Rioninfesta

Hanno vinto i rioni, ha vinto Ortona.

 

Seduta nel solito angolo del mio divano, mentre fuori nevica, sfoglio un album di fotografie.

Nel frontespizio dell’album c’è una grande scritta: Rioni in Festa -31 luglio 2010- .

Un grande evento, realizzato su iniziativa della Pro – Loco, che ha visto i tre rioni storici di Ortona, Rione Campanile, Rione Torre e Rione Sant’Antonio, impegnati in una sana e goliardica competizione. Ogni rione, contraddistinto da un colore e da un fiore diverso, si è dato da fare con grande impegno e dedizione affinché si potesse aggiudicare la “vittoria” finale. Una vittoria simbolica, ma per la quale ogni rione ha curato anche il minimo particolare.

L’evento ha avuto inizio nel tardo pomeriggio del 31 luglio con una lunga sfilata di gruppi folkloristici abruzzesi, cori e sbandieratori che ha attraversato tutti e tre i rioni, addobbati e imbellettati a puntino, pronti ad accogliere chiunque avesse voluto trascorrere una magica serata, degustando pietanze tipiche ortonesi e dei buoni vini abruzzesi. Ciascun rione ha voluto riproporre, in maniera piuttosto variegata, la vita ortonese di un tempo

Il RIONE CAMPANILE, contraddistinto dal girasole e dal colore giallo, ha accolto visitatori, curiosi e paesani con uno splendido arco d’ingresso, superato il quale è stato possibile rivivere e rivedere le attività commerciali ortonesi di una volta. Per quanto mi riguarda, mi ha particolarmente emozionato vedere il banchetto di lavoro da calzolaio di mio nonno, Mastr’Alfonso, come ad inneggiare l’arte dell’artigianato, e altrettanto piacevole è stato rivedere aperta la bottega di Nessina.

Seguendo il percorso, segnato da fiaccole, si arrivava al primo portale antico di Ortona, nonché portale di inizio del RIONE TORRE, contraddistinto dal papavero e dal colore rosso. Giunti nel cuore del rione, inconfondibile e piacevole era l’odore di pane fragrante appena sfornato, proveniente da un forno, un tempo funzionante, e reso di nuovo funzionale per l’occasione. E l’asinello in quell’angoletto??? Fantastico! Da sempre, un alleato del contadino ortonese, presente nelle attività quotidiane di quel tempo passato e difficile.

Passeggiando verso la Porta Schiorta, lasciandosi alle spalle la Torre, l’odore di pizza al forno ha fatto da guida verso l’ultimo dei rioni: RIONE SANT’ANTONIO, contraddistinto a sua volta dal fiordaliso e dal colore azzurro.

Rione consacrato a Sant’Antonio Abate, protettore degli animali e dei campi, ha riproposto la vita contadina, allestendo negli angoli più suggestivi e significativi del posto, arnesi e suppellettili della campagna ortonese indispensabili per la coltivazione della terra, i cui frutti erano necessari per la sopravvivenza.

La piazza è stato il punto di ritrovo finale. Qui erano state allestite tre urne, una per ogni rione, contenenti le preferenze di quanti quella sera avessero voluto esprimere il proprio gradimento alla giornata. Il verdetto finale ha stabilito la vittoria del Rione Campanile.

E’ stato un momento emozionante, per chiunque in quell’istante abbia ripensato a quanto lavoro e quanta fatica ci sia voluta per realizzare quella straordinaria serata. Ho vissuto l’emozione in prima persona. In quanto caporione mi sono sentita coinvolta fino in fondo, ma proprio per questo sono convinta che quella sera a vincere davvero siano stati Ortona e gli ortonesi, un connubio perfetto, per la realizzazione di un evento così grandioso. Sfoglio l’ultima pagina di questo album … la neve continua a cadere su Ortona, un’Ortona fatta di persone di buona volontà e orgogliose di appartenere a questa terra.

 

                                                                                                                                                           Antonella