Una strana eclissi
 
Può darsi che sbagli, ma mi sembra che, in questa stagione, l’altro teatro, quel teatro che un tempo veniva definito "off" perché lontano da mere scelte commerciali, e anche perché s’incardina nel presente, e del presente voglia essere il vero riflesso, sfoderi una grinta, una vivacità maggiore. Sono almeno una dozzina in questa frenetica Milano gli spazi aperti al nuovo, alla ricerca e più o meno tutti quest’anno dimostrano di offrire cartelloni più coerenti, meglio studiati. E questo vuoi perché lasciano, da un lato, spazio a registi giovani e giovanissimi o a giovani compagnie, vuoi perché rivolgono la loro attenzione quasi interamente alla drammaturgia del nostro tempo. E’ questa ad esempio la scelta operata dall’Out Off dove l’autore contemporaneo fa proprio da ossatura della stagione. Già di scena (e fino al 5 novembre) il primo dei quattro lavori prodotti dal piccolo spazio di via Dupré. E cioè "la seconda eclissi" di Roberto Traverso. Una "Pièce" anomala e coraggiosa dove forse più che l’intreccio, piuttosto involuto, colpisce la qualità della scrittura: secca, aguzza, moderna. Una "pièce" metaforica incentrata sulle figure di due sorelle che nel corso di una eclissi di luna rivelano fino in fondo l’essenza della loro natura e delle loro anime, quel che di autentico e selvaggio sta in loro. E’ il regista Lorenzo Loris che riesce a trovare la giusta atmosfera per un testo più che complesso e non privo di ambiguità, ma sono soprattutto le bravissime Laura Marinoni e Paola Baldini che sanno conferirgli tensione.
 
Domenico Rigotti, Avvenire, 13/10/2000.

 

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