatto, è stata quella di riprendere in mano lo specchio infranto,
tentando di dargli una nuova forma, cercando, soprattutto, di lasciare
degli spiragli tra un pezzo e l'altro... per continuare a guardarsi
guardando all'esterno.
- egoismo e altruismo, io e voi, dentro e fuori,
sogni e realtà, presente e passato, disinteresse e partecipazione. Lo
sguardo è mobile, dallo specchio al mondo. I desideri stessi sono in
movimento, dal proprio benessere a quello degli altri, dalla paura di
restare in silenzio all'esigenza di condividere, domandare, suggerire,
urlare, sentire, parlare... parlare... parlare.
- sì, c'è qualcosa di molto semplice che lega
questi tre spettacoli: l'urgenza di parlare con il pubblico senza nessun
filtro, con meno trucchi possibili, come se non si fosse in un teatro.
Parlare, ovviamente, con lo specchio in mano; per raccontare tre storie
che, a guardarle bene... ci si specchia dentro come raramente ci è
capitato.
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dal 12 al 15 marzo 2002
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VULCANO finalista
premio scenario 2001
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è che sto cercando non chi sono, non un modo,
ma il senso
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uno spettacolo di
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Diana Höbel (parole e narrazione) e
Antonio Pizzicato (regia)
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E’ la storia di un viaggio verso la cima di
un vulcano. In una piovosa mattina invernale, sul tram che la porta al
lavoro, una fanciulla affetta da insoddisfazione per la Realtà nella
quale vive incontra il risolutore dei suoi problemi:
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E’ semplice. Lei non vuole crescere!
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Costui si offre di aiutarla a diventare
adulta: occorre un Rito! Un rito di passaggio da compiersi sulla cima del
vulcano.
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Il punto di partenza del viaggio è dunque l’infelicità
di chi è incapace di riconoscersi in questa "realtà". Il
sentirsi sradicato apre la porta a chi si propone come "guida".
Tutti hanno bisogno di una guida quando si perdono… ma è facile che,
anziché a ritrovarsi, si finisca in cima a un cratere…
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16, 17, 19 e 20 marzo 2002
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CAIO GIULIO CESARE
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lezioni di tuffo nel vuoto
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uno spettacolo di
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Riccardo G. Tordoni (narrazione), Carlo
G. Gabardini (parole) e Antonio Pizzicato (regia)
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E’ troppo tempo che non mi fermo e rivolgo
lo sguardo alla strada percorsa, sempre intento come sono a percorrerla in
affanno. Cosa sto facendo? Prima che tu andassi in Grecia a studiare
parlavamo tanto dei nostri sogni e desideri, dei nostri progetti. Poi c’è
un tempo in cui uno non si interroga più, crede di aver scelto la propria
strada e la persegue con tenacia senza ricordare o voler rivedere il
momento e il motivo della scelta. Ed ora mi ritrovo qui, tanto lontano da
Roma quanto dal mio reale desiderio. Il mio errore mi si è manifestato
nella sua enormità: cosa ci faccio io in Gallia? Io voglio Roma, voglio
cambiare il pensiero dei romani, devo parlare con loro. Non è più
questione di leggi e riforme, è il momento di ripensare il pensabile.
Forse oggi ho dato un nome alla mia vita, o a quella che avrei voluto
vivere.
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dal 21 al 24 marzo 2002
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ACQUA PORCA
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ACNA di Cengio: non esiste un’unica scelta
possibile
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uno spettacolo di
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Fabrizio Pagella (narrazione), Carlo G.
Gabardini (parole) e Antonio Pizzicato (regia)
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Il bar della Franca era il campo di battagli
di tutte le discussioni sull’ACNA. C’erano quelli che sostenevano la
posizione che vede in qualsiasi rischio il motivo sufficiente a bloccare
la situazione causante tale rischio, che urlavano che se una fabbrica
inquina e la produzione è rischiosa per gli uomini che ci lavorano, non c’è
da discutere: bisogna al più presto chiuderla. E poi c’erano quelli che
rispondevano che i rischi sono il prevedibile scotto da pagare in nome del
progresso… che il progresso porta con sé dei danni inevitabili, ma
migliora le condizioni di vita, e che a costo magari anche di vite umane,
oggi si sono debellate malattie e la qualità della vita è migliorata:
senza rischi non può esistere progresso, senza progresso la nostra vita
oggi sarebbe più rischiosa di quella che è. A chi dare ragione?
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Orario spettacoli: feriali ore 21.00; domenica ore 16.00 - lunedì riposo
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Prevendita: Ticketone – 02.392261 per il punto vendita più vicino; online
sul sito www.ticketone.it oppure Pronto Pagine Gialle
tel. 89.2424
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Biglietteria: aperta un’ora prima dell’inizio dello spettacolo - tel.
02.392.622.82
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Prezzo biglietti: il prezzo intero è di 10, 33 euro
(L. 20.000)
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Riduzioni: minori e ultrasessantenni rispettivamente al 30% e 50% in base
alla convenzione con il Comune di Milano; Scuole sup. (gruppi): (mart. merc..e
dom. pomeriggio) 5,16 euro (L. 10.000); Enti convenzionati: 7,75 euro (L.
15.000)
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Per gli spettatori di uno dei tre monologhi
riduzioni speciali sul prezzo degli altri due.
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Teatro Out Off via Dupré, 4 Milano tel.
02.392.62282 www.teatrooutoff.it
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