IL DEMANIO SI RIPRENDE I TERRENI

Con qualche euro si può legittimare ciò che pensavamo fosse nostro.

 

Il demanio è l’insieme di quei beni che costituiscono il patrimonio pubblico di una nazione come per esempio le spiagge, le montagne, le foreste, ecc.

 

La regione Abruzzo, insieme a tutte le regioni italiane, ha disposto, attraverso la Direzione Agricoltura e Foreste Sviluppo Rurale, una verifica dei beni demaniali anche nel nostro Comune, il quale ha dato incarico ad una società preposta allo scopo di eseguire la verifica.

 

Eseguito il lavoro, i risultati sono stati depositati e si è provveduto alla loro pubblicazione.

Così, tanti cittadini ortonesi hanno saputo che i terreni che coltivavano da generazioni, non erano mai stati di loro proprietà ma beni demaniali e che loro stessi erano stati declassati da proprietari a occupatori!

 

Accertato questo stato di fatto il cittadino interessato al riscatto dei beni può “presentare domanda di legittimazione oppure fare dichiarazione di bonario rilascio o opporsi o fare osservazioni alla verifica … mentre nei confronti dei possessori che non hanno fatto opposizione né presentato domanda di legittimazione né fatto dichiarazione di bonario rilascio sarà emessa ordinanza di reintegra a favore del Comune con la condanna al pagamento dei frutti indebitamente percepiti se sussistenti” (determinazione dirigenziale n. DH7/541 usi civici del 09/07/2007).

 

 

E’ interessante sapere che per la verifica demaniale del comune di Ortona sono stati esaminati documenti che si trovano presso il Commissariato Regionale agli Usi Civici, presso l’Archivio di Stato di Napoli, l’Archivio di Stato di L’Aquila e l’Archivio del Comune di Ortona.

Particolarmente interessante è la relazione per la sistemazione del demanio del Comune di Ortona elaborata da Ugo Speranza  istruttore demaniale, nel 1932, che fa risalire il riordino dei beni del Comune sin dalla fine del 1600 (da “Storia del Demanio” Archivio storico del Comune di Ortona dei Marsi).

 

Ma la verifica demaniale non ha interessato solo i terreni coltivabili ma anche terreni sui quali esistono case abitate da più di cento anni come quelle che insistono su via XX Settembre, con grande sorpresa dei proprietari che sono diventati non solo occupatori ma anche enti diversi promiscui!

 

Questa bella definizione (si fa per dire) me la sono vista appiccicata alla particella catastale della mia casa in via XX Settembre: beh, fa un effetto strano. La casa dove sei nato, dove è nato tuo padre e che ha costruito tuo nonno insieme al tuo bisnonno, dove sono passate le generazioni della tua famiglia, dove i tuoi ricordi hanno una collocazione precisa insieme agli oggetti che hanno accompagnato la vita quotidiana della tua gente diventano ENTE DIVERSO PROMISCUO beh… non ti fa piacere, è come se ti avessero scippato qualcosa di intimamente tuo e se magari sei diventato occupatore anche di qualche terreno che, come la tua casa, ha raccolto la fatica ed il sudore della tua famiglia… quasi quasi ti ci arrabbi anche!

 

Certo è un po’ difficile risalire a come tutto questo sia potuto accadere: forse era consuetudine, nei tempi passati, occupare le terre ed iniziare a coltivarle per il sostentamento della famiglia senza pensare a legittimarle (come si dice oggi) pensando solo, forse, che le consuetudini a lungo andare diventano legge… oppure, tu contadino ignorante dell’ottocento, hai visto la terra abbandonata e hai pensato di farla tua senza stare a pensare alle scartoffie che ti potevano dare il titolo di proprietario… ma hai pensato che quella terra selvaggia poteva essere addomesticata dalla tua fatica… senza pensare o minimamente immaginare che qualcuno, tanti anni dopo, avrebbe battuto cassa…povero contadino ingenuo!

 

Ad ogni modo la via d’uscita c’è: si fa domanda di legittimazione, paghi qualche euro allo Stato per riavere quello che la tua famiglia credeva di avere da sempre, alla faccia di ogni sentimentalismo o romanticheria.

 

Ma al di là delle polemiche che non sono mai utili, è auspicabile che il Comune apra uno sportello per il cittadino interessato affinché possa essere istruito alla risoluzione del problema, anche perché, noi interessati a chi dobbiamo rivolgerci se non all’Istituzione?

 

                                                                                                                                                           Marina