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otto
settembre
L’ultimo giorno
dell’anno, il più bello.
“E’ il
vero Capodanno di Ortona” mi avevano spiegato sei anni fa e mi ricorderò sempre
il mio incredulo stupore davanti ad una folla enorme che riempie ogni angoletto
della piazza, le scalinate, i muretti, anche le persone anziane che scendono,
salgono a tardissima ora in attesa della “pupazza” – ma chi ha mai visto tanta
gente ad Ortona? Il complesso della serata puntualmente dà l’annuncio
dell’arrivo imminente della “pupa” (non sanno che è la nostra mammoccia!) ed
eccola, anzi eccole avanzare, apparire dal buio accompagnate da un serpeggiare
fatto di ragazzi e dare vita alla piazza – che sarà il Carnevale di Rio in
confronto? Sembra una folle danza, una tarantella, un ballo sfrenato, allegro,
scaccia-guai che ti prende anche se stai lassù o laggiù sul muretto e vorresti
che non finisse mai anche se sai che arriverà presto la sua inesorabile fine, ma
intanto il frenetico ballo intorno a quelle altissime, bellissime figure
continua – finché non arriva il fuoco e ardono e poi… in pochissimi secondi è
finita. Rimane un mucchio di stecche che bruciano e diventano cenere e la folla
si muove come un onda verso il piazzale e dall’improvviso silenzio partono i
fuochi d’artificio che rimbombano per tutta la vallata lasciando ognuno ai
propri pensieri dell’estate trascorsa insieme, dell’anno che verrà.
Ma è troppo
riduttivo raccontare l’Otto Settembre così! Non è solo una danza di fine estate
e ci vorrebbe un racconto lungo un’estate per descrivere le emozioni che
crescono in attesa di quel giorno… che vorresti non venisse mai, ma che arriverà
inesorabilmente.
L’Otto
Settembre è come un Capodanno, qualcosa finisce, qualcosa inizia. Da un lato il
senso di tristezza e di vuoto che ti lascia quando vai a dormire alla fine della
lunga nottata e quel venticello di speranza di cose nuove che verranno che ti
accompagna il giorno dopo.
Grazie di
cuore ai ragazzi che tramandano l’arte di costruzione delle mammoccia e che per
l’Otto Settembre 2009 hanno voluto ricordare che la scuola è proprio qui ad
Ortona! E già ci sono i futuri alunni che attendono il grande giorno in cui
anche loro potranno “fare la pupazza”… e tenere viva una tradizione
meravigliosa.
L’Otto
Settembre non si può raccontare! È da vivere!
Birgit
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