ferragosto

L’Infiorata per l’Assunta, da dieci anni un’emozione sempre più grande.

 

Agli occhi di chi non conosce le tradizioni ortonesi, il nostro Ferragosto può apparire veramente anomalo: niente grigliata al fiume, né pranzo nei ristoranti della zona, una gita al mare poi…. quasi impensabile!

Il legame del nostro piccolo borgo alle consuetudini oramai centenarie è indissolubile, il 15 agosto ne è uno degli esempi più tangibili, credo che nessun ortonese abbia mai rinunciato a questa festa se non per motivazioni importanti.

Già dalla mattina del 14 si vive un gran fermento: l’illuminazione da completare, la pesca di beneficenza affollatissima, gli ultimi ritocchi ai pannelli dell’Infiorata, via Roma pian piano si svuota delle auto per lasciare libero il tragitto alla processione della sera, tutto è pronto per la notte bianca dell’Assunta!

L’indomani mattina il paese si risveglia con i colpi di sparo che annunciano l’apertura della festa, ci si affretta ad uscire perché di ora in ora cresce la curiosità di vedere quel manto colorato che ricopre via Roma, che è stato realizzato durante la notte, per la Madonna; ogni anno è diverso, ma l’emozione nell’ammirarlo è sempre grande!

È da circa un decennio che tra le nostre radicate tradizioni è stata inserita quella dell’Infiorata che col passare del tempo riscuote sempre più consensi, numerosi sono, infatti, i turisti che giungono, anche da lontano, per fotografarla.

Dopo la lunga notte si attende con ansia il momento più bello: la statua della Vergine, nel risalire via Roma, viene fatta passare su quell’incantevole capolavoro che è frutto non solo di piacevole fatica fisica, ma è la manifestazione palese di una gran devozione che gli ortonesi amano vivere in riservato rispetto, ma che in questa circostanza è incontenibile!

Tutti quei colori vivaci rappresentano gioia, ottimismo, soddisfazione, soprattutto quella dei nostri bambini che hanno lavorato instancabilmente per un’intera notte senza avvertire sonno o stanchezza, tutto questo è veramente straordinario!

È un segnale positivo, per un paese come il nostro, che vive un periodo di sempre maggiore difficoltà, soprattutto a causa dell’irrimediabile spopolamento, naturale conseguenza e giusta risposta ad altre affliggenti problematiche, vedere ragazzi portare avanti tradizioni e leggere sui loro volti l’ottimismo e l’entusiasmo che in molti stiamo perdendo!

 

                                                                                                                                                           Silvia