Giacomo Breganze, 1773-1835.
Non nobile. Avvocato, giacobino della prima ora, partecipò più attivamente di tutti gli altri alle vicende politiche del tempo. Dovette fuggire a Milano all'arrivo degli Austriaci, dove fondò con Melchiorre Gioia Il Monitore Italiano, giornale indipendentistico che - ovviamente -fu presto inviso ai francesi occupanti. Nel '99 all'arrivo degli Austro-Russi ripiegò a Nizza e Genova e conobbe la madre di Mazzini, con cui rimase in relazione lunghi anni.. Di nuovo a Milano dopo Marengo, ricoprì varie cariche in Garfagnana, a Ferrara, Modena e Brescia. Conobbe molto bene Massena.
Quando Napoleone si fece re d'Italia, egli si mise in disparte, ma cedette a Massena che lo volle commissario straordinario di polizia nel Dipartimento Adige-Mincio. Aprì a Milano uno studio legale. Giudice di corte d'Appello ad Ancona e Brescia. Nel '14 il Viceré Eugenio Beauharnais, lo incaricò di mediazione con Murat che aveva rinunciato a schierarsi con Napoleone. Dal 1814 al 28 fu avvocato a Venezia. Curò la traduzione della Storia di Napoleone del Norvins, con un'aggiunte chiamata Supplementi (inedito) che riguarda la repibblica Cisalpina. Morì a Vicenza.
Cfr. Angelo Colla alla voce Giacomo Breganze in "Il Vicentino tra rivoluzione..." Vicenza 1989.
Cfr. anche la pregevole tesi di Daniele Fioravanzo su di lui, in BBVi