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L’oscuro Asmussen
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La figura di un padre e di una giovane
figlia si accampano anche in «Bruciati dal ghiaccio (Isbrandt)» del
danese Peter Asmussen che troviamo all'Out Off.
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Altra però è qui l'atmosfera. Altre
polveri bruciano, e si sente fino in fondo l'odore dello zolfo. Siamo
al dramma esistenziale, e in esso è l’eco pre potente di un Ibsen e
di uno Strindberg, per non dire di Bergmann. Chi è Isbrandt (l'uomo
dagli occhi bruciati dal ghiaccio e che col suo comportamento brucia
chi ha intorno a sé)? Un anziano avvocato che ha passato l'esistenza
solo a occuparsi d'affari e che ora vicino alla morte vuoi recuperare
l'amore della figlia abbandonata appena nata. Ma è un recupero che
avviene attraverso un ennesimo ricatto e che volgerà in tragedia.
Più che l'intreccio, piuttosto fantasioso, è la qualità della
scrittura (lucida e pungente)che rende interessante il lavoro. Lavoro
che Lorenzo Loris, regista che da sempre, con la pazienza e la
curiosità di un entomologo, è attratto da testi crudi e di grande
forza drammaturgica, mette in scena con bella intensità e immergendo
in un'atmosfera che tende all'onirico. Totale anche in questo caso è
l'impegno degli attori. E cioè, di Giovanni Battaglia, Elena
Callegari, Giovanni Franzoni, Nicoletta Mandelli e Marina Remi.
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Domenico Rigotti, Avvenire, 2 novembre 2001.
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