O.L.F.A

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ANNO VI/VII NN. 29/30 NOVEMBRE-DICEMBRE/GENNAIO-FEBBRAIO 2002/2003 FERRARA

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Fernando Sorrentino - Buenos Aires (Argentina)

IL RACCONTO Dl BORGES SUL «RACCONTO DI BORGES»1)

(El cuento de Borges sobre «el cuento de Borges»)

 

   Com'è noto, Norman Thomas di Giovanni ha tradotto in inglese la maggior parte dell'opera di Jorge Luis Borges.  Impegnato in quel lavoro aveva soggiornato, verso il 1970, parecchio tempo a Buenos Aires.

   Io lo conobbi, vidi come lavorava e posso assicurare che l'uomo era intelligente, colto e capace, e molto meticoloso nel suo lavoro.

   Cosa certa è che, per ragioni che ignoro, l'amichevole rapporto fra Borges e di Giovanni finì per deteriorarsi e che lo scrittore argentino restò risentito con il suo traduttore nordamericano.

   Per tal motivo alcuni anni dopo ritenne opportuno rivelare un certo aneddoto. Trovasi questo alle pagine 36-38 del volume di Roberto Alifano El humor de Borges [L'umorismo di Borges] (Buenos Aires, Proa, 2000), lettura che, sia detto di passaggio, mi permetto di raccomandare caldamente.

   Borges e Alifano stanno conversando sull'abitudine di prendere il mate, gli errori che si commettono nel prepararlo, le acide conseguenze di una assunzione esagerata, eccetera. Il mate però non è solo l'infusione bensì anche il recipiente in cui lo si beve. L'ortodossia stretta indica che questo dev'essere una zucca; l'eterodossia può assumere diverse riprovevoli forme  (una brocchetta celeste, nel caso di don Isidro Parodi dei Seis problemas 2) un mate di legno nel caso dell'autore di questo trujamán; persino — horresco referens — un bicchierino di vetro negli esempi più eretici).

 

 

Parla Borges:

 

— Io avevo due generi di mate, uno tipo pagnottella e l'altro comune, tipo brocchetta. Adesso, perbacco, questa abitudine l'ho persa — si lamenta —. Non mi fa bene; nonostante soglia a volte incorrere in alcuni mate, forse per far germogliare il vizio, come diceva mia madre.

Borges fa una pausa, ride maliziosamente e seguita a parlare.

— Non l'ho raccontato a lei quello che m'accadde con di Giovanni? — commenta —. Ebbene, egli aveva tradotto un mio libro in inglese. In uno dei racconti c'è un indio che è ridotto in fin di vita dopo una battaglia;  si trascina sino allo sgozzatore e chiede che lo si finisca. Dice così: «Mate, capitanejo Payé quiere morir» [Uccidi, capo Payé vuole morire]. Sa cosa mise di Giovanni in una nota che fece a piè del libro? «Mate: infusión criolla que se succiona con un adminículo llamado bombilla» [Mate: infuso sudamericano che si sugge con un ammennicolo chiamato bombilla (tubicino)].  Mi pare sorprendente che non si sia reso conto del fatto che quel che l'indio chiedeva era che lo uccidessero e non che gli versassero dei mate… Non so, era come se chiedesse un birra Quilmes o un ginepro Bols.

 

   Non si può negare che la storiella è graziosa.

   Le cose tuttavia andarono in maniera molto diversa.

   Per prima cosa suggerisco agli amici curiosi di trovare, nelle opere di Borges tradotte in inglese da di Giovanni, quella nota a piè di pagina per verificare esattamente com'è la citazione.

   In secondo luogo dirò loro che nella ricerca falliranno. Tale nota non esiste per il fatto che non esiste traduzione di questo racconto in inglese.

   E non esiste tale traduzione in inglese per il fatto che non è mai esistito in spagnolo questo testo.

   Mentre un segmento del cervello di Borges esponeva ad Alifano che generi di mate aveva a casa sua, un altro segmento inventava simultaneamente la realtà del racconto, l'episodio, il capo, il suo nome, la supplica, la traduzione in inglese, la nota a piè di pagina.

   La gioia dell'improvvisazione, il gusto per l'iperbole, il piacere dell'umorismo si allearono in Borges per attribuire al suo ex amico di Giovanni un livello di stupidità e d'inettitudine di cui era quello ben lungi dal soffrire: insomma, un brillante esercizio di letteratura fantastica.

 

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1.        Con l'antico termine "El trujamán" (Il traduttore) Il Centro Virtual Cervantes titola la rubrica riservata    agli interventi dei suoi corrispondenti su argomenti e curiosità riguardanti  l'uso e la traduzione della lingua spagnola. Questo articolo è appunto tratto da "El trujamán", lunes, 18 de febrero de 2002. Il © del testo originale è riservato al Centro Virtual del Instituto Cervantes ed appresso ne diamo l'indirizzo Internet: http://cvc.cervantes.es/trujaman/anteriores/febrero_02/18022002.htm

2.       Seis problemas para don Isidro Parodi [Sei problemi per don Isidro Parodi] (1942), libro di racconti polizieschi umoristici pubblicato in collaborazione da Jorge Luis Borges ed Adolfo Bioy Casares sotto lo pseudonimo di H. Bustos Domecq. 

 

Traduzione © di Mario De Bartolomeis

 

 

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