LE TAPPE DEL GUSTO La seconda edizione delle “Tappe del gusto” ci ha fatto rivivere una realtà contadina che è stata la base della nostra storia.
Per il secondo anno, dunque, Ortona teatro di un evento che coinvolge tutti, che piace e che ci auguriamo possa diventare un appuntamento fisso per molto tempo ancora.
Così, nell’unico vano disponibile della casa, ho immaginato un percorso circolare, mettendo insieme strumenti da lavoro e utensili di uso domestico. In questo modo è tornata a vivere la vecchia culla con il corredo da neonato tirato fuori dal baule di mia madre: il vestitino da battesimo risalente agli anni trenta del novecento, i bavaglini, le camiciole e le cuffiette che abili dita avevano ricamato nell’attesa del lieto evento. Più avanti una piccola parte di un corredo da sposa, impalpabili merletti e calze fatte a mano, e poi ancora piatti, zuppiere e tazzine insieme a vasellame di terra cotta e rame, e ancora conche, setacci, crivelli fino alla tavola modestamente apparecchiata. Non so bene che cosa hanno pensato le tante persone che hanno varcato la soglia di “Maria Diletta”, ma per me è stata una grande soddisfazione. Conservo quegli oggetti gelosamente, in essi c’è la storia delle donne e degli uomini della mia famiglia, ma in ogni caso storia comune a tutte le donne e agli uomini di Ortona. Piccoli oggetti testimoni di un passato lontano, di una esistenza spesso amara e dura, di uno stile di vita semplice che ti faceva apprezzare quel poco che avevi perché tanto tenacemente conquistato. Oggetti di un’altra epoca, oggetti di un mondo che non esiste più ma che è importante ricordare e soprattutto conoscere, perché dal passato si costruisce il presente e ci si proietta nel futuro. Oggetti di un’altra epoca, dunque, di un mondo segnato dalla cadenza delle stagioni, di una realtà contadina che andava di pari passo con le regole della natura, una umanità calma, sicuramente meno frettolosa di quella di oggi che vive in un mondo super veloce, quasi senza aspettative. Ecco, aprire “Maria Diletta”, farla rivivere anche se solo per una notte, è stato riappropriarsi di quella calma che solo un vecchio gioco di legno, due pulcini colorati che si muovono al semplice gesto di tirare un filo, può darti.
Marina
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