la capra camosciata Un incontro inusuale che avvalora la vicinanza degli ortonesi a "madre natura".
E’ la sera del 16 giugno 2009, una data molto importante per noi abitanti di Sulla Villa: è l’ultima notte da “sfollati” nell’Hotel Gemma di San Sebastiano.
Dopo aver cenato nel ristorante situato in piazza, ci accingiamo a riscendere in albergo; i nostri bambini, impazienti di preparare un piccolo spettacolo per tutti gli ospiti, ci precedono e, quando arrivano nei pressi dell’albergo, trovano una piccola sorpresa. Andrea corre a dirmi: “Mamma, c’è una capretta con le zampette nere!”. Ci avviciniamo, siamo in molti perché, una piccola folla, uscita per passeggiare, si è riunita incuriosita da quel simpatico animaletto. Carlo, Cristiano e Francesco, nel dubbio che si tratti di una capra o di un camoscio, dicono che comunque è un esemplare troppo piccolo per stare senza la mamma e, in mezzo alla strada, potrebbe essere subito investito. Nel frattempo tutti si danno da fare per mettere al sicuro l’animale facendolo entrare nel giardino dell’albergo. Il nostro Sindaco sollecita l’intervento della Guardia Forestale e della Guardia del Parco. Intanto i bambini sono molto incuriositi e divertiti dall’animale e scattano, al “piccolo camoscio”, anche alcune fotografie Finalmente arrivano le Guardie Forestali ed una Guardia del Parco, ormai è certo, si tratta di una “capra camosciata”, una razza in estinzione: l’animale viene afferrato e portato via. La delusione dei bambini è grande, soprattutto per Matteo che già stava pensando a come poterlo accudire.
Devo anche ricordare che una ventina di giorni or sono, il nostro Sindaco ha avuto la fortuna di incontrare e poter fotografare due orsi nei pressi della fontana di “Santa Lucia”, non lontano dall’abitato di San Sebastiano e il mio Andrea, davanti al cancello dell’albergo che ci ha ospitato, ha potuto dar da mangiare ad una volpe che, tutte le sere, si avvicinava per la cena!
Il paesaggio che ci circonda è sempre spettacolare, in tutte le stagioni, ma in questo periodo è veramente un’alchimia di colori, profumi, rumori, suoni provenienti dai campi coltivati, urla allegre di bambini spensierati. L’uomo, però, non potrà mai comprendere appieno il fascino e il mistero di una Natura-Madre che gli riserva il bene e il buono, perché al contempo è anche matrigna, portatrice di tanta inspiegabile sofferenza.
Silvia
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