ottosettembre

 

Le feste di Settembre caratterizzano la fine di un’ intera estate passata tra la natura e l’ineguagliabile storia di Ortona. Incominciano il 5 Settembre con il suono delle campane che annunciano la messa serale dopo la quale, in piazza, avviene la distribuzione dei fichi fatta da noi ragazzi del posto; nel frattempo si sentono gli spari che danno inizio alla mezza festa. La sera gli ortonesi si riuniscono in piazza per assistere allo spettacolo teatrale dialettale che da qualche anno a noi giovani fa riscoprire le vecchie tradizioni, usi e costumi di tempi a noi lontani.

La mattina alle otto si sentono gli spari che danno inizio alla festa, ciò si ripete  tutte le mattine delle tre feste e si viene svegliati dalle melodiche sinfonie della banda che gira per tutto il paese.

Alle undici si svolge la celebrazione della Santa Messa dedicata il sei a S. Antonio da Padova, il sette  a S. Rocco e l’otto alla Madonna delle Grazie.

Finita la messa si attende con impazienza che finisca l’asta che determina il gruppo di persone che porterà il Santo per i vicoli medievali del paese, successivamente la statua del Santo esce dalla chiesa: in quel momento gli animi si riempiono di gioia e i cuori si inebriano di profonda emozione sempre viva nel cuore degli ortonesi.

 

Mentre la statua del Santo sfila per i vicoli si odono i canti melodici dei paesani intervallati dai fuochi pirotecnici, che ci attenderanno poi nel piazzale sottostante al Comune; la processione termina con il rientro della statua del Santo in chiesa. Infine, mentre i più affamati tornano nelle proprie abitazioni per pranzare con le leccornie tipiche di Ortona, i festeggiamenti continuano nel  bar  di Alfonso per il bicchiere della staffa, infatti coloro che hanno portato la Statua si dissetano e offrono i soldi dell’asta al comitato feste. Verso le quindici circa in piazza domina il silenzio più assoluto, perché tutti si ritrovano con le loro famiglie in casa per ristorarsi.

 

Nel pomeriggio noi ragazzi usciamo e partecipiamo ai giochi popolari. La sera, normalmente, il sette c’è l’esibizione della banda, mentre il sei e l’otto settembre fino a tarda sera tutti ballano e cantano assieme ai complessi.

Verso il tardo pomeriggio dell’otto settembre noi ortonesi lasciamo un ricordo per i caduti di tutte le guerre portando una corona al Monumento ai Caduti situato all’entrata di Ortona che precede i giardini pubblici.

 

Ma il divertimento più grande, soprattutto per noi ragazzi, inizia la sera dell’otto tra balli e canti che riscaldano l’atmosfera per preparare gli ortonesi a osservare la ‘’mammoccia’’ accuratamente preparata dai ragazzi che fanno sì che il tema rimanga segreto fino alla fine. Dopo averla fatta ballare le si dà fuoco, poi ci si prepara ad assistere allo spettacolo pirotecnico, pieno di colori e allegria, che rende indimenticabile la nostra festa.

Infine, per chi non vuole proprio tornare a casa, il Comitato allestisce, con l’aiuto di alcuni ortonesi, una serata fatta di balli a cui partecipano soprattutto i ragazzi, ma spesso anche gli adulti, finché verso la tarda notte, “quasi mattina”, tutti vanno a dormire poiché il giorno seguente li aspetta un lungo viaggio nel ritorno verso casa, poiché la maggior parte delle famiglie non risiede a Ortona.

Ed è proprio nella mattina del nove settembre che il paese è avvolto dal silenzio e da un’atmosfera di tristezza di chi non vorrebbe proprio lasciare quel luogo che gli ha regalato emozioni per tutta l’estate.

 

E’ così che Ortona si avvicina al lungo e freddo inverno con la speranza di aver lasciato qualcosa nei cuori di ognuno di noi.

 

                                                                                                                                                           Alessia