che nevicata!
Era la sera del 2 febbraio, quando lentamente cominciò a nevicare. Le previsioni meteo, da giorni, davano l’allerta maltempo, ma per antonomasia passati i “giorni della merla”, ovvero i giorni più freddi dell’inverno, che coincidono con il 27/28/29 gennaio, nessuno avrebbe mai pensato che ci si sarebbe ritrovati, il giorno dopo, con una coltre bianca di neve in ogni dove.
Durante la notte tra il 2 e il 3 febbraio, Ortona, la Valle del Giovenco e tutto l’interland marsicano furono letteralmente sommersi da un copioso manto di neve. Il risveglio del giorno seguente fu meraviglioso.
Appena alzata, affacciandomi alla finestra, ammirai un paesaggio mozzafiato … tantissima neve dappertutto, modellata dal vento di tramontana, come dune del deserto. Uscita di casa, il mio vicinato era già all’opera con pala e scopa, nonostante la neve continuasse a cadere. Nel frattempo, scesa in piazza a fare qualche scatto, giunse la notizia che i collegamenti con Pescina erano bloccati a causa di due muri di neve che si erano formati rispettivamente, uno all’altezza del primo bivio di Cesoli, direzione Pescina, e l’altro all’altezza del laghetto. Purtroppo la forza incalzante del vento ricopriva le strade, nonostante gli spazzaneve fossero in funzione già dalle prime luci dell’alba.
Nella giornata del 4 febbraio, un tiepido sole risplendeva su tutta la vallata. Un paesaggio magico. La sensazione fu quella di “La quiete dopo la tempesta” leopardiana. Decidemmo di andare a Santa Maria nel pomeriggio. Il tappeto di neve che ricopriva la strada era ancora intatto. Quel giorno fu come tornare bambini … “trazzammo” la neve, ci tuffammo, giocammo a palle di neve … insomma un pomeriggio insolito, ma divertente.
Nonostante il disagio vissuto in quei giorni, l’unione, la solidarietà, la forza di volontà che ci contraddistingue fecero si che ci fosse una reazione positiva a quella situazione. Le attività commerciali del paese garantirono costantemente il servizio. L’Arma dei Carabinieri monitorò l’emergenza in tutta la vallata, provvedendo all’approvvigionamento dei viveri durante i giorni di isolamento. L’Amministrazione Comunale incrementò la forza-lavoro per liberare la strada che ci collega a Pescina e concentrare i propri mezzi per la pulizia delle proprie strade e delle frazioni. Ma, senza dubbio, la risposta più positiva si ebbe dai volontari ortonesi, che con pale e mini turbina del Comune aprirono dei varchi in mezzo alla neve per migliorare la viabilità nelle stradine interne. Insomma, ancora una volta, lo spirito di comunità degli ortonesi è stato fondamentale in quella situazione di emergenza.
Antonella
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